grazie a tutti…
22 Giugno 2005Ho visto scene che non potr? mai pi? dimenticare: gente che entrava portandosi dietro le proprie sedie, persone che popolavano quei gradini decentrati dai quali era possibile solo ascoltare e non guardare, gente che ci abbracciava ringraziandoci per la splendida serata passata. Un pubblico sconfinato. Le luci del palcoscenico non mi permettevano di vedere fin dove arrivasse la gente.
L?ultima sera c?erano oltre 1800 persone. Allora ecco la ragione di questo mio scrivere: Ringraziare tutti voi, ogni singolo spettatore che seduto, in piedi, defilato, lontano? ha voluto assistere alla messa in scena della nostra quinta opera teatrale.
Vi ringrazio in qualit? di autore (insieme a Michele), in qualit? di presidente di Luce&Sale ma soprattutto in qualit? di palagianese convinto che anche in questo modo ? possibile invertire tendenze asfissiali.
Luce&Sale ha sempre suscitato dibattiti pi? o meno intensi, ma non ha mai deformato i suoi caratteri essenziali: coerenza, concretezza e passione. Le nostre iniziative sono volte ad offrire quella alternativa che per molti anni ? mancata nel nostro paese. Il successo attribuito alle nostre commedie (e non solo) ci spingono soltanto a perseverare per continuare a dire: “Noi siamo Luce&Sale!”
I primi ad essere stupiti di tanto affetto e di tanta stima (tradotta in una straordinaria affluenza) siamo stati noi della compagnia di teatro Palagianese e di tutta l?Associazione. Gli applausi del nostro pubblico hanno provocato le pi? diverse reazione dietro le quinte. C?? stato chi stupito restava fermo ad ascoltare gli entusiasmi della platea, chi si abbracciava per esprimere la sorpresa, chi gesticolava accesamente per spiegare che tutto stava andando come doveva. Insomma due indimenticabili serate che hanno arricchito sicuramente la nostra esperienza, ma credo (e spero) abbiano arricchito anche la storia del nostro paese.
Abbiamo trattato un tema scottante? L?alluvione dell? 8 settembre 2003 ? stata una tragedia che ha saputo ridisegnare l?umanit? popolare ma anche saputo smascherare debolezze culturali e strutturali. Perci? questa comicit? non ha voluto sminuire la drammaticit? di quei giorni. Il testo voleva divertire, non oltraggiare, e questo il pubblico l?ha capito. Abbiamo fatto satira politica ed io credo (come abbiamo detto nelle presentazioni delle serate) che la satira (se ben fatta) non sia uno schiaffo ma una carezza, e noi proprio questo abbiamo cercato di fare, accarezzare gli eventi, seppure tragici, per riderne insieme.
Scrivere commedie ? una passione che accomuna me e Michele. Da anni ormai scriviamo a quattro mani, con una netta distribuzione dei compiti. Questa scrittura l?abbiamo vissuta in modo particolare. “Acciuffata” l?idea giusta abbiamo cominciato. Io mi sono occupo della storia, dei dialoghi e degli spunti comici. Michele si ? occupato del finale inventandosi il colpo di scena conclusivo (la vicenda del nonno che aveva salvato proprio il padre del commendatore). Il nostro ? un lavoro di squadra che coinvolge l?intera compagnia con la ricerca di espressione tradizionali, detti dialettali ormai in disuso. Ci avvaliamo di collaborazioni fondamentali. Domenico Big Lasigna (come ? stato soprannominato nel gruppo) ? il nostro responsabile tecnico, lui si occupa di ricercare i suoni pi? opportuni per ogni realizzazione. In questa commedia si ? superato con la creazione di un temporale che rende assolutamente reale la scena dell?alluvione. Questa ? la nostra forza: il gruppo.
Continueremo a divertirci insieme. Noi di sicuro continueremo a scrivere e a far teatro, spero voi continuiate ad affollare il piazzale delle opere. Questa volta tutti voi siete stati pi? grandi di noi.
Vi abbraccio tutti, Domiziano.