ACP: “Mai più auto davanti alle scuole: gli incidenti non sono fatalità”
13 Febbraio 2012
I pediatri Acp chiedono alle istituzioni e alla società civile misure drastiche per evitare incidenti automobilistici davanti alle scuole e nelle aree ad alta presenza di bambini.
Gli incidenti d’auto sono la prima causa di morte dei minori fino a 14 anni, nel 2010 sono stati investiti 2.180 bambini (dati Istat-Aci) con conseguenze a volte gravissime e invalidanti.
Per evitare questi pericoli basterebbero accorgimenti di buon senso e a costo zero sostenuti dalle amministrazioni locali: per esempio, i “PEDIBUS”, “carovane” umane di sicurezza per accompagnare i piccoli a scuola e divieti di circolazione davanti alle scuole, insieme ai dissuasori di velocità.
Manovre azzardate, genitori trafelati che cercano parcheggi improbabili, zig zag scomposto tra cartelle e pedoni: non può più essere questo il panorama quotidiano davanti alle scuole.
La cronaca racconta di due incidenti mortali in due giorni proprio davanti a scuole e da parte di genitori che avevano accompagnato i figli. E, a pensarci bene, vista la situazione cronica di caos davanti agli istituti, è strano che tragedie del genere non accadano ogni giorno.
A tutto questo, i pediatri ACP chiedono che si ponga un freno.
Che si trovino soluzioni praticabili e OBBLIGATORIE in tutti i centri urbani (che si tratti di metropoli o di paesini, non fa differenza), perché la sicurezza dei pedoni sia messa al primo posto.
A maggior ragione quando si tratta di pedoni “fragili” e a rischio come i bambini.
ACP chiede che si rendano sicure le aree attorno alle scuole, vietando i parcheggi e diffondendo consapevolezza insieme a soluzioni alternative per i genitori e chiunque accompagni gli studenti.
In alcune zone d’Italia, sono nati da qualche tempo progetti di PEDIBUS, veri e propri “bus” umani, formate da volontari (genitori, nonni ecc) che accompagnano gli studenti delle scuole primarie lungo percorsi sicuri, segnalati e ben visibili per le auto.
Una soluzione a costo zero, semplice, che sta dando buoni risultati in piccole città, ma anche in metropoli come Milano e Roma e che funziona perché coinvolge la comunità nell’impegno della sicurezza dei propri figli.
Sarebbe poi necessaria anche maggiore presenza di vigili urbani, perché non sempre è rispettato il limite di velocità a 30 Km intorno alle scuole, e che manovre rischiose e soste selvagge (per pochi minuti!) la fanno da padrone negli orari di ingresso e uscita dalle scuole.
In altri Paesi Ue molto è stato fatto per evitare queste situazioni di pericolo: dissuasori di velocità, passaggi pedonali rialzati ecc.
Da noi, tutto è demandato all’efficienza e alla volontà dei singoli amministratori locali.
E comunque, resta il fatto che alla base degli episodi citati c’è distrazione, dovuta alla fretta, e il fatto stesso di non impedire la sosta e le manovre in aree a rischio.
ACP chiede l’attivazione di misure che siano severe e ragionevoli insieme: perché per la sicurezza dei bambini non ci devono essere “se” e “ma”.
Partendo appunto dal presupposto che gli incidenti non sono una fatalità.
La maggior parte di essi sono evitabili, perché sono determinati da vari fattori: tecnologia, ambiente, legislazione, educazione.
Le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dicono che circa un terzo delle malattie infantili dalla nascita ai 19 anni sia attribuibile all’ambiente insalubre o insicuro. All’interno di questa frazione una parte importante di malattie e di morte è causata dagli incidenti, che rappresentano la prima causa di morte per i minori e sono responsabili, in media, di un sesto (>16%) del totale di mortalità e malattia, con picchi fino ad un terzo (>30%) nella subregione europea dell’OMS, che comprende anche l’Italia.
Gli incidenti sono, assieme ai tumori, la prima causa di morte in Italia nella fascia d’età 1-14 anni.
Il Rapporto Istat-Aci presentato nel novembre 2011 indica che nel 2010 proprio tra i giovanissimi passeggeri si è registrato un enorme numero di vittime di incidenti mortali e notevole è anche il numero dei pedoni investiti feriti o uccisi. Nel Rapporto si legge che i bambini da zero a 14 anni investiti sono stati 2.180, e ne sono morti 11; mentre 12.766 sono stati feriti in incidenti automobilistici e 69 hanno perso la vita.
In un quadro così sconfortante, non è possibile restare indifferenti, e i pediatri ACP si fanno parte attiva di questo cambiamento culturale promuovendo una cultura della sicurezza a 360 gradi per i bambini.
Dott. Paolo Siani – Presidente ACP
Dott. Giacomo Toffol – Responsabile del Gruppo Ambiente/Pediatri per un mondo possibile ACP
Condivido in pieno la necessità di adottare i sistemi di sicurezza proposti.