Comunicato Mensa
25 Luglio 2012Dopo un approfondito confronto tra il Sindaco Dr.Antonio Tarasco, l’Amministrazione Comunale, rappresentanti della Scuola e genitori di bambini iscritti alle classi a tempo pieno,che usufruiscono della mensa scolastica,si sono raggiunte le determinazioni conclusive relativamente alle tariffe per il servizio mensa.
Per l’Amministrazione Comunale hanno partecipato insieme al Sindaco Dr. Antonio Tarasco,il Vicesindaco e Assessore alla Pubblica Istruzione Maria Grazia Mellone, il Consigliere Comunale e Provinciale Dr. Carmine Montemurro,il Consigliere Comunale con delega alle Politiche Tributarie e riflessi sul Bilancio Dr. Piero Cifone.
Nella rideterminazione delle tariffe e delle modalità di pagamento dei ticket giornalieri si prevede una fascia di esenzione totale per le famiglie con reddito fino a € 5.000, risultante da attestazione ISEE e si fissa a € 2 il pagamento del ticket da pagare quale contribuzione alle spese sostenute dall’Amministrazione Comunale, che andrà a coprire il restante 60% circa, calcolando il costo di ogni pasto intorno a € 5 con l’aggiornamento dei prezzi. L’Amministrazione Comunale si riserva di decidere l’eventuale riduzione del contributo nel caso in cui alla mensa partecipino più figli della stessa famiglia compatibilmente con gli equilibri di bilancio.
Così viene modificata la precedente proposta dell’Amministrazione Comunale, che, sulla base del principio di proporzionalità nell’ambito del più ampio principio di solidarietà sociale riconosciuto dalla nostra Costituzione, prevedeva una più dettagliata distinzione della contribuzione per fasce di reddito ed una riduzione della contribuzione nel caso di partecipazione alla mensa scolastica di più figli della stessa famiglia da scalare in base al numero dei figli.
Questo indirizzo è stato comunque intrapreso con la previsione della esenzione totale per la fascia di reddito più debole e di una contribuzione ridotta per le altre fasce,con la copertura rispettivamente totale per la prima fascia e parziale per le altre da parte del Comune.
Le determinazioni suddette vengono adottate da parte dell’Amministrazione Comunale in adesione al principio costituzionale,che garantisce il diritto allo studio con pari opportunità per tutti, e in ottemperanza alla Legge Regionale n.31/2009 “Norme regionali per l’esercizio del diritto all’istruzione e alla formazione”, la quale, in attuazione del dettato costituzionale, riconosce che il sistema scolastico e formativo è strumento fondamentale per lo sviluppo complessivo del proprio territorio e che si rendono necessari interventi finalizzati a rendere più agevole l’accesso all’istruzione per coloro che sono impediti da ostacoli di ordine economico,sociale e culturale, mediante la programmazione di diverse tipologie di intervento tra le quali è previsto il servizio mensa.
L’Amministrazione Comunale prosegue nella scelta dell’utilizzo di alimenti di natura biologica nella confezione e somministrazione dei pasti, a maggiore garanzia della salute dei bambini,della genuinità del cibo e della riscoperta dei sapori e degli odori naturali, che ha anche un alto valore educativo.
Da una indagine effettuata risulta che le tariffe previste dal Comune di Palagiano sono tra le più basse a livello provinciale e nazionale.
Si proroga al 31 luglio la data di scadenza per la iscrizione alla mensa scolastica.
Con le suddette determinazioni in materia di mensa scolastica,ritenuta servizio fondamentale e di notevole importanza nell’ambito del diritto allo studio,l’Amministrazione Comunale di Palagiano, pur in un periodo di grave crisi e con tutti i tagli all’Ente Comune provenienti dal livello nazionale, conferma la scelta continua e costante di mantenere intatti e rendere sempre migliori i servizi alla persona.
Dalla Residenza Municipale,
Palagiano 25.07.2012
nel comunicato per la mensa vi è scritto: “L’Amministrazione Comunale si riserva di decidere l’eventuale riduzione del contributo nel caso in cui alla mensa partecipino più figli della stessa famiglia compatibilmente con gli equilibri di bilancio”… Be allora, visto che è ancora in bilico questa decisione io mi riservo di iscrivere i miei figli solo quando vedrò “NERO SU BIANCO” dell’agevolazione per piu figli della stessa famiglia, visto che ho tre figli.
