UDC: “proposta per programma elettorale 2012/2017”
14 Marzo 2012Proposta per programma elettorale 2012/2017
L’unione di centro consapevole della grave crisi che ha colpito il mondo intero e dei tagli dei trasferimenti delle risorse dal governo centrale agli enti locali, ha proposto alla coalizione di inserire nel programma elettorale 2012/2017 la banca del tempo per essere accanto alle famiglie in maniera diversa.
Che cosa è la banca del tempo:
La banca del tempo è un tipo di associazione che si basa sullo scambio gratuito del “tempo” è un luogo ideale di comunicazione sociale, in quanto essa è l’occasione di dare e di ricevere, beni, servizi e sapere senza l’intermediazione del denaro che oggi a causa della grave crisi che ha colpito il mondo intero diventa sempre meno e per questo motivo è stato stimato che altre 1.600.000 famiglie vivono sotto la soglia di povertà a causa di questa crisi, oltre a quelle che già erano povere.
Con la banca del tempo si elimina il problema della moneta, si parla di scambio, si chiede per ridare, si dà per ricevere, con questo sistema si sviluppano le relazione tra i cittadini, stare insieme in maniera costruttiva.
In cambio del tempo messo a disposizione, si ottiene un credito, si ottiene un credito in ore che si può riscuotere, scegliendo a propria volta tra le attività offerte dagli altri iscritti.
Palagiano lì 14/03/2012
Michele Amatulli
Oso dire che si tratta di una proposta a dir poco geniale, per il prossimo 1° Aprile.
Miche’, dovresti sapere già che l’economia è una cosa seria, ma a fronte di questa vostra “proposta” è bene che sia io a ricordartelo. Veniamo al dunque.
La banca del tempo è una particolarità del cosiddetto “capitalismo renano” e necessita per funzionare di tre elementi indispensabili: un quadro legislativo chiaro, il denaro e un sistema imprenditoriale in ottima salute. Manco a farlo apposta, voi dell’UDC vi dimenticate del primo, intendete bypassare il secondo e trascurate il terzo. Visto che non si può assolutamente dire “siamo a cavallo” e dovendo immaginare che sarebbe il cavallo a fare da cavaliere, mi auguro non ve la prendiate a male se vi candido al ruolo di ronzini.
Avendo già fornito i riferimenti necessari per capire come funziona la banca del tempo, quando funziona seriamente e non la si vuole trasformare in un pesce d’Aprile, evito di insistere nella sua spiegazione e passo ad un esempio di tipo pratico volto a dimostrare perché la vostra proposta è impraticabile.
Immaginiamo che Mimmo abbia bisogno di rifare il bagno di casa sua. Mimmo, illuminato dalla geniale proposta di provenienza UDC, corre a iscriversi all’Albo dei Prestatori di Tempo custodito presso il Comune e chiede se per caso tra gli iscritti non ci siano già un idraulico e un piastrellista. Gli viene detto che stavano giusto aspettando lui per mettersi all’opera e che nel giro di una settimana potrà godersi il suo bagno nuovo.
A Mimmo viene chiesto che tipo di tempo è disposto a prestare a sua volta. Mimmo afferma di essere bravo nei lavori di giardinaggio e che metterebbe volentieri a disposizione le sue competenze a favore di chiunque ne faccia richiesta. Fin qui tutto sembra filare liscio come l’olio.
A distanza di qualche tempo, mentre si gode la nuova vasca da bagno, a casa di Mimmo si presenta la Finanza che gli chiede di esibire la fattura riguardante i lavori effettuati. Mimmo gli presenta un bel foglio in cui sono specificate le ore di lavoro di cui ha usufruito sotto forma di prestito e, a garanzia del fatto che non si tratta di uno scherzo, invita i finanzieri a voler conferire col consigliere Amatulli, geniale proponente di una soluzione che abolisce l’uso del denaro.
In men che si dica, i finanzieri si recano da Amatulli e gli chiedono se per caso abbia anche pensato al modo in cui l’idraulico, il piastrellista e Mimmo dovranno versare le imposte di competenza statale sul lavoro svolto. Amatulli risponde che loro sarebbero disponibili a saldare le imposte dovute fornendo allo Stato una quantità di lavoro equivalente all’aliquota di imposte in denaro che avrebbero dovuto versare se avessero incassato denaro da Mimmo, che Mimmo a sua volta non ha. I finanzieri, basiti, non sanno cosa rispondere.
Ma non disperiamo, Amatulli ha una soluzione per tutto: “Marescia’, appena si rompe un bagno nella vostra caserma, chiamatemi che sarò ben lieto di mostrarvi il livello di preparazione raggiunto dal nostro idraulico e dal nostro piastrellista. Se poi la caserma è dotata anche di un giardino, alla sistemazione di quello Mimmo può provvedere immediatamente.”
Mimmo Forleo
i pesci d’aprile li lascio proporre a voi che fino a ieri stavate facendo le primarie con il centro sinistra ed oggi vi trovate a sostenere un candidato di centro destra.
complimenti per la vostra genialità.
Se avremo il sostegno degli elettori di Palagiano la banca del tempo si realizzerà a Palagiano così come è stata già realizzata in altri comuni d’Italia vedi Roma, Milano e tanti comuni dell’Emilia Romagna.
