CONCERTI A TUTTO VOLUME: CHI TUTELA IL VICINATO?
15 Luglio 2017Vi siete mai chiesti il perché sia diventata una pratica comune innalzare il volume sonoro per enfatizzare un’esperienza musicale?
Prima di dare una personale risposta al quesito, poniamoci un’altra domanda: perché ascoltiamo la musica?
Un ricerca condotta dagli scienziati della Northwestern University su un campione di sportivi rileva che ascoltare musica prima di un esame, una prova fisica, addirittura un appuntamento di lavoro può apportare una scarica di energia incredibile della quale usufruire. Lavorando poi sul volume e sugli alti ed i bassi, gli studiosi hanno verificato che questi ultimi erano in grado di influenzare addirittura il senso di potenza dei loro volontari, aumentando la percezione del livello di controllo sugli eventi sociali. In poche parole la musica non solo dava energia, ma era in grado di dare alle persone la percezione di riuscire a fare qualsiasi cosa avessero voluto facendoli sentire più potenti e con maggiore controllo. [1]
Abbiamo visto che i benefici di ascoltare musica a tutto volume sono molto allettanti ma sapete che alla lunga potrebbe danneggiare i timpani? E se pensate che essere giovani esuli da tale problemi, mi dispiace dovervi mettere in guardia: l’abbassamento dell’udito è in aumento anche tra i giovani. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità oltre un miliardo di ragazzi rischiano un abbassamento, o peggio… la perdita dell’udito a causa di un uso non sicuro delle cuffie (e anche per l’esposizione frequente a livelli di rumore nei bar, nei pub o nelle discoteche). In tutto il mondo, a soffrire di danni permanenti all’udito sono già 43 milioni di giovani fino ai 35 anni.
Ma alla musica non si rinuncia… Impossibile. E allora cosa si può fare? Secondo l’OMS bisogna tenere i decibel sotto controllo. Ascoltare musica a volume alto per non più di un’ora al giorno: tenere le cuffie a un volume di 95 decibel (quasi al massimo) anche solo per mezz’ora al giorno significa danneggiare irrimediabilmente l’udito nel giro di un paio d’anni. [2]
Spiegare nel dettaglio a livello medico-scientifico cosa comporta un’esposizione prolungata a livelli sonori estremi esula dai compiti di questo breve articolo introduttivo, ma vi invito ad approfondire l’argomento.
Tornando ai problemi legati alla ricerca di un’esperienza musicale sempre più coinvolgente, sorge spontaneo chiedersi a questo punto dell’articolo, dopo avervi terrorizzato con dati ufficiali di “sordità” giovanile, se i concerti dei nostri idoli siano una trappola mortale per i nostri timpani. Premettendo che il pubblico pagante lo spettacolo sarà inevitabilmente esposto ad un livello sonoro nettamente superiore a quello percepito dalle persone che abitano vicino al luogo preposto al concerto, posso annunciarvi che le due zone sono comunque correlate tra loro. In teoria, e qualche volta anche nella pratica, esistono dei decreti che impongono dei limiti di emissione sonora per eventi temporanei, nei quali rientrano anche le manifestazioni musicali, nonché dei limiti orari riguardo la sua durata. Ovviamente alla Legge Quadro [3] (Legge n. 447/1995 che individua nel Comune la funzione di autorizzare, anche in deroga ai valori stabiliti per quella zona da una Classificazione acustica del territorio, lo svolgimento di attività temporanee, nel rispetto delle prescrizioni indicate nel Regolamento comunale) esistono delle deroghe previste da ogni regolamento comunale rispetto ai valori stabiliti dalla relativa legge regionale, che funge da decreto attuativo alla più generica succitata Legge Quadro. Tutto questo lascia trasparire una qualsivoglia forma di “anarchia” circa il “disturbo” concesso ad ogni evento, dal momento che ogni Comune può fissare valori limite secondo le proprie esigenze artistiche, non privilegiando la salute delle persone.