Anzi, invito tutte le famiglie che hanno la stessa mia situazione, visto che avete agevolato le persone che posseggono un reddito basso e tutte le persone che non dichiarano il vero nella dichiarazione dei redditi e fanno i signori alla faccia di chi lavora e dichiara tutto, IO PRETENDO QUESTA AGEVOLAZIONE.
nel comunicato per la mensa vi è scritto: “L’Amministrazione Comunale si riserva di decidere l’eventuale riduzione del contributo nel caso in cui alla mensa partecipino più figli della stessa famiglia compatibilmente con gli equilibri di bilancio”… Be allora, visto che è ancora in bilico questa decisione io mi riservo di iscrivere i miei figli solo quando vedrò “NERO SU BIANCO” dell’agevolazione per piu figli della stessa famiglia, visto che ho tre figli.
Anzi, invito tutte le famiglie che hanno la stessa mia situazione, visto che avete agevolato le persone che posseggono un reddito basso e tutte le persone che non dichiarano il vero nella dichiarazione dei redditi e fanno i signori alla faccia di chi lavora e dichiara tutto, IO PRETENDO QUESTA AGEVOLAZIONE E LOTTERO’ PER AVERLA…SPERO DI NON DOVERLA FARE SOLO, VISTO CHE ALTRE FAMIGLIE HANNO LA STESSA MIA PROBLEMATICA…
Caro Aspide credo che questa sia una scelta sbagliata. Il mio interesse di uomo di scuola (come ho già scritto) era ed è che tutti i bambini possano rimanere al tempo pieno (cioè 40 ore compresa la mensa) perché sò che questo è il meglio per loro: al di là delle farneticazioni di qualche iperliberista, evidentemente non ben informato! Per questo mi sono adoperato. E continuerò a farlo. Cme cittadino, poi, avrei molto da dire ai palagianesi: ma questo è altro argomento!
Come ho già detto l’impegno di tutti deve continuare. Intanto c’è già un ulteriore miglioramento: la fascia di esenzione elevata a 5.000 €. Bisogna continuare a battersi per la gradualità delle fasce di reddito,anche se in maniera più realistica. Non bisogna, però, gettare alle ortiche il risultato che si è raggiunto! Ci sono ulteriori margini per migliorare, soprattutto in direzione delle agevolazioni per il 2. e 3. figlio, come abbiamo richiesto: e il comunicato dell’Amministrazione conferma che vi è una disponibilità. Tanto più che, io penso l’appalto porterà ad un costo/pasto inferiore ai 5 € rispetto ai quali si sono ipotizzati i costi complessivi..
Prestare ascolto a Tito è sempre un’esperienza interessante; adesso ci sarebbero i liberisti e anche gli “iperliberisti”. Chissà se, secondo il prof., a farneticare sono solo i secondi e non anche i primi. Dovremmo, in caso di risposta positiva, parlare forse di liberisti “iperfarneticanti”?
Al di là dei sollazzi linguistici però, mi piace sottolineare l’approccio genuinamente scientifico utilizzato da Anzolin per regolare la questione: “perché sò che questo è il meglio per loro”!
In un altro commento parlavo appunto di chi vive di “illuminazioni”, mettendo questa a disposizione del comitato per la festa patronale risparmieremmo sicuramente qualche migliaio di euro in energia.
Mimmo Forleo
Aspide7769 una domanda,in soldoni per tre figli a mensa quale sarebbe il prezzo giusto?
Aramis, per tre figli verrebbe 120 euro al mese, per l’anno scolastico 1.200 euro. Se applicano lo sconto dal 2° figlio in poi, la quota verrebbe 90 euro, 900 euro per l’anno scolastico. Che dici? C’è differenza?
Il problema resta per i redditi bassi che hanno 2/3 figli che non rientra nell’esenzione del ticket
Come mai l’iperproletarista Prof. Anzolin non viene a vedere come siamo messi alla spiaggia libera di chiatona anzichè frequentare il Lido Impero, frequentatissimo da ipercapitalisti.
Un pezzententissimo anticomunista.
Molte volte, a nostro parere, ci si lascia prendere la mano evitando di ammettere il raggiungimento di un obbiettivo.
Che ci sia ancora dell’incerto sul discorso secondo e terzo figlio, questo è fuori di dubbio però, bisogna ammettere che, come dice il prof. Anzolin, non bisogna certo rinnegare il risultato ottenuto fin ora, anche se necessiti continuare la battaglia.
