UNA PACIFICA PROPOSTA SULLA SPAZZATURA
7 Ottobre 2012Cari amministratori, cara minoranza, cari monelli,
oggi siamo qui a scrivervi non per fare alcuna polemica bensì per esprimere un nostro parere e dare un nostro consiglio su un problema che sta diventando veramente pesante: la spazzatura.
Non siamo qui ad accusare nessuno, ne voi, né l’impresa ne tanto meno gli operai perchè, non conoscendo i termini con cui l’appalto sia stato affidato, riteniamo fuori luogo esprimere delle opinioni personali sul perchè del cattivo funzionamento accusando, magari ingiustamente, chi di fatto non ne abbia alcuna responsabilità.
Girando per il paese e, cosa ancor più grave, per la periferia e la campagna palagianese, si assiste ad una visione apocalittica! Sembra quasi difficile credere che ci sia gente che con tanta disinvoltura, continui ad insudiciare il nostro paese pur vedendo le condizioni già tragiche in cui lo stesso riversi.
Ora amministratori tutti, ripensando ad una proposta lanciata da Life già qualche tempo fa, ed avendola più volte valutata, siamo più che certi che quella potrebbe essere un tentativo (quantomeno il più plausibile) per cercare di attenuare al meglio questo atteggiamento distruttivo ai danni di Palagiano. Di fatto, pur essendo la raccolta porta a porta un buon metodo per differenziare, lo stesso, molto probabilmente non è sufficiente se non si posizionano anche, di tanto in tanto e soprattutto nelle periferie, dei cassonetti. Se c’è gente che, con grande senso civile, aspetta il giorno prestabilito per uscire la propria spazzatura, ce n’è altrettanta che si rifiuta, vuoi per mancanza di spazio, vuoi per caparbietà, di tenere in casa la propria spazzatura fino al momento in cui potrà uscirla e si reca ad abbandonarla per strada, nelle cunette, ovunque!
Posizionare dei cassonetti potrebbe essere da sprone a non abbandonare per strada i rifiuti, di fatto, se ponete attenzione al “fenomeno”, potrete concordare con noi che se vengono abbandonati per terra lo si deve soprattutto alla mancanza di cassonetti.
E’ vero che con la scorsa ditta il paese era decisamente più pulito e le campagne non erano delle discariche ma è altrettanto vero che tutti noi ricordiamo i cassonetti distribuiti in tutto il circondario di Palagiano.
Ad onor del vero, una cosa va detta: questo non deve essere una giustificazione affinche tutti portino i propri rifiuti in quei cassonetti; la zona va comunque monitorata però, sarebbe innanzitutto più facile tenere il territorio sotto controllo e sicuramente non si assisterebbe più a questo scempio.
Amministratori tutti, voi ormai, vi rifiutate di darci risposte perchè anonimi, in questo caso però cercate di fare uno strappo alla regola! Ne va della decenza di un paese! L’immondizia tra l’altro, attira animali ed insetti nocivi alla salute umana e non si può aspettare oltre. Avete fatto un comunicato diffidando la ditta e chiedendo un po’ di pazienza. Noi cittadini tutti abbiamo avuto pazienza ma qui la questione non può più proseguire. I bambini per strada rischiano di prendere infezioni e lei, sig. Sindaco, dovrebbe tenere a cuore almeno loro considerata la sua professione!
Sappiamo che la burocrazia in Italia non è delle più rosee ma qui bisogna superare la stessa, non si può aspettare ancora!
Allora imponete il posizionamento di cassonetti, voi siete amministratori e se volete, potete farlo, nel frattempo rivedete il contratto e trovate, con l’aiuto di qualche esperto, una soluzione di cui noi cittadini possiamo andare fieri. Nel frattempo, punite i trasgressori, anche se questo dovesse significare aprire la spazzatura per capire a chi la stessa appartenga.
