Ora la destra italiana può tornare ad avere credibilità.di Rocco Carmignano
9 Agosto 2010Fini censurato, Bocchino, Granata e Briguglio deferiti perche’ non sono piu’ “politicamente vicini” ad inquisiti, collusi, condannati per mafia e corrotti…. il paradosso di uomini di destra “giudicati” da ex comunisti, finanziatori occulti di partiti, cortigiani di palazzo… il PdL in mano a chi ha tradito i valori della destra sociale e popolare… ma ne avranno per poco piu’.
Comunque vada a finire, la Destra italiana non potrà che essere riconoscente al gruppo raccolto intorno al presidente della Camera, Gianfranco Fini, per aver evitato il tracollo degli ideali di riferimento: legalità, unità d’Italia, socialità, solidarietà, giustizia. Il tradimento del mandato elettorale portato avanti da tempo da una corte di miracolati al servizio di un capo incapace di fare politica, ma solo di tutelare se stesso con leggi ad personam, attraverso provvedimenti inadeguati di fronte alla crisi economica, derive razziste censurate a livello internazionale e tagli spacciati per riforme, è ormai evidente all’elettore di destra. Quattro milioni di voti perduti in due anni, oltre il 5% di calo in percentuale, ministri e sottosegretari sotto processo e anche già condannati, un partito allo sfascio anche a livello locale e un premier sputtanato a livello internazionale per le sue frequentazioni private. Il “ciarpame senza pudore” ormai è dilagato, ha oltrepassato gli argini, ha deluso milioni di italiani. Fini, per la prima volta in vita sua, ha dimostrato carattere, lungimiranza e ha bloccato leggi liberticide e illiberali, ha cercato di far comprendere il cammino di una destra “normale”, moderna, legalitaria, sociale. Quella destra che esiste in tanti altri Paesi, ma non nel nostro. Quella destra che potrebbe governare per anni se fosse rappresentata da persone credibili e non inquinate da conflitti di interessi e da cronica mancanza di cultura politica.
Fini ha combattuto per mesi il marciume che c’è nel Pdl, la mancanza di idee, il vuoto culturale di un partito aziendalista dove tutti, parlamentari,
dirigenti, base, devono solo esser sudditi del sovrano. Giovedi sera, i cortigiani di Palazzo hanno deciso chi in Italia può avere il patentino di destra e chi no, chi ha diritto di parlare liberalmente e chi deve solo tacere, chi può continuare a fare spot e sparare cazzate e chi non deve contestare, chi, inquisito, condannato, colluso, ha diritto alla tessera del Pdl e chi, per aver chiesto legalità, deve essere cacciato, deferito, sospeso.
Chi ha deciso per voi come si deve stare a destra e ha steso la “pergamena di corte” è l’ex comunista Bondi, insieme ai suoi compagni di merende: chi è stato condannato nella prima repubblica per corruzione, chi era radicale fino a ieri e ora fa il portavoce del Pdl, chi era un leccaculo di Fini da decenni, chi ha fatto carriera grazie alla moglie, chi ha piazzato il figlio in Alitalia e chi in enti pubblici. Tutti fulgidi esempi dei valori di destra, tutti martiri dell’idea. Non ha importanza come andrà a finire, è importante che sia finita e che vi siano 35 deputati che hanno rifiutato di farsi comprare e di vendere l’anima. Ora la destra italiana può tornare ad avere credibilità. E sulla riva del fiume, state certi, ne vedremo passare di cadaveri eccellenti, magari costretti a scendere a valle diretti in tribunale.
Rocco Carmignano Coordinatore Prov.le Destra di Base e Responsabile
Generazione Italia Palagiano