Sig. Aspide7769, se lei poi aggiunge l’aumento della fascia di reddito da 3.500,00 a 5.000,00€, allora dovrebbe convenire che un passo avanti, se pur piccolo, l’amministrazione l’abbia fatto.
Con questo non vogliamo certo rinnegare quello che è il nostro scopo nei confronti della stessa, ma vogliamo solo essere, come fin ora siamo stati, onesti e obbiettivi.
Non importa da chi venga fatto il passo in avanti, l’importante è che lo si faccia per il bene di tutti.
Detto ciò, rispettando tanto le opinioni del prof. Anzolin, quanto quelle del sig. Mimmo Forleo, se ci consentite di dire la nostra, riteniamo inopportuno il voler necessariamente imporre il proprio pensiero; voi siete persone culturalmente molto preparate per non capire che ciò non porta a nulla di positivo!
Forse ciò che ci vorrebbe (e su questo, speriamo di avere un segno da sindaco, consiglieri ed assessori tutti), sarebbe che l’amministrazione prenda almeno una decisione indicativa sulla riduzione da apportare che poi potrà essere meglio definita ad aggiudicazione gara.
Naturalmente, starà a noi tutti, genitori, insegnanti e dirigenti, verificare che tale gara venga assegnata nella maniera più trasparente possibile con un conseguente vantaggio economico a favore dell’ente Comune ed un risparmio da parte dei genitori.
Noi rimarremo vigili e speriamo con noi lo faccia anche l’intera collettività.
_________________gli indignati
Solo 2 piccole battute (anche se non ce ne sarebbe bisogno!) perchè qualcuno non pensi che mi sottragga.
Per Lenoci che come tutti possono leggere, in un evidente attacco di panico, ha posto un cavolo a merenda, dico che quando vuole sono disposo a discutere con lui (ed altri) dei problemi di Chiatona. Poi però mi deve dire per chi ha votato e perchè nelle ultime amministrative.
Per Forleo. la scuola italiana, specie quella del primo segmento (la Scuola Primaria ex elementare), nonostante tutto, dopo la riforma dell’85 era diventata un modello apprezzato in Europa! e con grandi risultati nel raggiungimento dei traguardi di apprendimento. La debacle è cominciata con le famigerate “riforme” degli iperliberisti Moratti-Gelmini con intermezzo accondiscendente Fioroni, che hanno fatto di tutto per affossare la Scuola della Repubblica e foraggiare i privati, introducendo pesanti elementi di ritorno alla scuola di “classe! Poi, quando avremo empo, possiamo discutere dei famigerati test INVALSI e soprattutto dell’OCSE-PISA!
Un altro pesantissimo attacco alla qualità dell’offerta formativa è venuto (e viene ancora in questi giorni) dai pesanti tagli di organico e di classi a Tempo Pieno. Anche per questo mi sono battuto e mi batterò contro tutti coloro che, scientemente o stupidamente, rischiano di farci perdere un traguardo che ritengo dovrebbe costituire orgoglio per tutta la Comunità: aver ottenuto in soli 3 anni (e solo al C.D. “Rodari”) ben 7 classi a tempo pieno (146 bambini!), oltre a 7 sezioni di scuola dell’indanzia a Tempo Normale (n.b. si chiama T. “Normale” proprio perchè è l’offerta formativa ritenuta più adeguata)
Tito, con la scusa delle “piccole battute” (che, su questo concordo con te, avresti fatto bene a risparmiarti), continui a spargere inesattezze pur di non rendere evidente la completa assenza di argomenti che caratterizza il tuo discorso e, cosa ancora peggiore per uno che insegna matematica, per provare a nascondere a te stesso e agli altri la profonda contraddizione logica nella quale cadi.
Cominciamo dagli argomenti. La scuola primaria continua a rappresentare, anche dopo i “tagli” della Gelmini, l’unica branca del sistema scolastico italiano a meritare la sufficienza (secondo l’OCSE). Segno evidente questo che il cosiddetto “miglioramento dell’offerta formativa” è più che altro un utile orpello volto a lasciare inspiegato il fallimento delle restanti branche.
Ti ricordo a questo proposito che mi devi ancora una risposta relativa a un interessante paradosso emerso nel corso di una passata polemica: come mai il sistema finlandese, nonostante sia caratterizzato da costi unitari più bassi e da un più alto rapporto alunni/insegnanti rispetto a quello italiano, risulta essere decisamente più efficiente del nostro?
