Il dovere di raccontare una storia sconosciuta

29 Aprile 2006 Off Di Life
C?? stato un periodo in cui l?intera Ucraina (grande due volte l?Italia) e le regioni ad est: il basso Volga, il Kuban?, il Kazachstan, sono state come un unico grande lager di Bergen-Belsen, dove milioni di uomini, donne e bambini morivano di fame agonizzando, mentre gli altri non avevano neppure le forze fisiche per seppellirli.
Tutto questo ? avvenuto nel 1932-1933, nell?indifferenza del governanti e sicuramente nell?ignoranza degli altri popoli, e ancora oggi a stento si ? riusciti a ristabilire la verit? storica per dare il dovuto tributo alla memoria di tante vittime innocenti. Nel marzo del 1933, papa Pio XI aveva gi? denunciato ad alta voce le ?catastrofiche e micidiali ideologie?

Per questo la grande fame (la ?fame di massa?, in ucraino holodomor) del 1932-1933, con oltre sette milioni di vittime, il cannibalismo, la distruzione compieta del mondo contadino, ? stata una delle tragedie maggiori e pi? censurate del XX secolo. L?origine di questa immane tragedia risale al 1929, quando Stalin vara un colossale ed ambizioso programma per dare una svolta all?economia socialista che sta arretrando rovinosamente, piano che si articola in due punti chiave: creare una possente industria di Stato (industrializzazione forzata).
La societ? reale, dal canto suo, impersonata da un folto ceto di contadini-imprenditori, soprattutto ucraini, oppone una forte resistenza all?imposizione della Stato (nel 1929 si registrano 1.300 rivolte, che nel 1930 salgono a 13.754), e Stalin concepisce un attacco radicale per spezzare definitivamente ogni resistenza; l?attacco si articola in tre momenti: il primo (1929-1932) ? l?attacco di classe, ovvero la ?liquidazione del kulaki? (quei piccoli proprietari che possedevano una o due mucche), che annienta il nerbo vitale della campagna. La dekulakizzazione significa la soppressione fisica, o la deportazione all?estremo nord di 12 milioni di contadini. Il secondo momento ? la collettivizzazione forzata, preceduta dall?abolizione della propriet? privata della terra, e l?obbligo per tutti di entrare nelle aziende agricole statali (i kolchoz). Alla fine di questo duplice attacco le vittime si contano a milioni.
Immediatamente segue la terza e ultima fase (1932-1933), che potremmo definire ?terrore di massa attraverso la fame?, ossia la carestia pianificata a tavolino e prodotta artificialmente per dare il colpo finale a ogni possibile resistenza. La fame viene provocata attraverso una politica fiscale insostenibile che esaurisce le risorse monetarie della regione; attraverso la requisizione per l?ammasso statale dell?intera produzione agricola dei kolchoz, senza lasciare nulla per l?alimentazione n? per le semine; attraverso la confisca delle derrate alimentari alla popolazione e la proibizione di farne commercio (pena condanne alla fucilazione o a pi? di dieci anni di lager).
Per definire un fenomeno storico che non aveva precedenti, Ia lingua ucraina ha elaborato un termine nuovo, holodomor appunto, che ? al pari del termine shoah .
II recente Libro nero del Comunismo non riesce a individuare la causa principale degli eccidi: l'impossibilit? di cambiare, usando i mezzi materialistici indicati dal marxismo, la natura e la coscienza dell'uomo. In pratica, fanaticamente determinati com'erano a eliminare il male dal mondo, i comunisti non hanno potuto fare altro che eliminare l'uomo dal mondo, e l'hanno fatto, come s'? detto, su una scala mai vista prima nella storia. Oggi tanti loro eredi pensano appunto, confusamente, che quegli orribili massacri, se non giustificati, siano stati per? nobilitati dalle buone intenzioni iniziali.
Per il momento finisco qui,poi racconter? del “comunismo” in CINA e in CAMBOGIA.
Hitler sei un dilettante!
Mary