Arione…o Airone?
18 Settembre 2005
Di conseguenza,per chi non conoscesse gi? la trama, mi accingo a raccontare la trama del ?MITO DI ARIONE? , dal quale abbiamo preso spunto per la denominazione dell?associazione,lo faccio anche perch? ? una storia bella e riassume quanto la musica sia importante per tutti noi,perch? la spinta alla nostra nascita ci ? stato dato dall? amore per l?arte e in particolar modo per la musica?.
Il mito del poeta Arione, assai diffuso nell?antichit? mediterranea, ha ancora tanto da dire e da insegnare all?uomo del nostro tempo.
Il poeta Arione, viene gettato in mare, ma comincia a cantare con la sua cetra, attirando cos? un delfino che, presolo sul proprio dorso, lo salva. Qui la musica ? sintonia col creato, ? voce che attira, ? ancora di salvezza dalle avversit? nella tempesta della vita.
In questo mito, dove musica equivale a poesia e poesia ? musica, emergono la figura del poeta ed il senso dell?arte poetica in tutto il loro nitore.
Il poeta ? creatura privilegiata, voce del divino, protetto dagli dei.
Nella versione erodotea persino i marinai avversari, prima di gettare il poeta in mare per impossessarsi delle ricchezze che egli aveva guadagnato grazie alla propria arte, sono lieti di udire il canto di Arione e si ritirano dai banchi dei rematori, dove il poeta, in abito solenne e profondamente consapevole della sorte che i nemici avevano decretato per lui, sale a cantare. La musica tocca anche il cuore dei banditi. La musica si fa linguaggio universale che accomuna ed affratella l?umanit?, si fa messaggio di speranza e di pace.
Nella tradizione pagana il delfino salvatore ? uno degli animali sacri ad Apollo e nel mito del poeta Arione appare quasi un inviato del dio.
Nella tradizione greca i poeti sono mossi da entusiasmo divino. Nel Dialogo Ione, Platone fa dire a Socrate che il poeta ?non crea, con il suo canto, per mera abilit? e studio (?), ma perch? ?la Musa? penetra in lui, si impadronisce di lui e ne fa uno strumento? (La Vera Terra, a cura di F.Jesi).
Il filosofo Socrate, in carcere e ormai prossimo a morire, risponde al richiamo del divino. Socrate pi? volte durante la sua vita aveva fatto un sogno: una figura ogni volta diversa gli appariva e gli rivolgeva questa esortazione: ?Datti a comporre musica!?.
Per Socrate la stessa filosofia ? ?musica suprema?. ?Ma, avvicinandosi l?ora della morte, Socrate volle acquietare perfettamente la sua coscienza nei confronti del sogno ricorrente, e, in carcere, compose musica vera e propria?? (La Vera Terra, a cura di F.Jesi).
La musica ? serenit? persino di fronte alla morte, ? verit?, ? libert?, ?, in una parola, salvezza: ? l?uomo che vibra all?unisono col creato e con Dio e vola alto nel cielo della vita.