Indignazione e riflessione
8 Ottobre 2010Ci vorrebbero, prima di tutto, affetto e rispetto per le vittime. Seguire compulsivamente tutti i programmi radio- televisivi e gli articoli di giornali esprime, per?, un bisogno di capire e, possibilmente, di riflettere. Perch? nella famiglia, anche nelle meno disagiate, tra persone che apparentemente non vivono un degrado umano e morale, che mandano le figlie a scuola e in vacanza, perch? si annidano e si intrecciano torbide pulsioni maschili, misoginia, disattenzione o complicit?, purtroppo, di alcune mogli e madri? E perch?, purtroppo ancora, le vittime con la loro dignit? di donne, ed ? il caso della signora Concetta, vengono, pi? o meno esplicitamente, colpevolizzate?
La violenza che troppo spesso connota i rapporti tra uomini e donne, la sessualit? vista come possesso, la libert? femminile, anche quella semplice di una ragazzina che, un mese prima di tornare a scuola esce con la cugina “grande”, e viene vista come provocatoria, sono questioni emblematiche che attraversano drammaticamente la nostra societ?. Per questo sono questioni che vanno affrontate e discusse sempre, non soltanto quando la tragedia ci tocca tanto da vicino.
“Non piangere n? ridere, ma capire” diceva il filosofo, noi aggiungiamo che forse ? necessario anche piangere. Piangere il dolore per questa vita spezzata ? giusto e umano; altrettanto indispensabile e doveroso ? capire, per tentare di evitare nuovi lutti.
Cinzia Mancini
Resp. Questioni di Genere ? Segreteria Prov. PRC
Ahime’…e sono convinto anche prossimamente verranno fuori altri inquietanti scenari…Povera Fanciulla…