COMUNICATO STAMPA PRC

26 Agosto 2010 0 Di Life

Il Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Taranto – apprende con sgomento la notizia dell’arresto di Ali Orgen. Respingendo la strumentale retorica messa in piedi dai quotidiani locali, Ali non è che un onesto lavoratore, ormai residente a Taranto da molti anni, perfettamente integrato nella nostra comunità.
Di origine curda, viene arrestato in Turchia nel 1996 (come tante volte è già accaduto e come, purtroppo, ancora accade, complice l’indifferenza internazionale e dell’Unione Europea), solo in relazione alla propria etnia natale, e condannato prima alla pena di morte, commutata poi in ergastolo e successivamente in sei anni di reclusione poiché, per ammissione dello stesso Tribunale Turco, ad Ali Orgen non viene imputato alcun fatto di sangue. Pena scontata, storia conclusa.
E invece no. Nel 2005, con la riforma del codice penale turco, la pena per il reato contestato ad Ali viene inasprita a posteriori e, lo stesso Alì, che è ormai residente della nostra città e provvisto di regolare permesso di soggiorno, viene chiamato a scontare una ulteriore pena non prevista al momento del reato contestato. Appare, dal punto di vista dell’ordinamento giuridico internazionale, un vero e proprio orrore, in quanto è devastato l’elementare principio della non retroattività della legge penale.
Occorre, per avere una valutazione ampia del fenomeno Turchia, evidenziare i numerosi rapporti delle Organizzazioni non governative che si occupano di Diritti Umani e che hanno più volte denunciato come lo Stato Turco sia caratterizzato dalla assoluta iniquità dei processi, con particolare riferimento alle persone incriminate ai sensi della legislazione antiterrorismo, oltre che per le terribili condizioni carcerarie e ai numerosi casi di torture e maltrattamenti, spesso effettuati in luoghi lontani dai centri di detenzioni ufficiali, specie per quanto riguarda i cosiddetti “reati politici”: torture e maltrattamenti, di cui lo stesso Ali è stato più volte vittima.
Per tutte queste ragioni, Rifondazione Comunista aderisce al Comitato di solidarietà ad Ali Orgen, formatosi nei giorni scorsi e composto da numerosi soggetti politici e associativi, oltre che da singoli cittadine e cittadini della nostra città, chiede che sia rigettata l’assurda richiesta di estradizione e l’immediata liberazione di Ali.
Auspichiamo, altresì, che tutte le Forze Politiche sinceramente democratiche, e quelle della Sinistra in particolare, si uniscano a questa mobilitazione e, soprattutto, si battano in Italia ed in Europa, perché anche in Turchia (che, non va dimenticato, sta per entrare nell’U.E.) vengano garantiti e rispettati i Diritti Universali ed inalienabili dei singoli e dei Popoli.
Francesco FERRI – Coordinatore dei Giovani Comunisti
Preneste ANZOLIN – Segretario Provinciale