Sig. sindaco, lei nell’ultimo Consiglio Comunale chiedeva di fare meno attenzione alla questione amministrativa e di rivolgere le proprie forze al sociale perchè il paese aspetta risposte. Beh! Questo è un enorme problema sociale e noi glielo stiamo presentando consigliandole anche una soluzione temporanea. Ne faccia tesoro e chissà! I palagianesi la ringrazieranno!
speranzosi__________________gli indignati
P.S.: sig. Sindaco e amministratori tutti, su questo tema noi abbiamo depositato le armi, fatelo anche voi e aiutate Palagiano!
Cari Indignati, avete per tutta la campagna elettorale ignorato, insieme a Tarasco, un problema che ahimè era stato individuato benissimo, da altri però, e adesso pretendete addirittura di avere la soluzione pronta per risolverlo?
Certo che è davvero curiosa Palagiano. Si ammette, come voi fate, di non avere la benché minima cognizione del Capitolato d’appalto, ma temerariamente vengono avanzate “proposte”, che magari potrebbero addirittura peggiorare uno stato di cose già grave di suo.
Se non l’avete ancora compreso, il problema risiede tutto nella scarsità di personale previsto per svolgere il porta-a-porta. Il numero di operatori previsto è sufficiente per una raccolta di tipo stradale e drammaticamente inadeguato per il porta-a-porta. Immaginate adesso se, oltre all’incombenza che già non riesce ad assolvere (il porta-a-porta, appunto), gliene venisse affidata un’altra: bisognerebbe inventarsi la giornata di 48 ore!, e continuerei comunque a dubitare che sarebbe bastante.
Gli operatori non hanno responsabilità alcuna per quel che sta accadendo, questo è sicuro. Parte della responsabilità va attribuita alla Ditta, questo è altrettanto sicuro, la quale, dall’alto del suo know-how, poteva benissimo prevedere, al pari di Mimmo Forleo e Giacomo Di Pietro, le conseguenze che sarebbero derivate da un Capitolato tanto assurdo.
Totale responsabilità, invece, andrebbe attribuita agli amministratori vecchi, che definimmo “addormentati”; ai nuovi, che pur dormendo anche loro si improvvisarono candidabili; e ai sostenitori sia dei vecchi che dei nuovi amministratori.
Questa purtroppo è Palagiano. Un paese in cui nessuno è capace di ammettere le proprie responsabilità. Non c’è affatto da rimanere sorpresi, allora, se oggi assistiamo a uno spettacolo davvero indecoroso: vecchi e nuovi amministratori che danno addosso alla Ditta e agli operai e i loro supporter che s’inventano “soluzioni” quantomeno bislacche.
Mimmo Forleo
Caro Mimmo, quando sorge un problema previsto, e’ mia convinzione che ci sono solo 2 reazioni:
1) Dire ” ve l’avevo detto”, girare le spalle e godere dell’accaduto.
2) Dire “ve l’avevo detto” e trovare una soluzione per risolverlo.
Scegli tu quale delle due regala piu’ soddisfazioni.
Life.
Life, io penso invece che ci sia posto per una terza reazione: prevedere il problema e, ancor prima che questo si presenti, annunciarne la soluzione.
Mi pare che questo “modus operandi” abbia caratterizzato la mia posizione già nel 2010, quando ancora si discuteva dei cattivi effetti che senz’altro sarebbero scaturiti da un porta-a-porta destinato a fallire. Non può infatti funzionare un servizio che costa più della raccolta stradale e meno di un porta-a-porta realmente funzionante, e per questa ragione avevo suggerito di ritirare il bando e predisporne uno prevedente la raccolta di tipo stradale, comportante tra l’altro costi sicuramente inferiori a quelli che saremo costretti a riconoscere alla TeknoService per un periodo di nove anni.
