500MILA FIRME PER I DIRITTI DEI NON AUTOSUFFICIENTI
1 Febbraio 2006La consegna delle firme rappresenta l'ultima tappa di un percorso affrontato in tutto il Paese con molta determinazione.Basti pensare che il testo della proposta di legge ? stato depositato in Corte di Cassazione ad ottobre, dando il via cos? alla raccolta delle firme.
I sindacati si erano prefissati di raccoglierne 50 mila, il numero sufficiente per presentare una proposta di legge ad iniziativa popolare. I risultati, come si ? potuto vedere, sono andati ben oltre le aspettative, e chiedono una risposta alla classe politica.
L'iniziativa cerca di riuscire laddove non ce l'hanno fatta tentativi precedenti. Tra tutti, il testo unico approvato da maggioranza e opposizione presentato alle Commissioni parlamentari ma mai giunto al Governo.
Il disegno di legge si proponeva di completare la norma 328/2000 che ha riformato l'assistenza sociale in Italia.
Uno degli aspetti che intendeva definire meglio ? il finanziamento del Fondo destinato alle attivit? di assistenza per chi non ? autosufficiente. Infatti, nonostante la legge 328/2000 lo preveda, l'attuale Governo non ha adottato alcun provvedimento per sostenerlo e regolamentarlo.
Obiettivo principale della proposta di legge di iniziativa popolare ? la realizzazione di interventi a carattere socio-assistenziale oltre che economici.
Prima di tutto, ricorda l'iniziativa, occorre determinare il grado di non autosufficienza in maniera univoca, attenendosi ai criteri dell'Organizzazione Mondiale della Sanit?.
L'istituzione di un'apposita ?quipe in ogni distretto sanitario risulta la soluzione adatta per censire il numero di non autosufficienti, di cui tuttora non esiste una stima precisa.
Tra gli altri obiettivi della proposta di legge, la realizzazione di piani individuali di assistenza approvati di comune accordo tra il medico, la persona non autosufficiente e i suoi familiari.
Ma l'ambiente familiare ? messo in particolare rilievo dall'iniziativa anche sotto altri aspetti: la proposta, infatti, prevede anche assistenza domiciliare, economica e domestica, oltre ad interventi per migliorare le condizioni abitative.
Ora la proposta ? affidata nuovamente al Parlamento e al prossimo Governo: spetter? a loro trasformarla in una legge effettiva.
Un passo che conformer? cos? le direttive italiane sulla non autosufficienza a quelle di molti altri Paesi europei.
I sindacati si erano prefissati di raccoglierne 50 mila, il numero sufficiente per presentare una proposta di legge ad iniziativa popolare. I risultati, come si ? potuto vedere, sono andati ben oltre le aspettative, e chiedono una risposta alla classe politica.
L'iniziativa cerca di riuscire laddove non ce l'hanno fatta tentativi precedenti. Tra tutti, il testo unico approvato da maggioranza e opposizione presentato alle Commissioni parlamentari ma mai giunto al Governo.
Il disegno di legge si proponeva di completare la norma 328/2000 che ha riformato l'assistenza sociale in Italia.
Uno degli aspetti che intendeva definire meglio ? il finanziamento del Fondo destinato alle attivit? di assistenza per chi non ? autosufficiente. Infatti, nonostante la legge 328/2000 lo preveda, l'attuale Governo non ha adottato alcun provvedimento per sostenerlo e regolamentarlo.
Obiettivo principale della proposta di legge di iniziativa popolare ? la realizzazione di interventi a carattere socio-assistenziale oltre che economici.
Prima di tutto, ricorda l'iniziativa, occorre determinare il grado di non autosufficienza in maniera univoca, attenendosi ai criteri dell'Organizzazione Mondiale della Sanit?.
L'istituzione di un'apposita ?quipe in ogni distretto sanitario risulta la soluzione adatta per censire il numero di non autosufficienti, di cui tuttora non esiste una stima precisa.
Tra gli altri obiettivi della proposta di legge, la realizzazione di piani individuali di assistenza approvati di comune accordo tra il medico, la persona non autosufficiente e i suoi familiari.
Ma l'ambiente familiare ? messo in particolare rilievo dall'iniziativa anche sotto altri aspetti: la proposta, infatti, prevede anche assistenza domiciliare, economica e domestica, oltre ad interventi per migliorare le condizioni abitative.
Ora la proposta ? affidata nuovamente al Parlamento e al prossimo Governo: spetter? a loro trasformarla in una legge effettiva.
Un passo che conformer? cos? le direttive italiane sulla non autosufficienza a quelle di molti altri Paesi europei.
Coordinatore Centro diurno
Pagliara Nunzio