LETTERA APERTA AL SINDACO DEL COMUNE DI PALAGIANELLO
9 Settembre 2010di Vito Vincenzo Di Turi.
Sulla questione aree dismesse del tracciato ferroviario quattro consiglieri comunali mi chiesero consulenza che, con la collaborazione di due tecnici ed un avvocato, fu redatta dal sottoscritto e consegnata agli stessi nel mese di settembre 2009.
Come cittadino naturale di Palagianello non sono finora intervenuto sull’inadeguatezza dell’azione intrapresa per il recupero al “Demanio Civico” delle aree che, se nel 1868 furono espropriate poiché le condizioni erano favorevoli ai cittadini, tutti, di Palagianello, oggi che quelle condizioni sono venute meno, devono ritornare ai proprietari naturali, ovverosia ai cittadini di Palagianello.
Per molto tempo ho atteso in silenzio che la definizione della questione, vale a dire la restituzione di un bene civico (da non confondere con i beni patrimoniali del Comune che sono altra cosa) prendesse la via giusta.
Ora, però, ritengo che la stagione del silenzio sia abbondantemente passata, per una serie di ragioni che mi sforzerò di riassumere partendo dal “Protocollo d’intenti” tra la Società Rete Ferroviaria Italiana SpA (Gruppo Ferrovie delle Stato SpA) e il Comune di Palagianello da lei sottoscritto in qualità di Sindaco il 29 luglio 2010.
Leggendo un articolo dal titolo: Sottoscritto il Protocollo d’intese per la riqualificazione e cessione delle aree e dei fabbricati posti sull’ex tracciato ferroviario ricadenti nel Comune di Palagianello pubblicato su Piazza news il giorno 5 c.m., avevo a torto ritenuto che stesse mutando qualcosa in senso positivo, ma non avevo ancora letto l’atto d’intenti!
Con quell’atto la Società Rete Ferroviaria Italiana SpA scarica sul Comune di Palagianello tutti gli oneri che, con la Conferenza dei servizi del novembre 2003, erano posti a suo carico, giacché la S.R.F.I. SpA, o chi per essa, doveva provvedere alla:
• Creazione di una pista ciclo-pedonale di collegamento tra la gravina di Castellaneta e Forcella, sfruttando il sedime dismesso e piantumazione lungo le fasce di rispetto ai lati della ferrovia di alberi e arbusti per fasce di ampiezza da 3 a 7 metri per lato;
• Riqualificazione e rinaturalizzazione della cava Petrino (ripristino ambientale ai fini vegetazionali e faunistici).
La sorpresa è spuntata leggendo il “Protocollo d’intenti” dal quale ho rilevato che la Società Rete Ferroviaria Italiana SpA:
1. elimina dal proprio bilancio la parte improduttiva degli immobili di sua vera proprietà, cedendo in vendita al Comune di Palagianello tutte le aree comprese nel foglio di mappa n. 1, estese per ha 1.39.35 (ettari 1, are 39, centiare 35) per il prezzo di 35.000,00 €, ovverosia per 25.117,00 Euro per ettaro, tanto quanto il costo di un ettaro di agrumeto (Cfr. V.A.M. della provincia di Taranto- Regione Agraria n. 3);
2. con la vendita pone a carico del Comune di Palagianello l’onere gravoso delle spese di disinquinamento di tutta l’area del vecchio tracciato che ha assorbito, per oltre un secolo, tutte le sostanze inquinanti delle vecchie traversine dei binari le quali, com’è noto, venivano trattate con creosoto la cui pericolosità è stata certificata dalla Comunità Europea;
3. cede in comodato modale, per 9 anni, tutte le aree ricadenti nel demanio civico a suo tempo espropriate per la costruzione della rete ferroviaria, ovverosia vengono dati in comodato “modale” ai cittadini di Palagianello ciò che è di proprietà dei cittadini stessi; il che comporta che la R.F.I. SpA mantiene il bene, mentre il Comune lo custodisce provvedendo, pure, alla manutenzione con onere a carico del bilancio comunale per poi, quando diventa produttivo di reddito, riconsegnarlo alla R.F.I. SpA, dimenticando che, come prima detto, il bene è della popolazione;
Quest’ultima affermazione, ovverosia che tutte le aree comprese nei fogli di mappa 5 e 6 sono terre civiche (proprietà della popolazione) e non beni patrimoniali (proprietà del Comune) vuole una spiegazione che potrebbe sembrare superflua, dal momento che la vicenda è a Lei già nota; anzi suscita meraviglia il fatto che non si sia dato, da parte di codesta Amministrazione, almeno inizio alla fase di reintegra al demanio civico delle aree in parola.
E’ noto a tutti che il suolo su cui insiste il tratto ferroviario in discussione, all’epoca dell’esproprio, anche se catastalmente intestato a cittadini, non era nella disponibilità degli stessi, poiché precedentemente usurpato al demanio civico e mai legittimato nel possesso.
E noto, pure, che il possesso abusivo è stata accertata in occasione delle verifiche eseguite sul demanio comunale di Palagianello ed è pacifico in giurisprudenza e in dottrina che le usurpazioni od occupazioni di terreni civici non sono trasmissibili a titolo particolare.
Allo stato quelle terre sono demanio civico, non essendo intervenuta legittimazione alcuna.
E’ pacifico, quindi, che le terre a suo tempo espropriate dalla Società Italiana Strade Ferrate Meridionali che ricadono nel tenimento di Palagianello e che in passato sono state asservite alla ferrovia, oggi non più in esercizio, sono, ad ogni titolo, demanio universale.
Mi piace concludere con due affermazioni:
1. la prima è che il demanio civico, fra l’altro, è in espropriabile. Può subire l’espropriazione soltanto se la sottrazione del bene possa essere compensata con un corrispondente beneficio della popolazione proprietaria, con l’obbligo del ritorno all’antica destinazione con il venir meno della motivazione che ne giustificava l’esproprio. Oggi, dato che le aree e le strutture realizzate sulle terre di cui si discute non sono più utilizzate per gli scopi per i quali furono espropriate (costruzione ed esercizio della ferrovia), è d’uopo il ritorno delle terre all’antica destinazione a norma dell’art. 41 del R.D. 26 febbraio 1928, n. 332.
2. La seconda è che i terreni espropriati e trasferiti alla Società Italiana Strade Ferrate Meridionali anche se catastalmente intestati a privati cittadini, non appartenevano agli stessi, in quanto precedentemente usurpati al demanio civico e mai legittimati nel possesso, con la conseguente nullità degli atti espropriativi poiché è principio costante e consolidato della giurisprudenza costituzionale che nel contrasto tra le indicazioni catastali e la prova giuridica del diritto di proprietà, deve prevalere quest’ultima (Cfr. CORTE COSTITUZIONALE 28 giugno-13 luglio 1995, n. 319.)
Infine, meraviglia il fatto che alcune circostanze siano sfuggite alla Sua lettura e desta stupore specie quando ciò accade ad un attento Amministratore della cosa pubblica qual è Lei sig. Sindaco.
A Lei, dunque, la conclusione e……non me ne voglia caro Sindaco, non Le sono contro.
Sono, invece, a favore dei cittadini, tutti, di Palagianello i quali non possono subire una ulteriore spoliazione. Hanno già dato e parecchio, pure!
Molti saluti.
29 agosto 2010
Vito Vincenzo Di Turi
Cittadino naturale di Palagianello
Istruttore Demaniale