Andiamo adesso alla contraddizione logica nella quale ti imprigioni da solo. Il sistema OCSE-PISA, famigerato o meno che sia, viene utilizzato tanto per far emergere le insufficienze del sistema scolastico secondario quanto le sufficienze di quello primario.
Ora, a meno che la logica non abbia subito una riforma della quale non sono a conoscenza, risulta francamente imbarazzante farti notare che, da una parte, ti dici orgoglioso dei risultati misurati con un certo metro e, dall’altra, ti venga in mente di contestare altri risultati ottenuti sempre col medesimo metro.
Mimmo Forleo
Se gli indignati fondano un movimento alla luce del sole, beh, credo che saro’ il primo a chiedere di farvi parte!Piacete sempre piu’ alla popolazione, e credo che a poco a poco stia maturando il momento di creare qualcosa di buono per il nostro paese.-Voi lo state facendo in modo deciso, lecito, e per il bene di tutti!Un grazie sentito agli indignati…avanti così, nella speranza che a poco a poco si riesca a mandare a casa, in modo democratico e con il voto, qualche residuato bellico-politico e che si possa vedere finalmente la politica giusta, fatta dai giovani, da chi ha davvero voglia di cambiare!!!!!Il primo appuntamento dovrebbe essere quello delle politiche, facciamo saltare qualche schema a qualcuno, si potrebbe boicottare il voto.-Il secondo appuntamento potrebbe essere quello delle elezioni provinciali, sempre che Taranto non venga fatta fuori dal governo, proprio dalla provincia, magari non presentando una lista o quant altro, sarebbe troppo presto credo, ma quanto meno mandando qualche giovane politico li a Taranto, qualche giovane non legato ai partiti ma legato alla propria terra, legata al proprio popolo!I partiti hanno stancato, abbiam bisogno di cambiamento, e gli indignati in questo momento sono il cambiamento….Un plauso forte a voi per quanto state facendo…!Continuate così, sono dalla vostra parte!!
Sig. giovanni f.,
sentire la presenza di gente che apprezzi il nostro operato, non può che rincuorarci.
Non sappiamo se, come lei dice, noi siamo il cambiamento, ma sappiamo e possiamo affermare di essere stanchi di demandare le sorti del nostro paese a gente a cui non stia di certo a cuore tutto ciò.
Basta vedere Palagiano in uno stato di ristagno. Il nostro è un bel paese e tutti dovremmo impegnarci a migliorarlo sempre di più.
Una cosa è certa e pensiamo che tutti lo stiano capendo:
mai accuseremo o difenderemo solo per partito preso! Saremo sempre pronti a confrontarci, documentarci e se, un nostro acerrimo nemico farà qualcosa di positivo, noi saremo lì a congratularci con lui.
Sig. giovanni f., a breve creeremo un gruppo su facebook per portare avanti la nostra battaglia. Quando lo faremo, chiederemo anche a lei di entrare a farvi parte.
A presto________________gli indignati
Trovo veramente strano il richiamo alla Costituzione e alle pari opportunità da parte dell’Amministrazione dopo che con la decisone di esentare la fascia ISEE fino a 5000 euro e uniformare tutte le altre si è disatteso proprio il dettato costituzionale che all’Art.53 dispone in tal senso che: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Ora mi chiedo
1) perchè le famiglie che erano nella fascia inferiore e che avrebbero dovuto pagare meno di due euro ora pagheranno di più?
2) perchè il 60% a carico del comune e quindi dei cittadini contribuenti anche per le fascie alte di reddito? In buona sostanza perchè io cittadino devo contribuire a pagare per un servizio a domanda individuale offerto a famiglie che magari hanno un reddito più alto del mio?(esempio)
3)può ritenersi questa operazione a vantaggio delle fascie deboli?
4)un reddito ISEE di 5.100 euro a che livello di ricchezza effettiva corrisponde per una famiglia che è tenuta a pagare la “uniretta”?
5)come mai il Prof Anzolin, durante questo accordo, si è dissociato dalla sua natura egualitaria non sollevando questo problema con altrettanta determinazione rispetto “agli ottimi risultati” raggiunti dal Circolo e alla conservazione delle iscrizioni a tutti i “costi” (è proprio il caso di dirlo)?
Ecco che il commento del Sig. Lenoci non diventa cavolo a merenda ma rientra in una più generale domanda di coerenza..
