Il sogno di un comune virtuoso. Si può?
21 Febbraio 2017Un virtuoso comune veneto ha deciso di inviare ai cittadini i versamenti di IMU e TASI – come qui avviene per la tassa sui rifiuti – già precompilati, senza che siano loro a procedere autonomamente al calcolo.
Sicuramente qui siamo molto lontani da una così oculata gestione della cosa pubblica.
Però perché spendere denaro pubblico per accertare “a posteriori” se i cittadini abbiano pagato correttamente le tasse?
Nel duplice interesse della comunità e delle casse comunali non sarebbe più opportuno impiegare lo stesso denaro (o anche meno) per mettere in condizione preventivamente i cittadini di adempiere correttamente ai loro obblighi che risulterebbero semplificati?
In molti casi è capitato negli ultimi tempi che, a ridosso del termine del quinquennio successivo, siano giunte ai cittadini richieste di pagamento di tributi non dovuti che, necessariamente, sono da annullare.
Ma l’elaborazione di un notevole numero di quelle richieste e il successivo invio per raccomandata con avviso di ricevimento hanno un costo! Un costo che, in tutti i casi in cui quegli importi non risultano dovuti, il nostro Comune non recupererà mai più!
Volendo invece procedere come quel virtuoso comune veneto, l’accertamento “a posteriori” va fatto ugualmente. Ma sicuramente sarebbe molto meno dispendioso in quanto mirato solo a chi non ha adempiuto ai suoi doveri che è peraltro già noto!
Prefissarsi un obbiettivo del genere, sia pure a lungo termine, sarebbe un punto che gli amici che si accingono a competere per la guida di questa comunità potrebbero inserire nei loro programmi elettorali.
Infatti, oltre ad un risparmio per il Comune, una simile condotta rappresenterebbe un modo per educare i cittadini agli obblighi tributari e un passo importante verso la “deburocratizzazione” di cui tanto necessitano dopo decenni di aggravi che la malapolitica nazionale ha voluto per loro.