Il convegno, i consensi, i dissensi, la mia opinione.
16 Novembre 2005ma erano le 22,15 e non mi ? sembrato pi? opportuno farlo:?modernit? e droga?…era questo il titolo individuato e, per una scontata predisposizione, mi ero preparata ad ascoltare una serie di interventi che spiegassero cosa si intende per droga, quali erano quelle del passato, quali sono quelle del presente, chi sono i moderni consumatori ( con ampie divagazioni sulla vicenda Lapo e sui ?festini dei vip? che riempiono purtroppo le cronache dei giornali), di chi ? la colpa di tutto ci? (bisogna sempre trovare un colpevole per mettere a posto le coscienze), cosa si deve fare e, soprattutto, cosa non si fa per arginare il problema (bisogna sempre trovare chi deve agire al posto mio, ? cos? bello adagiarsi sull?io che ci posso fare?).
Bene, meno male che non ? andata cos?!
Nonostante alcuni dissensi che, a mio avviso, sono stati dettati da quella che ho definito ?scontata predisposizione?, abbiamo assistito ad un modo inconsueto, insolito, diverso, atipico di affrontare il problema: l?analisi socio-antropologica del fenomeno droga.
Ed ? proprio un?analisi di tal genere che ha stupito, tanto da shockare, i tanti convenuti, compreso quelli che sono andati via dicendo ?andiamocene, questi sono a favore delle droghe?, facendo chiaramente intendere di non aver prestato attenzione alle relazioni.
E invece il messaggio era chiaro e le risposte si potevano evincere chiaramente dagli interventi….. solo che nessuno dei relatori ha urlato
?i colpevoli sono i giovani, che non hanno pi? valori in cui credere, perch? hanno troppo e subito? o ?il problema esiste perch? i genitori non sanno pi? fare i genitori? o ?lo Stato non fa nulla per arginare il problema? o ?lo Stato deve fare questo o quello?.
Se avessero fatto ci? avrebbero reso felici tutti quelli che si aspettavano risposte certe e qualcuno a cui dare la colpa.
Invece gli interventi, in maniera pi? prorompente quello del dott. Caramiello, dato il suo eloquio accattivante, hanno inviato un messaggio inequivocabile:
spostiamo la nostra attenzione e guardiamo il fenomeno droga s? come devianza, ma anche come un disadattamento di una fascia della societ?, diversa da quella del recente passato, riconducibile ad eventi storici e storicamente spiegabili.
Questa, secondo me, ? stata la risposta alla provocazione iniziale del dott. Valente che, parafrasando i versi di Vasco Rossi, ha esordito dicendo ?vorremmo dare un senso a questa vita?.
E noi per dare un senso alla nostra vita dobbiamo interrogarci e, come ogni didattica vuole, le interrogazioni devono essere guidate.Io, in questo convegno, credo di essere stata abilmente guidata a guardare con occhi differenti il fenomeno droga, a farmi le giuste domande e credo di aver ricevuto giuste risposte.
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