Saluti Angela
Angela, seguendo la logica condivisa da te da Anzolin e dall’amministrazione – che considera anche i servizi a domanda individuale alla stregua di “spese pubbliche” – potrei chiedere la compartecipazione alle spese di acquisto di un’automobile. Mi ribatterete probabilmente che l’automobile non è un “servizio”, ma, a parte il fatto che in Puglia – dato il disastrato stato dei servizi pubblici – non sarebbe tanto facile controbattere in questa maniera, come si decide cosa è “servizio” e cosa non lo è?
Quanto al punto 2), ti rammento che Palagiano – come tutto il sud – beneficia di finanziamenti erogati dallo stato centrale che superano in quantità i trasferimenti verso il centro. Ti basta quindi confrontare i redditi dei palagianesi più “ricchi” con quelli dei loro omologhi settentrionali per trovare la risposta all’interessante quesito che poni. Scoprirai anche che in questo mondo tutto è relativo.
Relativamente alle critiche provenienti da “il dito nell’occhio” poi – discutibili nella forma e anche nella sostanza, ma solo relativamente alla questione riguardante le colonie, di cui potrebbe non avere le prove di quel che afferma – bisogna riconoscere che non sono del tutto infondate.
Effettivamente, definire “volontario” un servizio retribuito dallo stato mi sembra molto meno esatto delle critiche mosse al sistema di “solidarietà” (soprattutto verso alcuni italiani) messo in piedi, si dice, “per favorire” i migranti.
Mimmo Forleo
Caro Mimmo i Comuni utilizzano normalmente l’ISEE per stabilire chi, tra i propri cittadini, ha diritto ad agevolazioni o esenzioni rispetto alle tariffe dei servizi comunali che sono appunto refezione, asili nido, trasporto,buoni libro etc. Le auto non mi sembra siano previste tra le prestazioni di carattere sociale dato che si parla di servizi essenziali alla persona.
Secondo punto che chiarirò a chi ormai da troppo tempo strumentalizza uno dei più avanzati servizi di accoglienza migranti (per i suoi standard qualitativi) in europa, lo SPRAR appunto (Nazionale…ministeriale), che lo stesso non si basa e non potrebbe essere altrimenti,sul volontariato ma su un lavoro professionale che, per scelta, il Ministero fa in collaborazione con ANCI e Terzo Settore. La professionalità degli operatori che ci lavorano si basa su esperienza maturata e su corsi di formazione fatti dallo stesso Sprar presso le proprie sedi a Roma anche in collaborazione con l’Università capitolina.
Il volontario poi, svolge un ruolo di supporto al lavoro svolto nei confronti dei migranti.Ciò avviene in tutti gli SPRAR di Italia
Spero di essere stata chiara una volta per tutte.
p.s. per chi ancora non lo avesse chiaro in mente le Associazioni di Promozione Sociale (la nostra), non sono Associazioni di Volontariato e sono normate anche da leggi diverse.Basta con i discorsi strumentali!!
Saluti
Angela, mi sembra di ricordare che tu avessi posto delle domande ed io ho provato a fornire delle risposte. Se le mie risposte non sono di tuo gradimento, prova a fornirne di tue. Serve a poco ribadire che determinati servizi esistono già e sono regolati in un certo modo. Questa osservazione non fa altro che lasciare inevasa la domanda che a mia volta ponevo: come si decide cosa è “servizio” e cosa non lo è?
Tito sostiene che la refezione scolastica dobbiamo considerarla servizio in quanto renderebbe possibile un risultato altrimenti non raggiungibile, il miglioramento dell’offerta formativa.
Dunque, se Tito ha ragione, contribuire anche per i “ricchi” va considerato alla stregua di un incentivo volto ad evitare che la refezione risulti attraente solo per i meno abbienti. Evito qui di considerare che probabilmente i “ricchi” non avrebbero alcun bisogno dell’incentivo in questione, in quanto il più delle volte a loro, che sono spesso percettori di due redditi, conviene lasciare a scuola i propri figli invece di ricorrere alle prestazioni di una baby-sitter; la cui paga oraria, te lo posso assicurare, è di parecchio superiore anche al prezzo intero del servizio di refezione.
Dovessi tener conto di quel che volutamente non ho considerato, verrebbe fuori che il contribuente – o, per meglio dire, il tartassato – per via di decisioni irrazionali (in quanto non è mai stato dimostrato che spendendo di più per la scuola si ottengano necessariamente risultati migliori), oltre a fornire il servizio refezione si fa carico pure dei mancati costi per la baby-sitter.
