Comunicato PRC
6 Agosto 2010La Segreteria Provinciale del P.R.C. ha esaminato la sempre più critica situazione al Comune di Taranto che, purtroppo, sta dando ragione a quanto avevamo facilmente preconizzato e che ci aveva portato già 2 mesi fa a chiedere al Sindaco ed alle forze di maggioranza una verifica politico-programmatica e la condivisione di un Programma di fine consiliatura.
Una situazione già difficile, quando non drammatica, amministrativa, finanziaria e sociale, e sulla quale sta per abbattersi la mannaia della manovra Berlusconi-Tremonti, non può essere affrontata continuando nel’asfittica pantomima che ha sinora ispirato il Sindaco: rimpasti, riequilibri e bilancini, pensando di utilizzare redistribuzioni di poltrone e sgabelli per puntellare una maggioranza sempre più lacerata ed allo sbando. La cura , sarebbe peggiore del male!
Noi pensiamo che occorra restituire dignità alla Politica, riposizionando al centro dell’azione amministrativa quella Questione Morale e quell’Etica della Politica che, banalmente, comincia dal coerente rispetto degli impegni di cambiamento assunti con gli elettori. Quello spirito bisogna recuperare e questo lo si può fare , non già con pseudo-trattative unilaterali per cercare di sedare i vari “maldipancia” interni ai Gruppi, bensì attivando immediatamente un Tavolo politico-programmatico con tutte le Forze Politiche che ancora formalmente fanno parte della maggioranza e sul tavolo si pongano i temi veri di interesse della Collettività.
Questa era stata anche la condizione – occorre ricordarlo – posta da Rifondazione Comunista al momento dell’approvazione del Bilancio. E questa è l’unica condizione perché Rifondazione Comunista possa continuare a sostenere questa maggioranza: i balletti sulle poltrone non ci appassionano!
Questo come Rifondazione Comunista abbiamo chiesto e chiediamo che si faccia con urgenza, anche per scongiurare gli ulteriori danni per possibili perdite di finanziamenti regionali e/o europei, mettendo al centro le linee di tendenza dello sviluppo della città e le grandi questioni:
– una riorganizzazione funzionale della macchina amministrativa ormai completamente ferma, con il coinvolgimento delle OO.SS. (chiudendo, intanto, la vicenda del salario accessorio); in quest’ambito l’urgente e seria riorganizzazione e potenziamento dei Servizi di Polizia Municipale;
– la questione ambientale e la tutela della salute, che non può più essere affrontata con interventi spesso più demagogici che efficaci, imponendo all’ILVA – di fronte all’inconfutabile certezza dei dati scientifici – l’installazione delle centraline dell’ARPA per il rilevamento in continuo all’interno ed all’esterno della fabbrica, attivando celermente il giudizio civile per il risarcimento dei danni, vengano puntualmente rispettati i limiti di legge nelle emissioni e l’Accordo di Programma stipulato anche con la Regione;
– la drammatica situazione urbanistico-edilizia (che in questo periodo di confusione e assenza di precise responsabilità politiche e tecniche si sta ulteriormente aggravando!), con il blocco di scempi urbanistici e ambientali, come le mega varianti Salinella e Paolo VI ed una politica di incentivo al recupero del patrimonio edilizio sfitto e/o abbandonato e degli standard di vivibilità;
– una seria politica del trasporto pubblico e di disincentivo di quello privato.
Particolare rilievo assume in questo momento la vicenda delle Partecipate AMIU e AMAT, per le quali diciamo subito e senza equivoci la nostra netta opposizione a qualunque ipotesi di privatizzazione, comunque mascherata. Vorremmo ricordare agli strateghi della privatizzazione, che non solo le leggi offrono possibilità di sfuggire al capestro berlusconiano, ma che 1.400.000 cittadini hanno sottoscritto tre Referendum che complessivamente faranno decadere proprio quel concerto di norme, a cui in questi giorni si fa riferimento, con cui il governo degli interessi privati del centro-destra intende mercificare anche i Beni Comuni. Si può prendere ad esempio quanto la Regione Puglia sta facendo per la ripubblicizzazione dell’AQP!
Va affrontata immediatamente la questione AMIU, all’interno della quale, fatte salve le diverse posizioni, è aperta una vera e propria questione morale che, a parte gli aspetti penali di cui si occupa la Magistratura, ha portato al completo fallimento della missione di risanamento e rilancio dell’azienda. Il C.d.A. va immediatamente sciolto o, alomeno, vanno da subito fissati i principi per un profondo cambiamento in occasione dell’ormai prossimo rinnovo
L’AMAT deve lavorare ad una moderna visione della mobilità sostenibile, con potenziamento e messa in sicurezza del parco mezzi e potenziamento dei servizi interni, valutando anche l’opportunità di economie di scala, per esempio consorziandosi con il CTP (quindi con l’intervento di due enti pubblici, Comune e Provincia) e la costituzione di una società a totale capitale pubblico che gestisca servizi comuni, come l’officina riparazioni.
Sono solo alcune delle emergenze, per questo, bisogna discutere seriamente le priorità e le scelte di indirizzo. Su questo si misura la tenuta della maggioranza e la sua cedibilità per riproporsi agli elettori tra 20 mesi.,
Preneste Anzolin – Segretario Provinciale PRC