COLDIRETTI TARANTO. ACQUA RAZIONATA PER PRIMIZIE E FRUTTA SOLO 2 VOLTE AL MESE. CAMPI A SECCO A TARANTO E PROVINCIA

COLDIRETTI TARANTO. ACQUA RAZIONATA PER PRIMIZIE E FRUTTA SOLO 2 VOLTE AL MESE. CAMPI A SECCO A TARANTO E PROVINCIA

13 Maggio 2020 0 Di Life

TARANTO. Campi a secco in provincia di Taranto per la perdurante siccità e per il ‘razionamento’ di acqua per irrigare primizie e frutta in un momento determinante per le colture in corso e per le produzioni dei prossimi mesi. A denunciarlo è Coldiretti Puglia che da mesi sta segnalando l’assoluta mancanza di piogge, con una situazione nei campi divenuta insostenibile.

“Siamo nel pieno della campagna di raccolta delle primizie e l’acqua è necessaria per gli ortaggi, ma anche per agrumi, melograno, uva da tavola, albicocche. Il Consorzio di Bonifica Stornara e Tara ha comunicato il razionamento dell’acqua, con la possibilità di irrigare solo 2 volte al mese ogni 15 giorni. Così i campi seccano e le colture muoiono, deve essere rivista necessariamente dal Consorzio la pianificazione della erogazione dell’acqua”, insiste Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto che già due mesi fa aveva segnalato l’esigenza dell’irrigazione di soccorso. La sostanziale assenza di piogge è aggravata – aggiunge Coldiretti Taranto – dalle reti colabrodo che fanno perdere un litro di acqua su due. Serve un piano infrastrutturale – dice Cavallo – per la creazione di piccoli invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è poca ai fini di regimazione della acque, irrigui, ambientali e dell’accumulo/produzione di energia idroelettrica. Servono – aggiunge Aldo Raffaele De Sario, direttore  Coldiretti Taranto e Brindisi – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico”.

Le aree pugliesi esposte al rischio desertificazione sono pari al 57% con gli agricoltori che stanno facendo la loro parte con un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.