Mimmo Forleo
P.S. Volutamente evito di dire altro a proposito del “servizio” pro-migranti. Mi pare che bastino e avanzino le tue dichiarazioni attestanti che la qualità dello stesso viene certificata “in casa”.
I Servizi Socio-Assistenziali, la cui natura ha carattere prevalentemente economico, si basano sul concetto di Minimo Vitale, inteso come il livello minimo di soddisfacimento delle esigenze fondamentali e primarie di vita, individuali e familiari, per il benessere fisico, psichico e sociale.
Con tale strumento s’intende realizzare una politica di interventi e di servizi in grado di rispondere al bisogno assistenziale e prevenire l’emarginazione di persone e nuclei socialmente deboli.
Gli interventi di assistenza economica sono diretti ai singoli e ai nuclei familiari che non dispongano di risorse sufficienti a garantire il soddisfacimento dei bisogni fondamentali o che si trovino in temporanea situazione di emergenza.
fonte:sito inps.it
P.S. non so se esista (ho cercato sul sito del comune ma non ho trovato forse per mia incapacità),ma sarebbe utile per la chiarezza e la trasparenza a cui tutti teniamo, che ci fosse un regolamento comunale per l’accesso ai servizi sociali affinchè si conoscano chiaramente i parametri adottati e si sottraggano le decisioni alla discrezionalità.
Saluti Angela
integrazione al mio commento
ovviamente ritengo giusto stabilre una fascia di esenzione
@Angela, perchè continui a fare la pseudo-paladina dei diritti dei più deboli per poi continuare a sfruttare quei poveri immigrati da cui fai uscire il tuo stipendio non dovuto visto che vi vantate di fare volontariato?
Oltretutto privando quei poveri cristi di quei pochi euri che servirebbero a farli vivere un pò più dignitosamente?
Se vuoi delucidare i cittadini come hai gestito le colonie estive negli scorsi anni, perchè anche per te usciva il contributo economico?
Se mimmo mi chiedesse di partecipare all’acquisto di un’automobile, io sarei d’accordo: Chiarisco: se lo stato, la collettività, ritenesse di dover garantire un bene importante, quale è quello della mobilità, mediante la compartecipazione all’acquisto di un’automobile, bene, io non ci vedrei nulla di strano; anzi lo stato lo fa già, imponendo la riduzione dell’IVA dal 20%( credo) al 4% per l’acquisto di auto da parte di individui appartenenti a determinate categorie, rinunciando all’introito fiscale. Dato che le risorse dello stato non sono illimitate si devono stabilire dei criteri che possano determinare le modalità di compartecipazione; credo che il reddito delle famiglie possa essere uno strumento valido; il problema non è quello della modalità di compartecipazione( auto privata o abbonamento gratuito ai mezzi pubblici) ma sta nell’individuare chi ha diritto alla compartecipazione e chi può ritenersi orgoglioso di non avere bisogno dell’aiuto economico della collettività. Ripeto, ritengo che le fasce di redditto possano essere un valido strumento. Un’ultima cosa: mi spiegate la differenza tra servizi a domanda individuale e “spesa pubblica”? Gradirei che a questa opere di chiarificazione partecipasse anche mimmo che, da liberista, deve necessariamente ritenere che esistono solo gli individui. Siamo sicuri che la spesa pubblica non riguardi, in ultima istanza, gli individui e solo gli individui?
luigi maglio
Luigi, permettimi di farti osservare che la questione va affrontata prima dal lato dei principi e poi metodologicamente. Mi spiego.
Se Tizio e Caio, i quali godono di un reddito inferiore a quello di Sempronio per ragioni che qui evitiamo di affrontare, si mettono d’accordo per imporre a Sempronio un “contributo” di solidarietà nei loro confronti, contrariamente a quanto sostenuto da molti, non siamo di fronte a una conquista di civiltà ma a una regressione allo stadio barbarico. Sempronio viene fatto passare per “contribuente” quando in effetti è stato ridotto a schiavo di Tizio e di Caio. Non a caso, infatti, il termine più adatto a definire il balzello pagato da Sempronio è “imposta” e non “contributo”.
