Integrit? della vita
15 Giugno 2005Integrit? della vita
Tutti i grandi pensieri etici affermano il valore sacrale e centrale della vita. Un versetto del Deuteronomio lo propone con particolare intensit? come alternativa ineludibile che promana dalla volont? divina: ?Ho posto davanti a te la vita e la benedizione, la morte e la maledizione. Ma tu sceglierai la vita?.
Il Corano di quella sacralit? enfatizza il carattere assoluto: ?Chi uccide una vita uccide la vita?, e i Vangeli come inno all'amore universale sono di fatto una glorificazione della vita stessa e della sua radice. Anche la Carta dei diritti universali dell'uomo, che discende dai grandi principi della Rivoluzione francese, ne esprime con forza l'inviolabilit?. Il primo articolo di quel solenne documento recita: ?Tutti gli uomini nascono liberi e uguali, pari in dignit? e diritti?.
E? il nascere stesso che conferisce santit? alla vita. Questo concetto oggi ? sicuramente condiviso da gran parte degli uomini del pianeta e sicuramente dalla quasi totalit? dei cittadini del nostro Paese. I problemi e le divisioni sorgono quando si entra nel merito del preciso momento in cui la vita accede alla compiutezza, alla piena titolarit? della dignit? e della libert? di manifestarsi. Allora nel nostro Paese, pi? che in ogni altra nazione del progredito Occidente, le coscienze si lacerano. La Chiesa cattolica e i cattolici presenti nel Parlamento anche in formazioni politiche appartenenti a opposti schieramenti, si scontrano con i laici, con lo schieramento delle sinistre e con i liberali del centrodestra.
Per la verit? la Chiesa e i cattolici sono sempre stati particolarmente suscettibili sulle questioni di sacralit?, al punto che, solo una trentina di anni fa, impegnarono le proprie preziose forze in un'insidiosa e catastrofica battaglia contro il diritto al divorzio, manifestando una grave insensibilit? nei confronti della libert? di religione e di pensiero. In quella circostanza si divise anche il mondo cattolico.
La successiva battaglia fu quella contro l'aborto, condotta con spirito di crociata contro gli ?assassini? abortisti. Di nuovo la sconfitta fu clamorosa. Oggi si profila l'ennesima d?b?cle. La brutta e ingiusta legge su delicate questioni che riguardano la fecondazione e le terapie geniche sar? con tutta probabilit? abrogata. Ma a dispetto delle ripetute disfatte, una volta di pi?, i cattolici pi? intransigenti si preparano alla battaglia con atteggiamenti da Santa Inquisizione, dipingendo i promulga-tori del referendum come il demonio e nella fattispecie come il demonio nazista. Questo irragionevole furore induce al sospetto che lo scopo della crociata non sia l'amore per la vita e per il suo inalienabile diritto, ma la difesa di un tab? per la conservazione di un'area di potere culturale e quindi politico. La sensibilit? generale della societ? civile, cosi come quella della comunit? scientifica, contrasta con l'anatema di quei cattolici.
Ci? non significa che la maggioranza debba avere necessariamente ragione, n? che i cattolici non pongano serie e fondate questioni di bioetica sulle quali sia necessario avviare una profonda discussione, ma non si affrontano questioni cruciali che mettono in gioco la libert? dell'individuo con la bava alla bocca e con leggi schematiche e liberticide.
Per essere interlocutori credibili sui grandi temi dell'etica, ? necessario avere una visione alta e unitaria dell'integrit? della vita. Non si pu? difendere il diritto assoluto dell'embrione mentre ci si oppone all'uso di contraccettivi come il preservativo, sapendo che l'Aids devasta milioni di vite umane di grandi e piccini. Non ? lecito bloccare l'utilizzo terapeutico delle cellule staminali negando speranza a milioni di esseri umani sofferenti mentre si condivide il governo con uomini che chiamano baluba i propri simili e che propongono provvedimenti discriminatori e razzisti.
? ridicolo disquisire sui diritti di uno spermatozoo un nanosecondo dopo che ha fecondato un ovulo e avallare l'ideologia dell'impresa come fondamento di una nazione in cui i cittadini sono ridotti a utenti e fruitori con l'aiuto di una televisione che sommerge con la stupidit?, la volgarit? e il commercio dei corpi e delle anime i minimi presupposti della grazia umana. Come si pu? pretendere di essere creduti come cristiani quando si sposa il liberismo selvaggio che fa della finanza l'unico giudice del giusto?
Di quale vita si difende il diritto e la sacralit? quando ogni giorno di pi? si offrono sacrifici a Mamona e ci si prostra davanti ai suoi simboli? Un'autentica difesa della vita come santuario passa per la paziente e irrinunciabile costruzione di una societ? giusta e democratica in cui gli esseri umani tutti siano liberi, titolari degli stessi diritti, ugualmente degni e fratelli.