Protesta dei dipendenti civili del carcere di Taranto
2 Marzo 2018
Il prefetto Cafagna allerta i provveditorati regionale e nazionale e il Ministero
Il Prefetto di Taranto ha assunto un impegno, per i lavoratori del carcere e per la popolazione carceraria, che consideriamo soddisfacente. Attediamo ora che le sollecitazioni giunte da parte del rappresentante di governo si possano tramutare in impegni concreti.
Così Lorenzo Caldaralo, segretario provinciale della FP CGIL, al termine dell’incontro che le organizzazioni sindacali hanno tenuto questa mattina dopo il sit-in di protesta dei 20 dipendenti civili dell’Istituto Penitenziario Bruno Magli di Taranto.
Abbiamo rappresentato al Prefetto Cafagna una condizione di assoluta precarietà all’interno di una struttura che per definizione avrebbe il compito di “rieducare” alla legalità e al rispetto dello Stato – spiega Caldaralo – mentre paradossalmente proprio all’interno paga il dazio di politiche di settore assolutamente inefficienti.
20 dipendenti civili infatti assicurerebbero attività di tipo amministrativo, educativo e tecnico in una struttura che a fronte di una capienza di detenuti prevista di 350 persone in realtà ne ospita circa 530.
Il Prefetto investirà in queste ore la stessa direzione del Carcere, ma anche i provveditorati regionale e nazionale e il Ministero di Grazia e Giustizia.