Una previsione di costi.
6 Agosto 2010Torniamo a parlare dell’ultimo comizio del Sindaco per valutare e cercare di comprendere cosa si agita dietro l’ennesimo annuncio di prossime novità nella squadra assessorile. L’occasione ci è fornita da un “ben servito” contenuto nel testo del comizio fatto circolare tra gli astanti: “Infine, ma non per ultimo, un ringraziamento dal profondo del cuore al Presidente del Consiglio Pietro Cifone per aver avuto la capacità di guidare il Consiglio Comunale con saggezza ed equilibrio producendo centinaia di atti deliberativi. A breve lo chiamerò a ricoprire un ruolo nell’esecutivo e sono certo che in Giunta porterà la stessa passione politica che lo ha animato finora.” (il sottolineato è mio).
Dunque, Cifone sarà a breve “promosso” uomo di governo e il PD dovrebbe presto poter contare su un nuovo ingresso nel suo gruppo consigliare, quello di Rocco Quarato.
Quali cambiamenti potrebbero derivarne per l’assetto amministrativo e per il PD?
Con Cifone, indubbiamente, la Giunta tornerebbe a recuperare almeno parte di quello spessore politico che con l’ultimo rimpasto era andato a farsi benedire. Parlano a favore di Cifone gli otto anni da Presidente del Consiglio e un impegno nella politica che risale a quando era ancora un ragazzino. La sua presenza in politica precede anche quella dell’attuale sindaco; me ne ricordo bene poiché all’epoca ero il segretario locale della Federazione dei giovani comunisti.
L’ingresso di Cifone in giunta, comunque, non è propriamente dettato da esigenze di natura solo politica; è la risultante di una serie di operazioni condotte in maniera malaccorta dal Sindaco e supinamente avallate dalla segretaria del PD. Non nascondo, a questo proposito, di essere stato uno dei maggiori “sponsor” dell’ingresso della Di Sarno in giunta per motivi che saranno ben presto chiari.
Allo scopo di trovare una quadra che permettesse di porre fine al permanente potere di veto in possesso di ognuno dei consiglieri, di una maggioranza ben presto ridottasi a poter contare solo su undici voti, Ressa le ha provate proprio tutte: dai tentati accordi con l’ARCA e con l’UDC fino al collocamento di ex assessori in Consiglio e alla promozione di ex consiglieri ad assessori. Alla fine di ogni giostra, però, la situazione tendeva a tornare quella di prima; se non peggiore, nonostante ogni volta si dicesse che i nuovi ingressi in seno al Consiglio avrebbero “sicuramente stabilizzato” la situazione nella maniera desiderata. Insomma, un pasticcio tattico-strategico tale che viene difficile ricostruirlo anche a posteriori.
La prossima presenza di Cifone in giunta oggi si spiega anche, se non soprattutto, attraverso la necessità di tornare a dare una collocazione di “visibilità” a Mauro Tagariello che la richiede da tempo. Precisamente, da quando ha compreso che neppure l’ultimo rimpasto è stato in grado di indebolire la posizione di nessuno dei consiglieri. Tantomeno la sua.
Veniamo a Rocco Quarato. Che si tratti di personalità dalle indubbie capacità e dotata di esperienza politica di lunghissimo corso nessuno oserebbe metterlo in discussione. Ma Quarato, nell’odierna situazione, potrebbe rivelarsi la spina peggiore nel fianco del sindaco Ressa. Al contrario di tanti consiglieri attuali, non vive la politica per “intuizioni”. Ha capacità da vendere quando si tratta di capire dove un qualsiasi atto, politico o amministrativo che sia, vuole andare a parare. Insomma, non siamo di fronte a uno dei tanti dilettanti allo sbaraglio ai quali ci ha abituati l’ultima consigliatura. Prepariamoci a vederne delle belle.
In questo gioco di previsioni, cosa ne può venire al PD?
Intanto risulterebbe mortificante per il partito, e non solo per esso, se l’ingresso di Cifone in giunta dovesse tradursi nel banale passaggio di consegne tra l’attuale Assessore allo sport e Cifone stesso.
Il primo a non potersi permettere di apparire come quello che paga per intero il prezzo di errori commessi da altri, e contro i quali aveva anche provato a puntare timidamente i piedi (ricordiamoci del comunicato stampa attraverso cui cercava di “rallentare” i tempi dell’operazione che sembrava destinata a portare l’UDC in maggioranza un anno fa), è proprio Cifone.
Ma neppure il PD può permettersi di apparire come un soggetto totalmente alieno alle vicende amministrative. Un partito che, da una parte, conta ancora su una discreta presenza all’interno della giunta e che non manca di “pubblicizzarla” – almeno quando si tratta di produrre manifesti e volantini utili non si è ancora capito bene a cosa –, e che, dall’altra, sembra essersi arreso di fronte a un’evidenza: la politica non fa per noi, diciamo di farla solo perché non abbiamo ancora individuato un passatempo alternativo che ci sembri adatto. Quale futuro avrebbe un partito che dovesse ammettere, nei fatti, di essere in questa condizione?
I “fatti” in questione si materializzerebbero nel momento in cui dovessero rimanere intatte le deleghe in possesso della segretaria, e il suo stesso ruolo in seno al partito. Nulla di personale, sia chiaro, ma si può davvero pensare che la maggiore artefice, insieme al Sindaco e a pochi altri, del disastro testé rappresentato possa continuare a credere di farla ancora franca?
Anche in politica, purtroppo, gli errori si pagano. L’unica differenza tra una intrapresa politica e una qualsiasi altra intrapresa fatta da umani è data dalla possibilità di “spalmarne” il costo su un intero partito. A dirla tutta, l’unica abilità messa in mostra dalla segretaria è stata proprio questa. Anzi, talvolta le è perfino riuscito di far credere che le responsabilità fossero addirittura fuori del partito.
Queste continue spalmature del costo, però, cominciano a produrre i primi effetti; qualcuno ritiene che sia proprio necessario arrivare al 2012 per quantificarne quelli complessivi?
Mimmo Forleo