Ospedale di Castellaneta: Ventisette persone rinviate a giudizio
4 Maggio 2010Morti sospette all’ospedale di Castellaneta
Ventisette persone rinviate a giudizio
Nel 2007 morirono otto persone cardiopatiche per aver inalato in terapia protossido di azoto invece di ossigeno
Fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it
TARANTO – Rinviate a giudizio 27 persone tra medici, anestesisti, funzionari Asl, imprenditori e tecnici progettisti dell’ospedale di Castellaneta. Questa la decisione del Gup del Tribunale di Taranto Pompeo Carriere. Sono accusati, a vario titolo, della morte di otto pazienti cardiopatici ricoverati nel reparto Utic (Unità di terapia intensiva coronarica) dell’ospedale di Castellaneta tre anni fa.
IL FATTO – I decessi avvennero fra il 20 aprile e il 4 maggio del 2007 per un errato collegamento, in fase di esecuzione dell’impianto, della linea di ossigeno con la linea principale di distribuzione del protossido di azoto, un gas anestetico utilizzato da altri reparti, ma non dall’Unità di terapia intensiva coronarica (Utic). Uno scambio di tubi, insomma, tra l’altro di diverso colore e di diversa grandezza. Fu questa la causa della morte, nell’Utic dell’ospedale di Castellaneta degli otto pazienti cardiopatici. L’Unità di terapia intensiva coronarica era stata inaugurata ai primi di aprile del 2007, benché pronta da diverso tempo; il ritardo nell’entrata in funzione fu dovuto alla mancanza di cardiologi. L’equipe medica nominata dalla Procura della Repubblica di Taranto accertò poi il nesso di causalità tra il decesso dei pazienti e la somministrazione di protossido di azoto. Sono numerose anche le inosservanze riscontrate dalla commissione tecnica, a cominciare dal doppio errore nei collegamenti (ossigeno-protossido di azoto e aria medicale-ossigeno) degli impianti di gas medicali.
IL PROCESSO – Gli imputati sono accusati di omicidio colposo plurimo, falso ideologico, frode nelle pubbliche forniture e violazioni amministrative. Il processo inizierà il 2 luglio prossimo dinanzi alla prima sezione del tribunale di Taranto. A chiusura delle indagini preliminari, era stata già archiviata la posizione di tre componenti della commissione di collaudo dell’impianto. Oltre ai familiari delle vittime, si sono costituiti parte civile la Regione Puglia, l’Azienda sanitaria locale di Taranto e l’associazione Cittadinanzattiva.
A GIUDIZIO – Sono stati rinviati a giudizio l’amministratore di Ossitalia, Domenico Matera; il referente della Sapio Industrie, Alessandro Manigrasso; gli ingegneri progettisti dell’ospedale e direttori dei lavori Michelangelo Lentini e Vito Miccoli; il direttore operativo per la consegna dei lavori, Danilo Salinas; il direttore dell’area gestionale e tecnica dell’Asl e responsabile unico del procedimento, Giacomo Sebastio; il procuratore speciale dell’azienda Givas, Pietro Muscogiuri; l’ex direttore sanitario dell’ospedale di Castellaneta, Cosimo Turi; il primario del reparto di cardiologia dell’ospedale di Castellaneta, Antonio Scarcia; gli anestesisti Argentina Saracco, Michele Ferrante, Corrado Pisanello e Martino Saltori; i cardiologi Paola Cicerone, Giambattista e Roberto Semeraro; l’amministratore della Item Oxigen, Giuseppe Fiorino; il rappresentante d’area della Siram, Luigi Giannini; il rappresentante della Siram per Bari e Taranto, Dario Nitti; il capo settore della Siram per Taranto e provincia, Vincenzo Chianella; l’amministratore delegato, il presidente del consiglio di amministrazione e un tecnico dipendente della Betafin, Oreste Messina, Carmine Salerno e Vincenzo Pergola; l’ex dirigente amministrativo dell’Asl, Paolo Quarato; il dipendente della Oxigen Giuseppe Acquaviva; e infine Silvio Berto, rappresentante legale della Givas, e l’imprenditore Luigi Ferrari, titolare dell’omonima impresa edile.