Confessioni di un anonimo dirigente del PDL di Palagiano
29 Aprile 2012Incontro per strada un elettore indeciso, che quasi quasi vota per noi.
Mi chiede: “Ma veramente oggi viene Maurizio Gasparri?”
Faccio spallucce.
“Quello con lo sguardo acuto? Che parlava sempre in televisione quando c’era il governo Berlusconi?”
Allargo le braccia.
“E viene per sostenere la campagna elettorale di Ciccio Serra?” chiede severo.
“Sì, però…” provo a rispondere, ma l’elettore indeciso non mi lascia finire: “Come si fa?” dice un po’ arrabbiato: “E tutte le storie sulla nuova politica? Erano solo chiacchiere, allora?”
Io provo a spiegare: “No, però…”
Ma lui non mi lascia concludere: “E che viene a fare?” sbotta, “cosa mai avrà da dirci?”
Cerco di rassicurarlo: “Sta’ tranquillo, non è che venga a fare un discorso politico: ci incontriamo al bar, così, prima di pranzo, per un aperitivo…”
Ma lui aggiunge sconsolato: “Qui veramente finisce che sale sul palco Ninetta Cinquantalire!”
Scuote la testa e se ne va.
Un anonimo dirigente del PDL di Palagiano
II «vile anonimo» è quello che scaglia il sasso e nasconde la mano. Noi siamo tutti un po’ anonimi, non foss’altro perché nascondiamo il vero nome nostro e lo strozzino si fa chiamar banchiere, il letterato si fa chiamar poeta e il demagogo si fa chiamare padre della patria.