Tale tipo di reazione l’abbiamo vista all’opera ancora una settimana fa, quando rispondevo proprio a te in questo modo:
“Oramai la decisione (tutta politica e per niente ambientale) a favore della differenziata è stata presa e l’unica opzione che rimane sul campo è tra porta-a-porta e raccolta di tipo stradale. A dirla tutta si tratta di una falsa opzione perché, come ho già avuto modo di dire, il porta-a-porta è di fatto impraticabile a Palagiano: sono troppo poche le unità lavorative previste nel Capitolato d’appalto. Unità che si rivelano sufficienti, guarda caso!, per una modalità di raccolta di tipo stradale.
L’unica posizione sensata, a mio parere, sarebbe quella di convertirsi immediatamente alla stradale; anche se, come avverte bianconero, ci toccherà pagarla per ben nove anni manco si trattasse di porta-a-porta.”
(https://www.palagiano.net/press/continuare-con-la-differenziata-rispondete-al-nostro-sondaggio/)
Ora, posso magari capire che mi si accusi di essere stato poco o per niente diplomatico definendo “bislacca” la proposta di tua provenienza e caldeggiata dagli Indignati, ma non posso assolutamente accettare di essere classificato come chi si starebbe puerilmente gustando una rivincita o, in alternativa, sarebbe incapace di trovare una soluzione. La soluzione l’avevo già trovata nel 2010.
Mimmo Forleo
Cari sig. Forleo,
al contrario di quanto da lei sostenuto, nessuno di noi si erge a risolutore di un problema più grande di lui. Nessuno tra noi può definirsi un esperto nel campo né tanto meno avanzare delle soluzioni ottimali. Quello che oggi ci permettiamo di chiedere e, ci scusi se non lo accetta, è una soluzione momentanea che possa attenuare il problema che si riversa nella nostra periferia – campagna. Abbiamo detto che, non conoscendo i termini del contratto, non ci interessa fare degli opinionisti solo per il gusto di farlo però, se come lei sostiene, la questione sta nel risicato numero di operai, lei crede che aumentando il personale i canali verrebbero tenuti puliti? Noi crediamo, e non abbiamo la pretesa di avere ragione, che qualche operaio in più servirebbe a malapena a fare un servizio porta a porta decente e magari una pulizia più approfondita delle strade urbane, senza dover ricorrere agli straordinari.
Certo che a questo punto forse ( e ribadiamo che non siamo esperti nel settore e non abbiamo soluzioni definitive) ha ragione il sig. Di Pietro quando propone come valida alternativa la raccolta differenziata di tipo stradale che avrebbe bisogno di un minor numero di unità operative. La nostra, non è una terza soluzione: è solo un palliativo nel frattempo che si decida per il meglio! E’ trascorso ormai del tempo da quando è stata fatta la diffida e le cose non sono migliorate di certo. Non sappiamo se gli amministratori si stiano muovendo in merito (anche se ne dubitiamo), ma nel frattempo sarebbe opportuno tamponare il problema. O dobbiamo necessariamente darle la soluzione definitiva ottimale altrimenti dobbiamo tacere?
Le diciamo di più: anche quando il personale dovesse aumentare, il posizionamento di cassonetti nelle zone limitrofe, agevolerebbe il compito degli operatori che non dovrebbero battersi le campagne punto punto per ritirare l’immondizia bensì recarsi ai cassonetti e ritirare come avveniva prima.
Se, come dice il sig. Di Pietro, la ditta è tenuta da contratto a tenere puliti anche i canali, allora, sempre secondo noi, intanto si posizionino dei cassonetti per attenuare il problema ed avere la possibilità di pulire tutto il resto, poi far rispettare alla ditta i termini di contratto.
Le responsabilità, saranno poi date a chi di dovere: se gli operai vengono sfruttati, verranno tutelati dai sindacati, se la ditta non si attiene al contratto, dovrà risponderne (come stabilito da contratto, ammesso che sia previsto), se l’amministrazione vecchia ha sbagliato, è giusto che ne risponda, se l’amministrazione attuale sbaglia e continua a farlo, noi siamo i primi a volerla a casa!
