Ilva…non si scherza con la salute!
12 Gennaio 2011La battaglia di Fabio Matacchiera continua imperterrita.
Non dobbiamo e non POSSIAMO essere indifferenti alla presente questione.
Tange direttamente il nostro essere, i nostri cari e la nostra salute.
Da mezzo secolo offre possibilità economiche a tante famiglie e, allo stesso tempo, ne condanna a morte altrettante.
E lo Stato cosa fa?
Ci aiuta….!
Avete presente quando si ha il mal di denti e, al posto di andare dal dentista, si tampona con l’oki?
Ebbene si, perdonatemi per il banalissimo esempio, ma penso renda chiaro come lo Stato ci tuteli, come ci venga incontro…
Leggi qui, lo Stato vuole, in provincia di Taranto il San Raffaele, reparto oncologico…grazie Stato!!!
Ma i ringraziamenti non finiscono qui…c’è una persona che dobbiamo ringraziare più di tutte le altre…proprio qualche giorno fa sul social network “facebook” ci fu una bella “chiacchierata” virtuale (seguita da una paesana ) sulla questione in oggetto.
I L V A Finalmente, dopo tanti anni, un Presidente della Regione si è ricordato di una Taranto che muore…di una Taranto in degrado…e ha fatto un passo in avanti…..dimenticando di avanzare, ahimé, l’altra gamba.L’ultimo comma dell’art. 116 della Costituzione introduce la possibilità di conferimento alle Regioni di «ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia» nelle materie di legislazione concorrente e, fra le materie assegnate alla esclusiva legislazione statale, in tema di istruzione, di TUTELA DELL’AMBIENTE e dei beni culturali e bla bla bla…Il 19 dicembre 2008 il nostro presidente della regione Nichi Vendola ha preso un impegno non solo con i pugliesi, ma con tutta l’Italia!!
Lo stabilimento ILVA di Taranto “vanta”, non so fino a che punto, il primato per le emissioni di diossina in Italia ed Europa!
Vendola si è impegnato con la legge della Regione Puglia “anti-diossina” n. 44 del 19 dicembre 2008 nel far ridurre allo stabilimento ILVA le emissioni di diossina (e quando si parla di diossina si fa riferimento a PCDD + furani PCDF) in due tempi:
– entro il 31.12.2009 ad una certa soglia (se non erro 1,qualcosa nanogrammi per metro cubo);
– entro il 31.12.2010 le emissioni dovevano essere limitate a 0,4 nanogrammi per metro cubo.L’impegno dello stesso Vendola prevedeva, udite udite, CAMPIONAMENTO IN CONTINUO delle ciminiere, pena (Niki dixit al programma “Le Iene”) la chiusura degli impianti.Legge antidiossina.
Cui prodest?
Il risultato? Qual’è?
Ritengo che, chi ha votato quella legge, abbia messo in conto che dopo il legislativo…dovrebbe esserci l’esecutivo! chi la applica?
ah, già ora qualcuno si è ricordato che l’ILVA ha degli operai…e che magari si mangiano Vendola…ma Vendola se ne è accorto solo ora?
Il 31.12.2010 è passato da 12 giorni.
Che male hanno fatto le donne incinta del quartiere Tamburi di Taranto, che durante la gravidanza “fumano”, a causa dell’inquinamento da benzo(a)pirene 700 sigarette?
Il benzo(a)pirene è genotossico e può modificare il DNA trasmesso dai genitori ai figli.
Ma benzoapirene e diossine non sono gli unici “valori alti” di questa bella Taranto…Il PM10 ha un valore soglia di50 tonn./anno, ma quello riscontrato a Taranto è 3.378,4 tonn./anno.
Lo stesso per il Monossido di carbonio (CO) che dovrebbe rientrare nelle 500 tonn./anno, da noi è pari a 247.544,3 tonn./anno. per non parlare del CO2, ampiamente superato…ma a questi valori bada anche il decreto 155/2010 grazie a Dio…C’è da dire che siamo migliorati!
Ahah! Nel 2002 il 30,6% della diossina totale italiana era prodotta dall’Ilva, ma sulla base dei dati INES (Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti) del 2006, la percentuale sarebbe salita al 92%, contestualmente allo spostamento in loco delle lavorazioni “a caldo” dallo stabilimento di Genova.
Ah, già, abbiamo anche Mar Piccolo e Mar Grande!
Dimenticavo lo sversamento di mercurio in acqua….e tanto noi mangiamo il pescato di quel mare…noi d’estate ci bagnamo in quell’acqua…mica Riva..
