PON-FSE MODULO SOCIO-RELAZIONALE “Che bello stare insieme”
27 Maggio 2013
Venerdì 24 maggio si sono concluse le attività del modulo F1 PON-FSE 2012-2013 “Che bello stare insieme” con la rappresentazione finale nell’auditorium “Fratelli Asta” del plesso “Gianni Rodari”.
Alla presenza del Dirigente Scolastico, Prof. Preneste ANZOLIN, dei genitori degli alunni e degli alunni di Scuola Primaria i corsisti si sono esibiti in uno spettacolo circense che ha coinvolto gli spettatori, portandoli nel magico mondo del circo allietato dai giocolieri, dal mago, dagli equilibristi…
La rappresentazione è stato il momento culminante del lungo lavoro svolto nel progetto, iniziato il 16 novembre 2012, e che ha impegnato 18 alunni dalla classe prima alla classe quinta, guidati dall’esperto, prof. Tarsia Pietro, e dalle tutor Gentile Rocchina e Caprioli Nunzia.
Durante il progetto sono state svolte variegate attività (drammatizzazione, attività grafico-pittoriche, attività nel laboratorio informatico, giochi linguistici, percorsi ludico-creativi) e si sono sperimentate metodologie innovative che si sono avvalse anche dell’uso interattivo della LIM, che tanto ha entusiasmato i bambini.
Il modulo ha mirato innanzitutto a promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale, favorendo le competenze relazionali, la crescita dell’autostima, la motivazione allo studio.
Il percorso didattico si è articolato secondo una progressione caratterizzata dalle seguenti fasi:
– la contestualizzazione dell’esperienza per recuperare una prospettiva di lavoro comune, attraverso la circolazione di idee e l’organizzazione di un piano di lavoro e di ricerca;
– la ricerca per organizzare attività e sperimentazioni che consentono ai bambini di arricchire le conoscenze;
– l’elaborazione per permettere mediante l’uso di codici o di tecniche diverse la formalizzazione dell’esperienza;
– la ricostruzione per ripensare alle esperienze effettuate, alle attività realizzate, alle capacità maturate, alle tecniche esplorate.
In particolare con la drammatizzazione si è puntato a sviluppare:
– la socialità;
– l’ emotività;
– i linguaggi;
– la creatività.
Si può affermare che il progetto è stata un’occasione di crescita e un’opportunità per sperimentare nuovi percorsi didattici che fanno leva sull’emotività, la libertà di espressione, la messa in atto di tutte le potenzialità motorie, mimiche, gestuali, sonore, che permettono al bambino di appropriarsi di molteplici linguaggi e gli garantiscono la possibilità di comunicare e di sviluppare il proprio potenziale fantastico e la propria creatività.
L’Ins. Rocchina GENTILE