Quello che oggi ci interessa è risolvere il problema.
Ora una domanda per lei e lungi da noi polemizzare. Vogliamo solo schiarire un po’ più le idee:
da quanto lei sostenuto e considerando che conosca approfonditamente il contratto, l’impresa si è impegnata a fare un determinato tipo di lavoro con un altrettanto determinato numero di operai. Ora il punto è: se la ditta non riesce ad adempiere a quanto stabilito con quelle unità operative, non può certo astenersi dal farlo (secondo noi) per cui una cosa non dovrebbe escluderne l’altra. Quindi, dovrebbe essere responsabilità dell’impresa rimediare altrimenti dovrebbe rescindere il contratto. E se invece le cose non stanno così allora come stanno?
Con stima_______________________gli indignati
P.S.: e comunque non ce ne voglia, ma nel frattempo che si individuano le responsabilità alle quali nessuno potrà sottrarsi e, considerando che la cosa richieda sicuramente del tempo, noi siamo convinti (forse sbagliando) che i cassonetti siano un’alternativa momentanea per attenuare il problema almeno in parte.
La proposta di Life che voi supportate, cari Indignati, purtroppo costituisce la negazione stessa del concetto di differenziata. Essa si trasformerebbe in un incentivo a conferire indifferenziato nelle zone extra-urbane, ciò per due buoni motivi: 1) perché dovrei dannarmi nel differenziare, quando avrei a portata di mano dei cassonetti per l’indifferenziato appena fuori l’abitato?, 2) perché dovrei tenermi in casa, accumulandolo, l’indifferenziato che, quando va bene, la Ditta raccoglie a distanza di giorni? Considerate che non differenziando, la spazzatura si accumula molto più velocemente che differenziando.
La soluzione che presentate come “momentanea, dunque, non farebbe altro che spostare integralmente fuori l’abitato il problema che oggi ci ritroviamo anche sotto casa; tanto varrebbe, a quel punto, riempire di cassonetti per l’indifferenziato la sola periferia e svuotare l’abitato dei bidoni per la differenziata. Probabilmente avremmo così risolto il problema della raccolta (oggi tanto difficoltoso, ripeto, per carenza di personale), ma potremmo parlare ancora di differenziata? Evidentemente, NO.
Cosa fare allora?
La soluzione, torno a ripetermi, consiste in una conversione a una modalità di raccolta stradale, lasciando perdere il porta-a-porta. In un paese delle dimensioni di Palagiano questo non significa affatto dare l’addio alle alte percentuali di differenziata (per ora solo propagandate dalla Giunta, la quale dimentica che la percentuale vera la si ottiene facendo una media delle percentuali mensili).
Poiché la Ditta, dopo tale conversione, potrebbe far conto su utili molto più alti di quelli che otterrebbe dal porta-a-porta, la si potrebbe “convincere” a investirne una parte nell’acquisto di strumenti utili a monitorare meccanicamente il conferimento dei singoli utenti: buste con codice a barra personalizzato e nastro trasportatore dotato di lettore ottico. In questo modo si saprebbe mese dopo mese se Mimmo Forleo, ad esempio, sta differenziando oppure no, e, nel caso non stia differenziando, richiamarlo bonariamente una prima volta e, se dovesse insistere, multarlo successivamente.
Tali strumenti si rivelerebbero utili anche all’utente stesso, poiché consentirebbero di quantificare esattamente quel che conferisce in un anno e calcolare precisamente ciò che gli spetta pagare. La TIA, se non ricordo male, è stata istituita proprio a questo scopo.
Mimmo Forleo
In attesa che gli uffici competenti e gli amministratori vi rispondano. Mi permetto di dire la mia in merito al vostro post. Prima di ogni cosa bisogna distinguere i tanti problemi che si verificano a seguito di questa gara:
1) Spazzatura sparsa nella periferia e la campagna palagianese;
2) Mancato rispetto dei servizi richiesti nel capitolato d’appalti e proposta offerta redatta dalla teknoservice;
3) Il personale oggi addetto al servizio porta a porta è sufficiente o meno ad espletare il servizio oggetto di gara?