In teoria Tizio, Caio e Sempronio (a sua insaputa e non volente) hanno costituito un democratico stato di diritto, nella pratica però Sempronio è vittima di un’associazione a delinquere organizzata da Tizio e Caio. Quindi, anche Luigi, il quale immagina che il contributo gli venga gentilmente “chiesto”, di fatto è vittima della medesima associazione a delinquere ed è sottoposto ad un’imposta.
Traducendo alla luce di detto principio il tuo discorso metodologico, è dunque più esatto affermare quanto segue: dato che le risorse di Sempronio non sono illimitate, si stabilisce in quale misura taglieggiarlo.
Tizio e Caio, se imbevuti di idee collettivistiche, potrebbero decidere di espropriare del tutto le sostanze di Sempronio e costituire una comune. Di regola Tizio e Caio assumeranno il livello dirigente di tale comune in quanto – a loro dire – v’è sempre bisogno di direzione in ogni istituzione complessa e saranno sempre sordi alle evidenze attestanti il contrario (vedi la nascita spontanea del linguaggio, della moneta o dei mercati). Il loro “contributo” consisterà – affermeranno – appunto nel farsi carico del difficile compito dirigenziale.
La pratica purtroppo, per Tizio e Caio, ha sempre dimostrato che questo sistema, facendo svanire l’incentivo che in passato portava Sempronio ad utilizzare al meglio le qualità di cui dispone e che fanno difetto a Tizio ed a Caio, è destinato a fallire. Pertanto, impareranno che è meglio regolarsi in altra maniera.
La soluzione escogitata sarà quella attuata nel cosiddetto “capitalismo occidentale”. Tizio e Caio convincono Sempronio della necessità di sottoporre a governo le qualità che lui e qualche altro si ritrovano perché questo comporterà diversi vantaggi: ottimizzerà il circuito della distribuzione dei beni (come se tale circuito esistesse per davvero e fosse in grado di vivere una vita separata da quello della produzione) e consentirà a Sempronio di disfarsi dei fastidiosi concorrenti che potrebbero apparire all’orizzonte. Sempronio non è per niente convinto che produzione e distribuzione conducano vite a sé stanti, ma si lascia affascinare dall’idea di sbarazzarsi dei concorrenti ricorrendo unicamente a norme “legali” pensate per il maggior bene di tutti.
Questo sistema, da quando viene utilizzato, porta inevitabilmente alle crisi come l’ultima che stiamo vivendo, in quanto la separazione tra produzione e distribuzione ha come conseguenza l’interruzione del flusso di informazioni che il mercato trasmette ai produttori e questi, di fatto, adesso sono ciechi e dipendono passivamente dal governo. La differenza tra produttori e governo sta tutta nel fatto che i primi possono diventare tali, il secondo nasce cieco.
Mimmo Forleo
non mi pare che nelle comuni siano previsti quadri dirigenti verrebbe meno proprio il senso di collettico, di comune appunto.
Quindi niente gerarchie
Beh, effettivamente hai ragione, Angela. Peccato soltanto che non ti riuscirà mai di poter citare un esempio storico che sia durato più di qualche giorno. Casomai la cosa ti sia sfuggita o non sia mai entrata a far parte delle tue conoscenze, ti rammento che il cosiddetto “comunismo scientifico” (prevedente una fase “propedeutica” al comunismo vero e proprio) di Marx ed Engels venne elaborato proprio come soluzione al fallimento della comune parigina del 1848.
Mimmo Forleo
Non entro nel merito della questione (articolo) ma vorrei fare due precisazioni:La comune di Parigi avvenne nel 1871 ,un evento storico-politico diverso rispetto alla seconda rivoluzione francese del 1848.
Nonostante il concetto di “dittatura del proletariato” sia presentato in modo proprio da Marx ed Engels, per la prima volta in un testo del 1852, già nel 1850 Marx in “Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850” (articoli in cui ricostruisce ed analizza gli avvenimenti rivoluzionari di quel biennio, “la prima grande lotta – nelle parole dello stesso Marx – per la conservazione o la distruzione dell’ordine borghese”) presenta l’espressione “dittatura della classe operaia” definendola, secondo la ricostruzione storica dei moti del 1848 da esso effettuata, come parola d’ordine spontanea dei lavoratori in lotta che videro come unica via d’uscita l’insurrezione armata contro la borghesia parigina, e l’instaurazione della propria dittatura di classe su quella esercitata dalla borghesia sul proletariato.
