Nuove regole per le prossime elezioni politiche del 9 e 10 aprile
29 Marzo 2006
Le modifiche pi? rilevanti riguardano:
1) Le ?Soglie di sbarramento?, percentuali sotto le quali non vengono assegnati seggi, riferite ai voti validi.
A) Camera. 10% per le Coalizioni; 4% per le Liste non coalizzate; 2% per le Liste coalizzate, fra le quali per? viene ripescato il miglior perdente. Partecipa comunque alla ripartizione dei seggi la lista collegata che ottiene pi? voti fra quelle che non hanno superato il 2%;
B) Senato. 20% per le Coalizioni; 8% per le Liste non coalizzate; 3% per le Liste coalizzate, senza per? il ripescaggio come avviene per la Camera.
Per quanto riguarda l?assegnazione dei seggi, mentre per la Camera si tiene conto dell?intero territorio nazionale, per il Senato si prendono in considerazione le singole Regioni.
2) Il ?Premio di maggioranza?, che viene cos? assegnato:
A) Camera. Se una Coalizione supera il 10% dei voti validi su scala nazionale, e ottiene contemporaneamente pi? voti, scatta il ?Premio di maggioranza?, a meno che non raggiunga 340 seggi su 630, pari al 54% dei 630 deputati. In pratica, alla Coalizione vincente vengono assegnati tanti seggi quanti ne occorrono per raggiungere il totale di 340. Nel caso che i 340 seggi venissero raggiunti con voti propri, non scatterebbe il premio di maggioranza. Per quanto riguarda la minoranza, nella prima ipotesi (chi ha ottenuto pi? voti non raggiunge 340 seggi), le vengono assegnati 277 seggi; nella seconda (chi ha ottenuto pi? voti raggiunge 340 seggi), quelli risultanti dai voti validi ottenuti e dai seggi assegnati alla Circoscrizione.
B) Senato. Il Premio scatta qualora la Coalizione che ha riportato pi? voti non raggiunga il 55% dei seggi assegnati alla Regione.
Collegamenti.
I Partiti possono effettuare il collegamento in una Coalizione delle liste da essi rispettivamente presentate. Depositano un unico Programma elettorale, nel quale dichiarano nome e cognome della persona da loro indicata come unico capo della coalizione. Restano ferme le prerogative spettanti al Presidente della Repubblica, previste dall?art. 92, 2? Comma, della Costituzione (?Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri?).
Per il voto, basta crociare il Partito scelto.
Alcune considerazioni.
Molto si ? scritto e detto circa la scomparsa del voto di preferenza. In assoluto va precisato che, per quando riguarda la Camera, nel 2001 l?elettore riceveva due schede, una per il Collegio e una per la quota proporzionale, ed in nessuna di esse era possibile esprimere un voto di preferenza, ma solo scegliere la lista o la coalizione da votare, a cui era associato un candidato (Collegio) o un listino (quota proporzionale). Per il Senato, poi, si riceveva una scheda con i nomi dei candidati. Non scompare quindi, con la nuova legge, il voto di preferenza in quanto tale, perch? non esisteva neanche con la vecchia legge elettorale. Scompare invece il collegamento diretto del candidato con il territorio, ed ? forse questo aspetto di non secondaria importanza che fa parlare di eliminazione del voto di preferenza.
Il centro sinistra accusa il centro destra di aver varato una legge elettorale a lei favorevole, dal momento che i sondaggi la davano per sconfitta il 9 e 10 aprile. Il centro destra risponde che con la nuova legge i seggi siano pi? in rapporto ai voti riportati dai vari Partiti. Quello che ? certo e matematicamente dimostrato, chi vince le elezioni ottiene un numero di seggi inferiore a quello che avrebbe ottenuto con la precedente legge elettorale, e questo discorso vale sia per la Camera che per il Senato, mentre chi ne esce sconfitto riporta pi? seggi, sempre rispetto alla precedente legge. Va da s? che, meno seggi a disposizione del futuro Governo, si tradurranno in una maggiore esposizione della coalizione vincente al volere delle rispettive minoranze.
Altra cosa che va evidenziata ? il ventilato pareggio di cui qualcuno parla. Da precisare che riguarderebbe solo il Senato, in quanto l?attribuzione dei seggi ? su scala regionale e non nazionale, come invece accade per la Camera, rendendo quindi inevitabile il ricorso a nuove elezioni.
Quanto la nuova legge elettorale potr? essere un bene o un male per il Paese e la sua governabilit?, saranno gli elettori a deciderlo.
Giuseppe Favale