Detto questo, penso che la soluzione prospettata da voi ( mettere cassonetti nelle periferie), per attenuare il fenomeno della spazzatura sparsa in periferia potrebbe essere un utile rimedio momentaneo.
Voglio sottolineare che l’imperversare di spazzatura nelle periferie che vede protagonisti gli incivili è un fenomeno quasi “fisiologico” nel passaggio da un sistema ad un’altro, tant’è che è prassi consolidata prevedere nei capitolati d’appalto la raccollta dei rifuiti abbandonati nelle periferie, cosi come previsto nel capitolato all’art. 5 comma 10 e art. 27.
Questo non vuole giustificare il comportamento degli incivili, ma più semplicemente far emergere le prerogative e le responsabilità.
E’ evidente a tutti che il fenomeno dei rifiuti abbandonati è legato al funzionamentoo o meno del servizio porta a porta, servizio che non funziona a causa dell’INSUFFICIENZA” di unità lavorative.
L’inefficienza del servizio risiede nell’errore di calcolo nel ” Capitolato d’appalti” che prevedeva in totale circa 20 unità lavorative., numero insufficiente per espletare il servizio porta a porta a regola d’arte.
Per il servizio porta a porta per una comunità come la nostra come la nostra che produce circa 7800 tonnellate di rifiuti l’anno, con unaa produzione procapite di circa 41 kg, servirebbero almeno altre 5/6 unità lavorative in più, “cosa che due ignoranti incontrati per caso”, hanno detto ancor prima dell’inizio del servizio ( per verifica si può controllare il dossier rifiuti presente sul sito palagiano.net) incongruenza che avevamo fatto notare sin dal nascere di questa gara, ma qualcuno ha voluto fare orecchie da mercante. Ora la ditta non vuole assumere altro personale per ovvie ragioni, il comune non vuole ammettere di aver fatto un capitolato coi “piedi”.
Qunndi la ” CAUSA ” del disservizio è il poco personale, da questo, poi si innescano e si acuiscono i fenomeni di rifiuti abbandonati in periferia.
Risultato, operai teknoservice sfruttati, paese nel caos più totale. Fino ad oggi il servizio porta a porta è stato portato avanti dalla laboriosità e senso di responsabilità dei dipendenti Teknoservice, i quali, anziché fare le ore regolari previste da contratto, hanno lavorato accumulando centinaia di ore di straordinario ” NON PAGATE” per cercare di sopperire alla mancanza di personale.
Ora è chiaro a tutti che fino a quando non si porrà rimedio a questo problema, ci sarà un aumento della monnezza nelle periferie.
Ora serve solo una cosa, rendersi conto e dire senza mezzi termini che il capitolato era ” farlocco” e prendere i provvedimenti consequenziali, le opzioni sono due:
– ritornare alla raccolta differenziata stradale e a cassonetti dell’indifferenziato per le strade come accadeva con la Serveco, con la consapevolezza che il costo del servizio da dare alla Teknoservice rimarrà sempre di 1.600.000,00 € ogni anno, grazie alla lungimiranza politica del redattore del capitolato e degli amministratori che lo approvarono;
-oppure, la seconda opzione, che è quella che io auspico, prendere atto che il capitolato era farlocco nella sua interezza, e porre rimedio al numero delle unità lavorative per espletare il servizio porta a porta, aumentandole di almeno 5/6 unità full-time, tenuto conto che il costo di 5 operai è pari a circa 200.000,00 €, e riscontrato che le responsabilità sono riscontrabili sia da parte del “Comune” e della “ditta”, io, proporrei che i costi possano essere divisi in via equitativa, € 100.000,00 a carico della ditta, per non aver fatto rilevare al comune le tante castronerie presenti nel capitolato (che carità di Cristo ometto di elencare) , e l’altra parte del costo ( € 100.000,00) a carico non certo del comune, “dei suoi incapaci amministratori dell’epoca, dei professionisti pagati lautamente”, bensì, a carico “ DI TUTTI I CITTADINI PALAGIANESI” .