Nel descrivere le ragioni dell’insurrezione dei lavoratori nel giugno 1848, Marx scrive: « che era passato il tempo in cui la repubblica considerava opportuno rendere gli onori alle sue illusioni [del proletariato]; e solo la sua sconfitta lo convinse della verità che il più insignificante miglioramento della sua situazione è un’utopia dentro la repubblica borghese, un’utopia che diventa delitto non appena vuole attuarsi. Al posto delle sue rivendicazioni, esagerate nella forma, nel contenuto meschine e persino ancora borghesi, e che esso voleva strappare come concessioni alla repubblica di febbraio, subentrò l’ardita parola di lotta rivoluzionaria: Abbattimento della borghesia! Dittatura della classe operaia! Mentre il proletariato faceva della sua bara la culla della repubblica borghese, costringeva questa a presentarsi nella sua forma genuina, come lo Stato il cui scopo riconosciuto è di perpetuare il dominio del capitale, la schiavitù del lavoro. »
La stessa Parigi fu di nuovo terreno rivoluzionario nel 1871 con la Comune di Parigi che di nuovo suscitò il vivo interesse di Marx che vide in questa esperienza il primo vero esempio concreto di dittatura del proletariato della storia. L’analisi politica che il Marx maturo fa di questo episodio pone fine al suo lungo silenzio riguardo alle dinamiche concrete su come si sarebbe dovuta articolare la dittatura rivoluzionaria. Nel testo “La guerra civile in Francia” Marx evidenzia le caratteristiche fondamentali della Comune in relazione alla pratica concreta della dittatura del proletariato:
• Abolizione dell’esercito permanente e organizzazione della milizia operaia.
• Soppressione del parlamentarismo e passaggio alla democrazia diretta (creazione dell’assemblea dei delegati eletti a suffragio universale, retribuiti con salario operaio, direttamente responsabili del loro operato e revocabili in qualsiasi momento).
Benissimo, servizio pubblico, vedo che sei stato più preciso di me nello smentire le assurdità propalate da Angela.
Mimmo Forleo
No Mimmù!
come al solito …non cià capit nudd!!
ServizioPubblico stava smentendo le palle proPALLAte da te!
…ma tanto ormai è facile smentire ogni volta le castronerie che ti inventi (ma sei bravo eh!! talmente convinto che sembri convincente!) per giustificare le tue assurdità.
Caro dito nell’occhio (ti suggerirei di metterti il dito da qualche altra parte) da quello che dici non posso che dedurre che sei un perfetto ignorante (non conoscitore).
Sei inoltre un gran…mistificatore e questo non va bene.In ogni caso poichè la rete ospita anche persone come te che sparano c…coprendosi con l’anonimato, scrivo non per te ma per informare chi potrebbe persino darti credito!!
Quello che l’Arci fa per i migranti è costantemente al vaglio del Ministero dell’Interno dato che lavoriamo proprio per il Ministero da cui veniamo formati al lavoro che svolgiamo.
Secondo punto non ti riesce bene, forse a causa del dito nell’occhio, (per questo ti consiglio di liberarlo e di mettere il dito da un’altra parte), argomentare sulla questione di cui si discute!
Saluti
@Angela, leggendo questa risposta inesaudiente alle mie domande e dettata dalla rabbia perchè sa che c’è molto di vero in quel che scrivo…
vet curc e fatt canosc ci sì che t fazz vdè ji ” cosa c’è di vero”!!!!
I Servizi Socio-Assistenziali, la cui natura ha carattere prevalentemente economico, si basano sul concetto di Minimo Vitale, inteso come il livello minimo di soddisfacimento delle esigenze fondamentali e primarie di vita, individuali e familiari, per il benessere fisico, psichico e sociale.
Con tale strumento s’intende realizzare una politica di interventi e di servizi in grado di rispondere al bisogno assistenziale e prevenire l’emarginazione di persone e nuclei socialmente deboli.
Gli interventi di assistenza economica sono diretti ai singoli e ai nuclei familiari che non dispongano di risorse sufficienti a garantire il soddisfacimento dei bisogni fondamentali o che si trovino in temporanea situazione di emergenza.
fonte:sito ufficiale inps sostegno al reddito familiare
p.s. ho cercato un regolamento per l’accesso ai servizi sociali del Comune di Palagiano per verificare quali criteri fossero adttati per l’accesso agli stessi (per la chiarezza e la trasparenza a cui teniamo tutti) ma non l’ho trovato forse per mia incapacità.Qualora ci fosse potremmo ragionare su quello