LO STATIO E I CITTADINI
23 Giugno 2010La convivenza fra gi uomini-donne necessita delle regole, necessita di regole anche l’economia necessaria per la loro sopravvivenza.
Entrambe le regole-leggi sia sociale che economiche anche se si influenzano a vicenda sono distinte.
Le teorie sociali tengono presente un assunto: uomini-donne sono potenzialmente buoni oppure gli stessi tutti cattivi.
Da queste due convinzioni elaborano regole-leggi che governano la vita sociale.
Gli uni per convinzioni limitano la libertà, condizionano i rapporti, reprimono.
Gli altri, quelli che definiscono gli uomini-donne tutti potenzialmente buoni, ma per colpa di……….. i loro istinti naturali vengono meno, la loro debolezza di fronte alla potenza maligna non li salva, li soggioga ed anche in questo caso le regole di convivenza sono condizionate da un assunto.
E’ possibile invece che gli uomini-donne possano essere l’uno e l’altro?
, è possibile stabilire delle regole di convivenza che tengono presente entrambi gli eventuali comportamenti?.
In molti si sono cimentati a dare delle risposte anche scientifiche a questa domanda.
Ma anche in questo caso, le teorie sviluppate anche scientifiche pare non abbiano sortito nessun risultato positivo in quando anche in questo caso la scienza non si è svincolata, liberata dal vincola dell’assunto detto precedentemente.
Questo è fattore necessario per l’elaborazione di un sistema sociale dove si possa finalmente prendere nelle proprie mani la direzione dei propri destini costruire così naturalmente una coscienza collettiva della società dove le masse degli uomini-donne nella vita giornaliera si lasciano governare quasi esclusivamente dal buon senso, ossia dall’insieme delle leggi naturali generalmente riconosciute per tali e non perché gli siano state esteriormente imposte da una volontà straniera divina o umana che sia, collettiva o individuale.
Noi oggi siamo convinti che questa impalcatura di convivenza sociale, “STATO DEMOCRATICO”, sia naturale, sia la conseguenza di un lungo percorso, anche in alcuni momenti accidentato, che ha portato alla fine a questo sistema “ STATO DEMOCRATICO “ che finalmente dopo tanta attesa e desiderato si è rivelato anche se con qualche piccola correzione da fare.
Quasi tutti indistintamente, infatti, difendono e si riconoscono nello “STATO DEMOCRATICO “.
Tutti finche crediamo a questa sola ipotesi di dover obbedire incondizionatamente ad esso, che dobbiamo sottometterci passivamente, senza nessuna minima riserva, al massimo con qualche lagnanza qua e la, non avremo nessuna possibilità di migliorare la nostra vita.
Chiaramente da questa affermazione sono esclusi, chi da questo sistema gode di privilegi. In questo caso possiamo sperare solo ad una implosione del sistema “ STATO DEMOCRATICO “ che possa mettere in gioco qualcosa di nuovo.
Lo stato è una istituzione transitoria storica, difensore dei privilegi di una minoranza e tiranna dell’immensa maggioranza. Infatti se percorriamo il cammino a ritroso fino dalla sua nascita, possiamo ben affermare che il luogo migliore per seguire la prima fase del nascente “ STATO “ è Atena.
Il sistema sociale precedente alla nascita dello STATO, anche se con alcune sfumature, sostanzialmente accumunava tutti i popoli: Le assemblee popolari, consiglio popolare, basileus, cominciarono a sgretolarsi quando i primi germi della proprietà privata cominciarono a germogliare.
La proprietà privata, la produzione di merci suddivisa in ruoli predefiniti, il nascente commercio finalizzato ad accumulo di ricchezza ( grano , olio, vino), la divisione del lavoro tra agricoltura, artigianato, commercio e navigazione ha portato a coloro che prima facevano parte di una gentes ben presto a confondersi fra loro.
Questa confusione giunse ad un tale disordine che fu necessario imporre un rimedio. Fu necessario, come si dice ancora oggi, mettere nero su bianco e nacque cosi la prima costituzione attribuita a Teseo.
