IL CANCRO, L’UOMO E LA SCIENZA

2 Gennaio 2011 0 Di Life

L’Associazione Onlus “Echèo”di Palagiano (Ta), si propone, attraverso l’organizzazione di iniziative di carattere culturale, di dar voce a quanti vivono in condizioni di disagio fisico e psicologico.

 

 

 L’«echèo», nell’antica Grecia, era un vaso di bronzo a forma di campana che serviva ad amplificare la voce degli attori e che per tale ragione, veniva posto, secondo regole precise, lungo le gradinate dei teatri. I soci della associazione, in realtà, vogliono diventare tanti «echèi» che, posti tra la gente, possono e devono amplificarne esigenze, ragioni e idee, facendole proprie e cercando di realizzare progetti a questa collegati. A ragione di ciò, ormai da tempo, l’associazione ha deciso di rivolgere il proprio interesse nei confronti dei malati oncologici per fornire loro un sostegno psicologico, ma anche per cercare di seguirli e sostenerli nelle tante difficoltà che sono costretti ad affrontare quotidianamente nel tentativo di convivere con le loro patologie.

È motivo di questo interesse, l’organizzazione di un convegno che si terrà a Palagiano presso le Opere Parrocchiali “G. Pulignano” in via SS. Appia, il 21 gennaio p.v., alle ore 18,00, dal titolo: «IL CANCRO, L’UOMO E LA SCIENZA” ….. Le ragioni dello Spirito… e quelle del corpo…». L’iniziativa oltre a perseguire lo scopo di affrontare il tema della sofferenza dal punto di vista spirituale, persegue l’obiettivo di trattare la questione oncologica anche dal punto di vista scientifico nel tentativo di affrontare l’annoso problema sul rapporto medico-paziente e di fornire un quadro sufficientemente esaustivo in materia di prevenzione.

Invitiamo tutti i cittadini, le associazioni e le istituzioni a partecipare al convegno, proponendo un invito particolare. Ognuno di noi, nella propria vita, avrà forse conosciuto famiglie all’interno delle quali si è vissuta o si vive l’esperienza della malattia. Il nostro convegno è proprio a loro che è indirizzato. Occorre che ogni malato esca da quella sorta di chiusura psicologica che lo relega nella propria angoscia vissuta in solitudine. Invitiamo, pertanto, tutti a diffondere presso questi concittadini il nostro messaggio, che è fatto di forza nella solidarietà reciproca e che vuole evidenziare i caratteri della sofferenza anche dal punto di vista spirituale sottolineando l’apertura al trascendente che, attraverso il “sensus fidei”, aiuta l’uomo a trovare anche nel momento della prova la speranza, senza la quale ogni difficoltà scivolerebbe nel baratro della disperazione.

IL PRESIDENTE

(Prof.ssa Antonia BORRELLO)