Cari candidati, vi scrivo…

Cari candidati, vi scrivo…

4 Aprile 2012 4 Di Life

Carissimi Ciccio, Gaetano e Vito,
ho scritto i vostri Nomi rigorosamente in ordine alfabetico.

Ho il piacere e la Gioia di conoscervi personalmente, e -all’inizio della vostra campagna elettorale per l’amministrazione del nostro Comune- voglio rivolgervi -con tutto il Cuore- qualche Parola.

Innanzitutto, vi auguro (e penso che se lo aspettano in tanti!) di condurre la vostra campagna in tutta Onestà e Sincerità: si deve avere il Coraggio e l’Umiltà di non Promettere niente a nessuno; né a singole persone, né all’intera cittadinanza.

Il vostro migliore “biglietto da visita” sarà la capacità di presentarvi non per quello che vorrete fare, ma per quello che vorrete essere.

Per piacere: nei vostri comizi non “scadete” nella critica delle altre coalizioni o degli altri candidati; non fateci assistere alla ormai consueta commedia di chi diventa l’accusatore dell’altro.

Permettetemi di andare a pescare nel nostro dialetto (d’altronde lo faccio anche quando celebro la Messa) un aiuto per illuminare il vostro desiderio di Servizio: voi vi candidate a governare Palagiano come sindaci; nel nostro dialetto il verbo “governare” era riferito al prendersi cura degli animali (m’a sscì à cuv’rné li ‘iaddin, u’ cavadd’, i vacch’…dobbiamo andare a dar da mangiare alle galline, al cavallo, alle mucche): il vostro –ve lo auguro con tutto il Cuore- sia veramente il desiderio di prendersi cura –quando i “riflettori” della campagna elettorale saranno spenti- delle Storie dei palagianesi dell’ultima fila.

Tutti e tre–durante gli anni della vostra infanzia e adolescenza- siete stati chierichetti, come lo sono stato anch’io: ricorderete senz’altro che in Sacrestia si litigava per chi dovesse servire “dalla parte difficile” (quella dove c’era da suonare il campanello al momento della Consacrazione); vi auguro -al di là di quello che sarà l’esito delle urne- di continuare a voler servire Palagiano “…dalla parte difficile…”.

Un ultimo pensiero: tutti e tre vivete la vostra Esperienza di Fede; per piacere, non fate la gara a chi è più Cattolico dell’altro. Non c’è bisogno di mettere accanto ad un lampione acceso, un cartello con su scritto “questo lampione è acceso”: diceva Tagore che un cieco che non ha mai potuto vedere una rosa, riuscirà a “conoscerle” se un giorno troverà qualcuno che gliene farà sentire la fragranza, e allora, quando gli capiterà di passare accanto ad un roseto, le “vedrà” nel loro profumo.

Vivete il …”Vangelo della Rosa”!

Vi abbraccio!
don Salvatore Casamassima