Fu smembrata la gentes, le fratie, curie, tribù il loro primato sociale e aperto il cammino allo STATO.
La trasformazione degli organi precedenti “assembleari” e l’inserimento di nuovi, compreso il potere armato al servizio della nascente autorità statale, potere da adoperarsi non solo per la difesa della comunità ma anche contro di essa per mantenere i privilegi.
Da subito i caratteri distintivi dello STATO si manifestarono consistente in un potere pubblico distinto dalla massa del popolo.
Massa del popolo che non capì subito la portata dell’evento è stabilì con la classe, nascente, dominante un rapporto di subordinazione volontaria, anche se imposta dall’autorità divina, politica,di polizia sia con la persuasione, con la menzogna e con la forza.
Man mano che le condizioni economiche e di convivenza sociale mutavano si tracciavano sempre di più le basi per inculcare la convinzione e fare accettare e fare il nascente “ STATO “ come l’unico sistema per la convivenza umana: Sappiamo benissimo, la storia ce lo ha documentata, che da quel momento la società si è avvolta in tante di quelle contraddizioni insolubili, si è resa impotente a risolvere ed eliminare le sue contraddizioni, i suoi antagonismi inconciliabili
Dobbiamo però dire nello stesso tempo che lo “ STATO “si pone in apparenza al di sopra della società ha la capacità di attenuare i conflitti, li mantiene nei limiti-equilibri, garantisce i privilegi, li fa accettare a chi li subisce.
Il potere dello “ STATO “ oggi sempre più distinto dalla massa del popolo, sempre con maggiori privilegi, politici con retribuzioni stratosferici sia quelli di governo che quelli di opposizione, forza di polizia-difesa (esclusa la bassa manovalanza) intoccabili, insindacabile anche da parte del parlamento se la questione è genericamente per la difesa della nazione, anche per loro retribuzioni stratosferici, clero classe privilegiata non perseguibile legalmente come lo dimostrano i fatti di pedofilia, economicamente sostenuta dalla società, libera di fare e disfare senza nessun controllo, banche che mettono in ginocchio il mondo intero con i loro loschi affari, finanziano guerre, riciclano i capitali dei mafiosi salvo poi chiedere in caso di difficoltà aiuto alla società che risponde positivamente., Imprenditori che chiedono soldi per creare posti di lavoro, chiedono infrastrutture, chiedono di non pagare le tasse salvo poi andare liberamente a fruttare altrove dopo aver pesato economicamente sulla società.,
Loro da buoni furboni sono liberali quando si tratta dei loro profitti e statalisti quando si tratta di scroccare soldi alla società.
La funzione della stampa-tv altro sistema sulle spalle della società anche loro con lauti stipendi parlano male o bene di questo o quello salvo poi farsi finanziare con leggi specifiche che permettono di elargire un fiume di denaro a loro destinato anche se non vendono nessuna copia di giornale. Tutto questo, organizzato sistema, ha alla base della piramide i lavoratori quelli cioè che producono ricchezza con la sola forza del proprio lavoro e che mantengono economicamente il tutto.
I lavoratori, quelli che di tanto in tanto, quando leggono-vedono inchieste scandalose , inchieste di soprusi, privilegi si lasciano momentaneamente a reazioni di disprezzo nei confronti di una classe politica inetta e vergognosa non riescono ad uscire dalla trappola di questa o quella alternativa, dalla soluzione riformista dei problemi che non lascia molti margini alla loro risoluzione.
I lavoratori che si sentono ogni qualvolta parte della partita elettorale anche se non toccano mai palla.
Per finire, è possibile come ho detto all’inizio immaginare una società organizzata senza lo STATO, fondata su regole liberamente condivise, dove gli uomini-donne hanno tutti pari dignità?
Gli anarchici rispondono di si è possibile, ci credono, è per questo che sono combattuti su tutti i fronti.
Vitaliano