L’assessore voleva pure i ringraziamenti…
9 Maggio 2010Ricordate quando Tremonti definiva “stupido” il Patto di Stabilità? No?
Niente paura; adesso il ministro ha trovato un suo emulo a sinistra che torna a ripeterci lo stesso concetto, riuscendo perfino a renderlo più comprensibile.
Sto parlando del rieletto consigliere Michele Pelillo, l’uomo che con i suoi 15.072 voti di preferenza ha consentito al PD tarantino di mettere a segno il miglior colpo elettorale degli ultimi tempi.
Ma chi lo paga il “colpo”?
Seguitemi, ne scoprirete delle belle.
Pelillo, avvocato tarantino, diventò assessore regionale al Bilancio il 17 Novembre 2008.
Per ottenere che fosse lui a ricoprire la carica che era di tal Francesco Saponaro, il PD provinciale presentò a Vendola e ad Emiliano le lettere di dimissioni di tutti i segretari dei circoli territoriali della provincia.
Qualcuno ricorderà pure che l’ex segretario provinciale Pentassuglia, oggi altro recordman delle preferenze, presentò le sue nelle mani di Florido (questo per dire della lucidità che contraddistingueva gli uomini che dirigevano l’operazione).
La coraggiosa azione fu coronata dal successo.
Pelillo poté così accomodarsi sulla più scomoda poltrona della Giunta regionale: ereditava una situazione di bilancio al limite dello sfascio e la condusse a termine… completando lo sfascio.
Saponaro aveva sforato il limite d’indebitamento regionale imposto dal Patto già nel 2006 e negli undici mesi del 2008 di sua competenza aveva fatto altrettanto.
Il neo-assessore Pelillo si affrettò a confermare pari pari la geniale politica praticata dal suo predecessore giungendo a dichiarare nel Febbraio successivo:
“In un momento di crisi economica particolare, non avevamo alcuna intenzione di lasciare qualcosa di intentato. E comunque abbiamo impugnato il decreto ministeriale davanti al Tar del Lazio… In termini numerici rispettare questo scellerato patto avrebbe significato non spendere 670 milioni di euro al 31 dicembre. A noi è parso molto più responsabile metterli in circolazione, in favore di disoccupati, imprese e dell’economia di questa regione”.
Se non “geniale”, oltre che “responsabile”, come definire quella politica?
Non certo “scellerata”, ché quello è aggettivo utile a definire quanto da un ministro era stato definito soltanto “stupido”.
Se appaio troppo generoso, vi chiedo di soffermarvi un attimo su quanto segue. Poi fatemi sapere.
A Marzo di quest’anno la Giunta regionale vara una delibera semiclandestina con la quale prende atto che lo sforamento dei conti, per il 2009, ha raggiunto la ragguardevole somma di 725 milioni di euro.
Cosa significa?
Significa che al riconoscimento di quella cifra, nella stessa delibera, fanno seguito le cifre riguardanti i tagli di spesa divenuti obbligatori: 282 milioni sul bilancio di competenza del 2010 e oltre 500 su quelli degli anni precedenti.
Un totale di quasi 800 milioni di tagli che si tradurranno in quel che segue: 145 milioni di euro di tagli al piano socio-assistenziale regionale, di 48 milioni sul fondo per le autosufficienze, di 9 milioni sul fondo globale per i servizi socio assistenziali al quale restano solo 10 milioni per tutta la spesa sociale della Regione. Inoltre, azzeramento di 26 milioni di euro da destinarsi ai comuni per i contributi a sostegno agli affitti, il taglio di 10 milioni per i libri di testo scolastici e quello di oltre 12 milioni per la difesa del suolo e delle coste.
Ma non finisce qui.
Lo sforamento del Patto comporta, per ogni anno di sforamento, il “congelamento” di oltre 200 milioni derivanti dal Fondo Sanitario per le integrazioni di cassa assegnate dallo Stato alla Puglia.
Anche grazie alle imprese messe in atto da Saponaro e Pelillo, parte di questo “merito” va giustamente condiviso con il centro-destra dei tempi di Fitto, i “congelamenti” hanno raggiunto i 750 milioni euro.
Quanti pagano il ticket sanitario sanno adesso chi ringraziare.
Permettetemi ora una piccola nota polemica riguardante un settore di cui mi sono occupato per il PD e l’amministrazione e che mi ha visto fatto oggetto di “consigli”, non richiesti, provenienti dalla locale referente pelilliana.
Pelillo in fase di formazione del bilancio 2010 aveva trionfalmente annunciato:
“Per l’agricoltura stiamo facendo il medesimo sforzo dell’anno scorso per il Fondo sociale europeo, per consentire la massima erogazione di spesa e sbloccare le risorse per un settore in crisi”.
Bene, vediamo cosa sta per accadere al “settore in crisi” grazie sempre all’ineffabile Pelillo.
Sono previsti tagli per 6 milioni al piano di sviluppo rurale.
Quanti hanno letto le cose che ripetutamente ho scritto sull’agricoltura, anche su questo sito, conoscono bene quello che penso a proposito dei piani di sviluppo rurale: li considero strumenti adatti a peggiorare lo stato d’indebitamento delle aziende agricole.
Non sembri paradossale, ma l’unico grazie che sento di poter rivolgere a Pelillo per il disastro compiuto ai danni del bilancio riguarda proprio l’agricoltura: grazie a lei, assessore, forse assisteremo a qualche suicidio in meno tra gli agricoltori.
PS: A molti sembrerà oscuro il senso del titolo di quest’articolo, devo un chiarimento.
Ebbene, durante l’ultima campagna elettorale a Pelillo capitò di trovare vuoti di pubblico i locali della Biblioteca comunale in occasione della sua venuta a Palagiano.
Ci tengo a precisare che non ci fu alcun atto pregiudizialmente ostile nei suoi confronti.
Tramite la sua referente locale, Pelillo fu avvertito della concomitante presentazione in quel di Massafra della candidatura di Michele Mazzarano e pregato di rinviare la sua presentazione.
Volle fottersene e rimase fottuto (per dirla in breve).
Una volta a Palagiano si lamentò dell’assenza di sindaco e pubblico che, stando a quanto sostenne, dimostrarono ingratitudine verso la sua solerte opera di assessore regionale tutta rivolta, manco a dirlo, al benessere del territorio.
PS2: I dati riguardanti i tagli di bilancio li ho ripresi letteralmente da un blog mottolese.
Ne allego il link: http://serghej.ilcannocchiale.it/.
E’ un ottimo blog, complimenti all’autore.
Mimmo Forleo.