MOTTOLA (TA). Strada statale 100, il tratto mottolese è il più incidentato.
31 Marzo 2017
Allarmanti i dati dell’Agenzia Regionale per la Mobilità nella Regione Puglia
Mottola (TA). La strada statale 100, per il tratto che attraversa l’agro di Gioia del Colle e Mottola, è uno dei più incidentati della regione.
Dal 2014 al 2015, su quel tratto, si sono verificati 28 incidenti, di cui 12 in territorio di Gioia del Colle e 16 a Mottola, facendo registrare 54 feriti (30 in territorio mottolese) e ben 2 decessi, sempre in terra mottolese, dove, l’indice di mortalità è pari al 12,5%.
Un dato allarmante, che emerge dalla relazione, fornita dall’ufficio monitoraggio per la sicurezza stradale dell’Arem, l’Agenzia Regionale per la Mobilità nella Regione Puglia, a Vanni Caragnano, referente provinciale per Taranto del Dipartimento Tutela delle Vittime di FdI – An, che ne aveva fatto richiesta.
Non solo; dal 2001 al 2013, per il nuovo Piano Regionale dei Trasporti (Prt 2015 – 2019), il più alto numero di incidenti stradali mortali, in tutto 49, circa il 5% del totale regionale, sono avvenuti sul tratto in cui la statale 100 attraversa l’agro di Mottola. I numeri parlano chiaro: urgono interventi urgenti e risolutori.
Dopo l’incontro che Caragnano ha avuto con il Capo Compartimento dell’Anas Regione Puglia e con l’ingegnere Dirigente Tecnico dell’Area, sulla 100, nei pressi dell’incrocio di San Basilio, sono già state posizionate lanterne semaforiche arretrate e delineatori modulari di curva luminosi.
Ma si tratta di un intervento, che, certamente, non elimina le condizioni di criticità di quel tratto della 100, dal Km 44+700 al Km 52+600. Criticità, evidenziate dallo stesso Caragnano durante il tavolo tecnico, tenutosi a fine novembre scorso, in Regione, presso la sezione infrastrutture per la mobilità, al quale hanno preso parte Anas, Società Autostrade per l’Italia, ingegneri della provincia di Taranto e dirigenti regionali addetti alla sezione infrastrutture per la mobilità.
Il Prt prevede l’allargamento della provinciale 23, che, da San Basilio, porta al casello autostradale e la creazione di rampe di innesto sull’autostrada, per deviare il traffico.
“Una soluzione sicuramente economica per la Regione, ma peggiorativa in termini di sicurezza – ribadisce Caragnano -. Non si può pensare di spostare a nord la barriera autostradale, in alternativa a quel tratto della 100. Al contrario, è necessario intervenire con l’allargamento della sede stradale e l’apposizione di un gard – rail centrale”.
Senza, poi, dimenticare “la galleria Mauro, in agro di Mottola, che, essendo poco illuminata e posizionata subito dopo una curva, costituisce un fattore di rischio notevole. Andrebbe abbattuta”.
Quest’ultimo intervento, essendo troppo oneroso, come ebbero a dire i tecnici dell’Anas a gennaio scorso, durante un sopralluogo, invitati dallo stesso Caragnano, “andrebbe inserito in un discorso di messa in sicurezza più ampio”. Peccato, però, che il Prt finanzi solo i lavori già previsti.
“Eppure – suggerisce Caragnano – esistono i bandi del Cef, Connecting Europe Facility, al quale tutti gli enti possono partecipare per realizzare la viabilità”.
Intanto, lo stesso Caragnano ha già chiesto un incontro all’ingegnere Ruocco, capo progettazione nuove costruzioni Anas – compartimento Puglia e all’assessore regionale alla mobilità, Giovanni Giannini.