Ma lILVA non basta… contornano il quadro l’Eni, la Cementir e l’inceneritore dell’Amiu i quali continuano a pompare veleni…
Interessante quanto riportato nel 2006 dal CNR di Pisa:
“I fattori di rischio ambientali presenti sono riconducibili alla presenza di un’acciaieria a ciclo integrale tra le più grandi d’Europa, una raffineria petrolchimica di grandi dimensioni, un cementificio di importanza nazionale, due centrali termoelettriche ed ai rispettivi consistenti flussi di merci e materie prime. Accanto a questi grandi impianti sono presenti stabilimenti di manufatti di gomma e di materie plastiche, stabilimenti chimici che producono smalti sintetici, vernici e colle, stabilimenti che trattano e producono derivati del petrolio e del carbone, altri di metallurgia di seconda lavorazione, di costruzione e lavorazione di parti meccaniche, di elettrotecnica ed elettronica”. I ricercatori sostennero:“Il responso è negativo: di tumore e patologie associabili alle esperienze lavorative si muore sempre di più. Particolarmente preoccupante è l’incidenza dei tumori al polmone, alla pleura, alla vescica. Altre patologie, ad esempio le malattie dell’apparato respiratorio e la polmonite, associabili sia all’abitudine al fumo sia ai livelli elevati di inquinamento atmosferico, nel passato erano meno nocive.
La prevenzione diventa, quindi, urgente”.
E dobbiamo parlare del divieto di pascolo?
Ho deciso di scrivere perché mi hanno suscitato interesse due articoli…uno pseudo-paradosso:
Da PeaceLink apprendo che, oltre allo stesso Niki che non mantiene le promesse, anche l’Ilva continua a non rispettare gli impegni: non ha presentato il piano di campionamento continuo per la diossina.
E’ dal febbraio dello scorso anno che l’Arpa non fa un controllo sul camino E312 dell’Ilva!!!!!!!
11 gennaio, vado su Repubblica.it (l’ho anche condiviso su facebook) e leggo:
“Salute-lavoro, baratto assurdo l’amara lezione di Taranto” mi colpisce la frase “l’emergenza diossina è finalmente sotto controllo”
Poi il presidente dell’Arpa afferma: “il risultato è stato raggiunto e oggi i limiti fissati dalla Regione Puglia sulla diossina vengono rispettati”.
Cosa?
Ma se l’Arpa non effettua controlli dal febbraio 2010 e comunque non sta effettuando il campionamento in continuo!
Tutto ciò non è frutto della mia immaginazione!!
è la legge regionale a prevedere il dovere, da parte delle istituzioni, di effettuare un monitoraggio in continuo, 24 ore su 24, dei fumi e degli inquinanti emessi dall’acciaieria!!!!
Ma se l’Arpa non può effettuare campionamenti in continuo perché da due anni (aspetta e spera) attende ancora la presentazione, da parte dell’Ilva, del piano per il campionamento in continuo…
Vi invito a leggere qui il testo pubblicato su Repubblica.ite a vedere qui il videomessaggio di Fabio Matacchiera per il vicepresidente del gruppo ilva
Per concludere, un’ultima riflessione.
Io ritengo che l’Ilva sia una cattedrale nel deserto.
E’ un’azienda che produce, ma non per il NOSTRO territorio.
Il prodotto dell’Ilva passa direttamente al porto, non ci sono aziende che sfruttano quel materiale per produrre utensili, siano essi della più varia natura.
Ci sono solo aziende che, come sanguisughe, sfruttano l’Ilva (esempio aziende di manutenzione e pulizia).
L’Ilva “dà a mangiare” a tante famiglie. sì, è vero.ma il turismo darebbe di più…abbiamo un mare da Dio, coste bellissime…c’è bisogno di andare a Riccione?
andiamo a Ravenna al parco giochi, quando potevamo averlo al posto di quei maledetti comignoli…quelli operai che ora lavorano all’ilva, lavoreranno per la bonifica per almeno 20 anni…
Mimmo Forleo ha una soluzione ancora migliore…
Finanziamo TUTTI il Fondo Antidiossina di Fabio Matacchieranon arrendiamoci, non siamo passivi, combattiamo! in assenza di un governo che tuteli il cittadino, dovrebbe essere il cittadino a prendere l’iniziativa, a manifestare, attaccare e far valere i propri diritti. i politici, si sa, coltivano i propri interessi.
Niki non respira, come tutti gli altri, le polveri dei minerali. e il problema non è solo ILVA, come dicevo poc’anzi. forse le cose cambierebbero se tutti avessimo (politici compresi) una casa a ridosso dei parchi minerari……..
e intanto fumi e polveri continuano a fuoriuscire dai vari impianti che durante la notte vanno a pieno regime….con l’augurio che, in fumo, non vada questa legge…….
P.S. = sono anche anni che si parla di quel famoso referendum
Ossequi
Armando Mappa
L’ILVA,come tutte le altre aziende,ha il dovere di rispettare le Leggi vigenti inerenti il rispetto dell’ambiente.E’ ora di smetterla con questo ricatto continuo sociale che dura ormai da molto tempo. Comunque mi preme precisare che se l’ambiente si purifica,subito dopo e con i dovuti incentivi,si può far decollare il turismo,cosa che sino ad oggi non si è potuto fare in quanto manca la materia prima “L’ambiente”.
I Latini dicevano Dura Lex sed Lex.
Vito Izzinosa