ACP: “inaccettabile situazione di rischio per i cittadini ed i bambini di Taranto
2 Novembre 2010Stupisce molto aver appreso che il nostro Governo il 13.8.2010 con il Decreto Legislativo n. 155 abbia spostato al 31 dicembre 2012 il divieto di superamento del livello di 1 nanogrammo a metro cubo per il benzo(a)pirene. Tale divieto era in vigore dal 1?1?1999 per le aree urbane sopra 150.000 abitanti.
Stupisce perché i danni, anche severi e irreversibili, sulla salute umana e dei bambini in particolare, conseguenti all’esposizione a sostanze chimiche sono oramai noti e documentati da ampia letteratura scientifica. L’impegno prioritario dei Governi pertanto è quello di controllare e ridurre quanto possibile l’immissione di sostanze tossiche nell’ambiente.
Molto in questo senso è ancora da fare, ma molto è stato fatto grazie alla normativa europea e anche italiana a dimostrazione di una costante e doverosa attenzione dei Governi al problema.
Tale Decreto Legislativo di fatto mantiene ancora per 2 anni i cittadini italiani al rischio di esposizione a livelli elevati di questo pericolosissimo inquinante, svincolando le aziende inquinanti dall’obbligo di abbattere le emissioni in eccesso.
In particolare, mantiene in questa inaccettabile situazione di rischio i cittadini ed i bambini di Taranto, città in cui l’acciaieria più grande d’Europa, l’ILVA, immetterebbe, secondo i calcoli dell’ARPA Puglia, il 98% del benzo(a)pirene presente nel quartiere più vicino.
Desta preoccupazione inoltre osservare che, ai sensi del Decreto Legge, il valore obiettivo, 1 nanogrammo al metro cubo, anche dopo la data indicata, dovrà essere osservato purché ciò non comporti “costi sproporzionati”.
E’ compito della comunità scientifica porre all’attenzione del Governo i “costi umani” dovuti all’esposizione al benzo(a)pirene che, come recita la direttiva 2004/107/CE del Parlamento europeo, è agente cancerogeno genotossico. Ci preme inoltre ricordare che la letteratura scientifica dimostra che l’esposizione in gravidanza ad elevati livelli di benzo(a)pirene comporti il rischio di ridurre il Quoziente Intellettivo del neonato, aumenti il rischio di malattie respiratorie del bambino e, poiché il feto può essere fino a 10 volte più suscettibile al danno del DNA, possa tramite esposizione prenatale incrementare molto il rischio cancerogeno.
Si chiede pertanto, in considerazione dei rischi per la salute sproporzionati ed inaccettabili derivanti dall’esposizione a livelli elevati di tale agente cancerogeno, che il Governo riveda le sue decisioni con la massima urgenza e ripristini integralmente la precedente normativa sul benzo(a)pirene.
In attesa di un Vostro riscontro, porgiamo distinti saluti.
Per l’Associazione Culturale Pediatri (ACP)
Paolo Siani – Presidente,
Annamaria Moschetti – Referente regionale ACP per la Puglia e la Basilicata
Per la Società Italiana di Pediatria (SIP)
Alberto Ugazio – Presidente
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Al Consiglio dei Ministri
Al Ministro per le Politiche Europee, On. Andrea Ronchi
Al Ministro dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, On. Stefania Prestigiacomo
Al Ministro della Salute, On. Ferruccio Fazio
Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On. Altero Matteoli
Al Ministro dello Sviluppo Economico, On. Silvio Berlusconi
Al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, On. Giancarlo Galan
Al Ministro degli Affari Esteri, On. Franco Frattini
Al Ministro della Giustizia, On. Angelino Alfano
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze, On. Giulio Tremonti
Al Ministro per i Rapporti con le Regioni e per la coesione territoriale, On. Raffaele Fitto