Piccolo manuale di sopravvivenza alle Amministrative
23 Febbraio 2017Premesso che un giorno vi parlerò, forse, del perché sia stato deciso di rilanciare Palagiano.net, oggi ho pensato di dedicare qualche minuto di riflessione a un problema più urgente: salvarvi la pelle.
Sì perché, escludendo tutti coloro che di politica campano (non necessariamente nel modo materiale immaginato da voi materialisti), tutti gli altri la politica la subiscono sentendo in aggiunta pioversi addosso l’accusa di essere “indifferenti” (ovviamente da “odiare”, secondo il precetto stabilito da uno, Gramsci, che nel tempo libero diceva di dedicarsi a praticare l’amore verso i pochi restanti: quelli che di politica campano, appunto), e non c’è niente di peggio a questo mondo che sentirsi “pensati” dai politici. Quando un politico “ti pensa”, infatti, nella migliore delle ipotesi hai subito un terremoto in estate e sai già che dovrai attendere qualche mese e la fine dell’inverno prima di vederti consegnare 18 (diciotto) miserabili casette in legno.
Nella peggiore delle ipotesi, invece, non puoi vantare neanche un terremoto nel tuo passato, ma può capitarti di dover pagare quasi il doppio per fare ciò che facevi prima: continuare a produrre il tuo modico quantitativo di spazzatura, giusto per testimoniare a te stesso che sei ancora vivo. Ma testimoniando ciò ti sei fregato da solo: anche il politico adesso sa che ce l’hai fatta, che sei ancora vivo e hai ancora la tua casetta in muratura.
Dove sta la fregatura? Sarai inondato di spazzatura elettorale, che peserà sulla bolletta da pagare a fine anno. Peserà poco, forse, ma peserà senza che ti abbia procurato neanche quel minimo di soddisfazione che sai crearti a tue spese quando centri il bidoncino della indifferenziata con la bottiglia di vino, o anche di birra, appena svuotata.