E la storia si ripete sempre allo stesso modo
8 Luglio 2006 Brevemente i fatti.
La Provincia indice i bandi per le progressioni verticali interne.
C?? posto per tutti, ? vero, ma le posizioni pi? ambite sarebbero gi? assegnate.
Illazioni??!! Mica tanto!
Nei giorni precedenti il concorso si raccolgono ambigue conversazioni nei corridoi, del tipo ?comunque l? dobbiamo sederci!? tra due colleghe.
Poco male, tanto si sa come vanno queste cose!
Ma arriviamo subito al dopo.
Si espletano le prove scritte, consistenti, per la categoria a concorso D3 (oltre la quale c?? solo la dirigenza) nella redazione di uno schema di Determina.
Cosa??? Una determina??? Ma chi vogliono prendere in giro?
E? chiaro che chiunque sa ? o dovrebbe saper – fare una determina, ? l?ordinaria amministrazione per chi lavora in un Ente come la Provincia… eccetto pochi casi (dei quali al momento ci asteniamo dall?approfondire, che, per?, si anticipa, guarda caso proprio alcuni di questi si sono distinti tra i vincitori!), vale a dire i cosiddetti ?imboscati? in quegli uffici che con le attivit? amministrative hanno ben poco a che fare.
Ma andiamo oltre.
Escono i risultati, l?impatto ? davvero forte.
Circa l?80 % dei concorrenti scopre di essere incapace di fare una determina.
Tanto incapace da non essere neanche ammesso alle prove orali.
I vincitori delle prove scritte sono solo tredici su undici posti messi a concorso.
Ma sono davvero i pi? bravi, perch? tutti e tredici superano anche le prove orali (e, guarda caso, tra i posti gi? liberi e quelli che andranno a liberarsi a breve il totale ? proprio 13). Proclamati i vincitori!
Sgomento e delusione, per gli esclusi, o almeno per chi, fino ad allora, aveva creduto di essere ?almeno? in grado di approntare una determina. Ma gli animi vengono subito quietati.
?Non preoccupatevi, c?? posto per tutti!? B?, meglio che niente!
Cos? si espletano le prove a concorso della categoria D1.
Le stranezze si notano subito, come nel primo caso, ma ovviamente si va avanti nella prova scritta (contenente, stranamente, domande piuttosto inquietanti e visibilmente fuorvianti).
Facce sgomente, da una parte, facce fin ?troppo? tranquille dall?altra, che in qualche caso accompagnavano l?espressione con parole rassicuranti per gli altri colleghi. Esito delle prove scritte. Tutti promossi! E? fantastico! L?80% dei concorrenti non sapeva fare una determina, ma era bravissimo a rispondere a quesiti ben pi? complessi e specifici. Ovviamente tutti bravi anche agli orali… e vissero felici e contenti, penserete, come in ogni bella storia, ma cos? non ?! Perch? i soliti guastafeste dovevano ancora entrare in azione. Qualcuno dei perdenti al concorso dei D3 decide di fare harakiri e inoltra all?ufficio competente, motivandola, richiesta delle copie degli elaborati dei vincitori del concorso. Ed ecco che una serie di ragioni palesemente infondate ostacolano il rilascio di quanto richiesto: in una prima fase la Provincia risponde dicendo che la questione ? stata sottoposta all?Ufficio Legale; successivamente che il rilascio degli elaborati ? subordinato al consenso dei concorrenti vincitori, che, ovviamente, esprimono per iscritto il proprio diniego e, pertanto… Ma ? giusto! Come si ? fatto a non pensarci prima! Bastava chiedere direttamente ai vincitori ma, giustamente, bisognava anche immaginare che di simili capolavori chiunque ne avrebbe voluto custodire per sempre il ricordo personale e, tutt?al pi?, della commissione esaminatrice, la quale sola poteva essere capace di apprezzarne il contenuto. Inutile dire che, dopo una breve lezione privata di giurisprudenza a chi di dovere e di minacce di rivolgersi alla Procura della Repubblica qualora non si fosse provveduto al rilascio di quanto richiesto, come per incanto escono finalmente fuori le prove vincitrici del concorso categoria D3. Altro sgomento! Preso atto di alcune di esse (la maggior parte), si cade nel baratro. Se le altre prove (e tra queste quelle dei ricorrenti) erano peggiori di quelle prodotte, la Provincia dovrebbe cominciare a pensare seriamente di prendere immediati provvedimenti, come quelli di accollarsi, per il bene comune, corsi serali per i dipendenti a partire dalle scuole elementari, perch? l?ignoranza regna sovrana nell?Ente!!!
Errori di grammatica, di sintassi, di ortografia, elaborati visibilmente fuori traccia, ignoranza delle norme e dei Regolamenti, ?pareri di regolarit? contabile? che si sostituiscono ai ?visti? del Settore Finanziario, ?Uffici di Ragioneria? inesistenti, ecc. Ma allora, i non ammessi, cosa avranno potuto scrivere! A questo punto preferiamo non scoprirlo! I ricorsi vanno avanti. Ovviamente, cos? come calcolato, evidentemente, il ritardo nel rilascio degli elaborati comporta un ritardo nella presentazione dei ricorsi, ma, per fortuna, la giurisprudenza del TAR in questione (quello di Lecce), ha gi? accolto, in altre circostanze, ricorsi ?tardivi? (e cos? anche il TAR di Bari), tenendo conto delle circostanze specifiche. La Provincia di Taranto, naturalmente, si costituisce, ma, pur essendo dotata della propria avvocatura interna, con avvocati, si presume, validi ed esperti, preferisce invece rivolgersi all?esterno (chiss? cosa ne pensa la Corte dei Conti???), non a uno Studio qualsiasi, ma niente poco di meno ch?… allo Studio PELLEGRINO di LECCE il cui titolare, guarda ancora il caso, ? l?ex Senatore Giovanni Pellegrino, attuale Presidente della Provincia di Lecce. E non importa se, dal giorno stesso dell?udienza, in cui il Collegio si ? riservato di emettere il provvedimento cautelare, nei corridoi della Provincia correva la voce ?che il ricorso era stato perso (per dei vizi, pare)? da quegli ?asini? (n.d.r.) che avevano osato sfidare quei 13 concorrenti (salvo qualcuno), custodi dell?arte di confondere le norme amministrative e della lingua italiana. Curiosi dell?esito della sentenza?
Non so voi, ma chi scrive certamente lo ? e non si mancher? di far conoscere il prosieguo (e forse non solo quello).