A testimoniare quanto, purtroppo, detto, c’è un intervento di Giorgio Campolongo al 38° Convegno AIA (Associazione italiana di acustica), dove “denunciava” l’allora sindaco di Milano ad autorizzare “in deroga” manifestazioni musicali con 95 dBA in facciata di abitazioni [4]. Facciamo un pò di chiarezza, a livello molto sintetico, su come si possa valutare il disturbo di una sorgente sonora, nel nostro caso rappresentata da una manifestazione musicale, ad uno o più ricettori, nel nostro caso gli abitanti vicini all’evento: la persona incaricata ad effettuare una valutazione simile è il Tecnico competente in acustica ambientale (TCAA) che, dotato di strumentazione specifica, misura il disturbo ponendosi ad un metro dalla facciata degli edifici più esposti al rumore e all’interno delle abitazioni, qualora accessibili, delle persone che hanno lamentato il disturbo.
Ovviamente il procedimento brevemente descritto è inerente ad una Valutazione di Impatto acustico di un concerto che si sta svolgendo, invece per quanto riguarda la richiesta di un’eventuale deroga si dovrebbe effettuare una Valutazione Previsionale di impatto acustico[5] con l’utilizzo di appositi software, sempre redatta da un TCAA, che simulano il comportamento sonoro della sorgente per capire se supera i valori limite della classificazione acustica e in caso affermativo chiedere una deroga senza superare, tuttavia, i valori limite imposti dalla deroga (più alti rispetto a quelli della classificazione acustica) altrimenti risulta necessario redigere interventi di mitigazione per non disturbare il vicinato.
Da notare che senza una valutazione di impatto acustico che certifica l’emissione sonora dell’evento, si è in totale difetto dinnanzi ad una causa per disturbo della quiete pubblica (se interessa più persone si parla infatti dell’art.659 del codice penale), con relativo arresto o sanzione amministrativa.
Fortunatamente, ci sono casi in cui questo ITER viene rispettato e vi sono delle sanzioni in caso di trasgressioni:
–Concerto dei Muse a Torino nel 2013: a causa di un “pasticcio burocratico” non avevano ottenuto la deroga sul rumore e furono sanzionati con 1000 euro di multa, cifra ridicola per un evento di questa portata; tuttavia è una buona notizia per chi crede ancora nella burocrazia comunale.[6]
–Concerto degli U2 nel 2010: furono multati per il volume troppo alto.
–Concerto di Madonna e Springsteen a Milano nel 2012: furono chiesti e ottenuti deroghe per il rumore, per nulla paragonabili ai 95 dBA dell’allora sindaco di Milano, ma un innalzamento da 80 a 82 dBA con misure cautelative a ridurre il rumore antropico generato dallo spostamento di mezzi privati.[7]
Spero di aver quantomeno introdotto la problematica e di aver chiarito l’importanza di una stretta collaborazione tra Fonico-Comune-TCAA, in quanto il responsabile dell’impianto di amplificazione di un evento è proprio il fonico e per lui avere la sicurezza di lavorare nel pieno rispetto delle regole, non può che fargli svolgere serenamente il proprio lavoro.
Al prossimo articolo, sperando che questo non sia stato troppo noioso e di vostro gradimento.
Vorresti una consulenza per risolvere il problema del volume troppo alto? Scrivimi all’indirizzo info@studioacusticaninni.it e sarai contattato il prima possibile!
[1] http://www.medicinalive.com/psicologia-e-medicina-della-mente/psicologia/energia-al-massimo-musica-tutto-volume/
[2] http://www.cosmopolitan.it/benessere-salute/prevenzione/a112793/ascoltare-musica-a-volume-alto-rischi-per-udito/
[3] Legge 26 ottobre 1995, n. 447, Legge quadro sull’inquinamento acustico
[4] Giorgio Campolongo, Può un sindaco autorizzare “in deroga” manifestazioni musicali con 95 dBA in facciata di abitazioni per 3 ore senza limiti del numero di volte all’anno ?! , AIA 38° Convegno Nazionale di Rimini 08-11 2011
[5] Comune di Mirandola, Relazione previsionale di impatto acustico del Concerto dei Nomadi in Piazza Costituente
[6] http://www.lastampa.it/2013/06/22/cronaca/niente-deroga-sul-rumore-fuorilegge-il-concerto-dei-muse-G0SGy6OqlPFmDGTZ7lv1EI/pagina.html
[7] https://www.melodicamente.com/milano-deroga-limiti-decibel-concerti-madonna-springsteen/