Michele, il mio commento è tutto centrato nel merito della proposta da voi avanzata. Non mi risulterebbe difficile, volendo, trascinare la discussione su altre questioni, tipo quelle attinenti alle riserve a suo tempo avanzate anche da te e concernenti la stramba gara sui RSU, ma non è mia abitudine agitare calderoni in cui è possibile infilarci di tutto.
Tornando al merito della questione, so bene che la banca del tempo è già operante in altre realtà. Lasciami però aggiungere che è la prima volta che ne sento parlare nei termini prospettati nel tuo post. Si dovesse dar retta a quanto affermi, il baratto sarebbe la soluzione alla “scarsità” di denaro che sembra affliggere l’economia mondiale. Ti pare possibile una cosa del genere? Se il problema è dato dalla scarsità di denaro, non sarebbe più semplice azionare la stampante e inondare di moneta fiduciaria l’intero pianeta?
Purtroppo quando si ha scarsa dimestichezza con i fondamentali dell’economia è facile incorrere negli errori grossolani, ben tre, che infili in una sola frase: “Con la banca del tempo si elimina il problema della moneta, si parla di scambio, si chiede per ridare, si dà per ricevere, con questo sistema si sviluppano le relazione tra i cittadini, stare insieme in maniera costruttiva.”
Da quando la moneta costituirebbe un “problema”? Da quando la moneta agirebbe in senso contrario agli scambi? Da quando la moneta invece di facilitare le relazioni sociali le impedirebbe?
Se ti riesce di trovare una data che vada bene ai tre quesiti, sarò pronto a darti ragione e ti prometto che m’inchinerò in maniera ufficiale di fronte alla tua superiore saggezza economica.
Mimmo Forleo
C’e gente che sente proprio il desiderio di prendere per il culo. Prima l’udc prometteva posti di lavoro, oggi propone la promessa di posti di lavoro pseudo virtuali.
Ma pur a voler essere propositivi e non distruttivi, domando: chi ha da pagare rate di mutuo, che fa? Va in filiale della banca e chiede di poter sostituire il pagamento della rata con una prestazione, magari la pulizia dei bagni!!!?
Fate i seri…
Egregio Sig. Lenoci. se Lei non mi conosce chieda a chi mi conosce chi è Michele Amatulli, non ho mai promesso posti di lavoro, tanto meno li sto promettendo con la proposta della banca del tempo che il lavoro è esclusivamente a titolo di gratuità.
Se come dice che vuole essere propositivo, sicuramente con tale proposta non si riuscirà a pagare la rata del mutuo, ma piccole cose forse si riusciranno a fare.
Michele Amatulli
In risposta al commento di Mimmo Forleo, è giusto precisare che non è competenza del comune azionare la stampante ed inondare di moneta l’intero pianeta, la banca del tempo è un’altra cosa, sono libere associazioni tra persone che si auto-organizzano e si scambiano tempo per aiutarsi nelle piccole necessità quotidiane. La regola principale in tutte le banche del tempo è lo scambio, una solidarietà reciproca e alla pari, il tempo scambiato è misurato in ore e l’ora è di 60 minuti per tutti, indipendentemente dalla prestazione resa o ricevuta.
Per fare alcuni esempi che riguardano la vita quotidiana: la spesa, la cucina, la lavanderia, le relazioni con gli enti pubblici, i bambini, gli anziani, lo scambio dei saperi. Questo è il baratto di cui parlavo, non ho proposto la risoluzione dei fondamentali dell’economia. E’ un’utopia, penso proprio di no, con un pò di buona volontà penso che si potrà realizzare anche a Palagiano.
Se sai che la banca del tempo è già operante in altre realtà approfondisci l’argomento e vedrai che quello che ho proposto è già stato realizzato altrove con buoni risultati.
Michele Amatulli
Michele, hai finalmente detto un paio di cose giuste: la prima, “non è competenza del comune azionare la stampante ed inondare di moneta l’intero pianeta”; la seconda, “la banca del tempo è un’altra cosa, sono libere associazioni tra persone che si auto-organizzano e si scambiano tempo per aiutarsi nelle piccole necessità quotidiane”.
È ovvio che la soluzione della stampante l’avevo lanciata a mo’ di provocazione per ribattere alle affermazioni da te fatte, che sembravano voler indicare nella banca del tempo la soluzione ai problemi planetari.
Meno ovvio mi appare il fatto che pur sapendo che tale banca nasca spontaneamente dall’organizzazione autonoma delle persone, tu possa prevedere un ruolo giocato dall’Ente Comune. Saremmo in pieno dirigismo se permetti, e non mi sembra che dirigismo e auto-organizzazione siano mai stati sinonimi uno dell’altro.
Mimmo Forleo
Le Istituzioni si mettono a fare le Associazioni?
Mi sembra che siamo al delirio o all’assenza totale di idee e programmi che abbiano ben altra incisività nella vita dei cittadini. La banca del tempo ha come utilià lodevole quella di aumentare la coesione sociale tra i cittadini e non sostituisce assolutamente l’economia di un paese…altrimenti vorrebbe dire abbiamo tirato i remi in barca e si salvi chi può!!!
Saluti
Angela Surico
Saluti
Angela Surico
Cara Angela, questo è uno dei punti indicato dall’unione di centro a breve saranno pubblicati gli altri punti.
Michele Amatulli