AD OGNUNO I SUOI PORCI per un cibo pi? sostenibile e pi? verde del biologico
13 Gennaio 2006Detto questo, visitando e leggendo il pungente Blog di Beppe Grillo: ?(…)Perch? le salsicce vendute a Norimberga devono essere fatte con maiali bavaresi portati a macellare a Mola vicino a Napoli? (…)E nei supermercati di Stoccarda deve arrivare acqua minerale irlandese a prezzi inferiori a quella tedesca? E lo speck “nostrano” altoatesino deve essere fatto coi maiali belgi?(…)La Gran Bretagna importa ogni anno duecentomila tonnellate di carne di porco straniero. Ma esporta anche duecentomila tonnellate di porco britannico. E se ognuno si mangiasse i porci suoi??.
Se approfondiamo questo ragionamento ci accorgeremo che il cibo prodotto e consumato a livello locale pu? essere addirittura pi? sostenibile, pi? ?verde? del biologico. Infatti, perch? un cibo sia ?pulito? devono essere sostenibili non soltanto le fasi agricole e della trasformazione, ma devono essere inclusi anche tutti i possibili costi ambientali.
Ancora una volta, ritorna utile utilizzare tutto il sarcasmo di Grillo: ?(?)Un pomodoro prodotto in Cina , in Italia deve costare 50 euro, 10 centesimi di prodotto e 49,90 di danno ambientale. Poi chi vuole il pomodoro esotico lo compri pure(?) In questo folle su e gi? per il pianeta di aerei, navi, traghetti, camion e treni sempre pi? TAV chi ci guadagna ? il commercio e non pi? la produzione ?.
Per questo, noi di Slow Food sosteniamo che ?la scelta dei consumatori tra biologico e convenzionale, tra locale e globale, ha importanti ripercussioni sull?ambiente e sui sistemi agricoli: ripeto, si tratta di dati quantificabili e da considerare come veri e propri costi?.
Anche perch?, ci dice Grillo, ?se i prezzi di una bottiglia di vino australiano trasportato fino in Piemonte o di acqua San Pellegrino trasportata fino a Sidney, bruciando a ogni viaggio una bottiglia di petrolio, coprissero anche i costi dei danni ambientali generati, quel vino e quell'acqua costerebbero il doppio, il triplo, il quadruplo?.
Forse, riflette Petrini, ?non ? neanche tanto insensato cominciare a proporre ai governanti di studiare un?adeguata politica di tassazioni, incentivi e meccanismi regolatori. Includere il prezzo in food miles (miglia alimentari) in etichetta sarebbe una mossa di marketing geniale, nonch? un servizio alla comunit???.
Se approfondiamo questo ragionamento ci accorgeremo che il cibo prodotto e consumato a livello locale pu? essere addirittura pi? sostenibile, pi? ?verde? del biologico. Infatti, perch? un cibo sia ?pulito? devono essere sostenibili non soltanto le fasi agricole e della trasformazione, ma devono essere inclusi anche tutti i possibili costi ambientali.
Ancora una volta, ritorna utile utilizzare tutto il sarcasmo di Grillo: ?(?)Un pomodoro prodotto in Cina , in Italia deve costare 50 euro, 10 centesimi di prodotto e 49,90 di danno ambientale. Poi chi vuole il pomodoro esotico lo compri pure(?) In questo folle su e gi? per il pianeta di aerei, navi, traghetti, camion e treni sempre pi? TAV chi ci guadagna ? il commercio e non pi? la produzione ?.
Per questo, noi di Slow Food sosteniamo che ?la scelta dei consumatori tra biologico e convenzionale, tra locale e globale, ha importanti ripercussioni sull?ambiente e sui sistemi agricoli: ripeto, si tratta di dati quantificabili e da considerare come veri e propri costi?.
Anche perch?, ci dice Grillo, ?se i prezzi di una bottiglia di vino australiano trasportato fino in Piemonte o di acqua San Pellegrino trasportata fino a Sidney, bruciando a ogni viaggio una bottiglia di petrolio, coprissero anche i costi dei danni ambientali generati, quel vino e quell'acqua costerebbero il doppio, il triplo, il quadruplo?.
Forse, riflette Petrini, ?non ? neanche tanto insensato cominciare a proporre ai governanti di studiare un?adeguata politica di tassazioni, incentivi e meccanismi regolatori. Includere il prezzo in food miles (miglia alimentari) in etichetta sarebbe una mossa di marketing geniale, nonch? un servizio alla comunit???.
Salvatore Pulimeno – fiduciario Slow Food – condotta Palagiano, Mare e Gravine
www.slowfood.it www.slowfoodpuglia.it