INIZIATIVA ARCA

20 Gennaio 2007 Off Di Life

Si potrebbe riassumere cos? l'incontro di presentazione del libro diPinuccio Stea “Taranto, da Cannata a Cito”, tenutosi sabato sera presso laCasa delle Culture, organizzato dalla locale Associazione politico-culturaleL'Arca.Ne hanno discusso con l'autore l'ex Provveditore agli Studi AlfengoCarducci, l'ex sindaco del capoluogo jonico Mario Guadagnalo e l'exsegretario provinciale dell'allora P.C.I. Paolo Rubino, moderatore MicheleCristella, del Corriere del Giorno.
L'incontro sui “dieci anni incredibili” della storia tarantina, a detta di Stea, ? stato introdotto dal Presidente dell'Arca Vito Cervellera.
Il primo a prendere la parola ? stato Mario Guadagnalo, tirato in ballo dauna provocazione del moderatore, il quale aveva parlato di lotta di “tutticontro tutti”, in particolare a sinistra, come terreno fertile sul quale ha attecchito “la demagogia del citismo e del dibellismo”.
Guadagnalo, che si ? definito “il vero erede di Cannata”, ha parlato delladeriva del suo governo per “defezioni indotte dall'alto”, contro una giuntadi sinistra: “Quando la democrazia ? debole, l'uomo forte sa coglierel'insoddisfazione della gente”, ha affermato Guadagnalo.

In riferimento alla situazione politica attuale, l'ex sindaco ha aggiuntoche il cupio dissolvi della sinistra tarantina ? ciclico ma “se la sinistra ? debole ne risente non solo la sinistra ma la democrazia nel suo insieme”,ha concluso Guadagnolo.
Alle sue parole ha fatto seguito l'analisi del Professor Carducci, il quale ha ribadito che Cito “cavalc? strumentalmente una classe politica rissosa e ne fece tabula rasa”.
Dopo aver professato anche il mea culpa dei democristiani del tempo, Carducci ha sottolineato che “oggi stiamosciaguratamente ripetendo gli stessi errori”.
Subito dopo la parola ? passata a Paolo Rubino, il quale dopo aver affermato che le derive demagogiche della politica tarantina sono state frutto di “una sinistra omologata, non in grado di proporre l'alternativa, lasciando a Cito la possibilit? di essere l'unica opposizione credibile”, ha parlato di”forze prenditrici”, in un disegno da mani sulla citt?.
Infine ha preso la parola l'autore del libro Pinuccio Stea, palagianesed'origine, il quale ha ribadito che ? necessario parlare di Taranto nei paesi della provincia poich? “le vicende di Taranto influiscono pienamentesui Comuni vicini”.
Il dirigente scolastico e di Rifondazione, Preneste Anzolin lo ha interrotto, chiedendone il permesso, ricordando che l'ultimodibattito politico del Pci, quindi anche del pds e ds, ? stato quello sulla base navale, anni andreattiani, preistoria.
Nella sua analisi, Stea ha sottolineato il ruolo strategico nazionale e internazionale della citt?.
Attraverso diversi studi che durano ormai daanni, l'autore ha denunciato “un disegno lucido della destra-tarantina e non solo, per far saltare le egemonie e ridisegnare la citt? per imbarcare voti nel centro destra, di cui il dibellismo ? stato l'ultimo tentativo”.
Stea ha concluso ribadendo che “oggi neanche il centro-destra ha unprogetto.
Sarebbe errore non cogliere l'opportunit?, anche nella provincia”.L'idea portante in tutti gli oratori ? stata che ? la mancanza di idee politiche a omologare le forze politiche e l'omologazione, ha aggiuntoRubino, sposta il conflitto dagli ideali alle poltrone.
Di qui la crescita esponenziale della rissosit? fra partiti e dentro i partiti e lapreparazione del clima per i demagoghi.
Spenti i microfoni dell'assemblea gli ospiti tarantini hanno disegnato unquadro allarmante del capoluogo: la destra ancora alla ricerca di una facciache faccia dimenticare il dissesto, non solo finanziario; la sinistra allaricerca di un politico per interrompere il predominio della partitocrazia,perch?, ? stato detto, i poteri forti vorrebbero s? avere il sindaco, masanno anche consolarsi con il controllare una maggioranza trasversale delConsiglio, cio? imprigionare il sindaco, tenerlo in ostaggio.

Quanto alla situazione di Palagiano, i palagianesi hanno detto ai tarantini:la destra ancora tace; l'Unione ? gi? disunita, e nessuno sa se sar? unitanelle urne al ballottaggio, o passer? la mano alla destra, il cui tacere,quindi, pu? essere interpretato come d'attesa di manna dal cielo.

L.P.