Cosi và la vita, i cittadini pagano sempre, anche quando gli errori sono commessi da amministratori incapaci di programmare il futuro.
Vi saluto cordialmente .
Au revoir
Life, Mimmo è una persona che prima esprimere soluzione, và alla ricerca della ” Causa ” e poi si sforza di trovare e dare soluzioni alternative.
Mi sembra strano tu voglia farlo passare per colui che persegue la reazione 1 !!!
Su questo tema Mimmo ha sempre ricercato e dato delle soluzioni.
Diciamo che la proposta degli indignati paga lo scotto di non conoscere a fondo il capitolato d’appalti, cosa che gli stessi ammettono nel post.
Au revoir
Mi spiace che vi siete sentiti “coinvolti” nel mio commento, ma come sempre io vado oltre la polemica e quindi vi chiedo:
cosa fareste voi, (domani, lunedi) per ridare dignita’ ad una periferia violentata da buste di spazzature” in attesa che la politica faccia il suo “mea culpa” e si riattivi per risolvere il problema?
Gli Indignati propongono cio’ che io proposi spiegandone i motivi.
Voi?
Life.
p.s.
“Voi” inteso voi che leggete e non solo Giacomo e Mimmo.
Nel frattempo non si potrebbe “inchiodare” la ditta e la precedente amministrazione al risarcimento del malservizio? Possibile che nessuno ha voglia di tutelare i cittadini, che come dice il sign. Dipietro pagano sempre e comunque?
Ci sono elementi per un’azione giudiziaria?
Alberto, ricorderai senz’altro che l’ex sindaco promise fuoco e fiamme contro la Serveco che, a suo dire, aveva disatteso alcuni punti del contratto e si era perfino impossessata di beni del Comune. Hai saputo più niente di come sia finita la faccenda? Io no.
Questo per dire che i cittadini, se lo vogliono, possono auto-tutelarsi attraverso uno strumento tutto sommato semplice: il voto. Sai bene come sono finite le ultime elezioni. Anch’io lo so.
Oggi, probabilmente, messo di fronte alle “mancanze” della Serveco e ai suoi “abusi”, saresti il primo ad affermare: “Acqua passata, guardiamo al futuro!”
Questo per dire che è sufficiente attendere qualche mese e il presente che tanto ci assilla oggi sarà ben presto trasformato in “acqua passata”. E per aggiungere anche che forse è davvero inutile pensare di risolvere queste questioni invocando tutele di tipo giudiziario.
Atteniamoci ai fatti, a quello che non va, e cerchiamo una soluzione che sia la meno penalizzante possibile per i contribuenti. Sarebbe già un bel risultato ottenerla.
Mimmo Forleo
Il voto è una cosa e la legalità qualcos’altro!
Il passato lo ricordo e guardo sempre al futuro…
NO ALL’ANARCHIA…. IO VOGLIO VIVERE UN UNA COMUNITA’ DOVE IL RISPETTO DELLE REGOLE RAPPRESENTA IL SALE DELLA DEMOCRAZIA.
Il rispetto delle regole è alla base di qualsiasi iniziativa.
Signori INDIGNATI,LIFE,MIMMO FORLEO, ALBERTO, tutti i lettori e commentatori, siamo tutti d’accordo che la gestione rifiuti in questo paese non va.
Credo che questo fenomeno stia mettendo a repentaglio la salubrità e l’ambiente. Allora urge interpellare il Prefetto della Provincia di Taranto responsabile dell’igiene e dell’ordine e della sicurezza pubblica, in modo tale che possa intervenire per invitare il responsabile (sindaco) del comune affinchè adotti tutti i provvedimenti previsti dalla legge, anche con iniziative che possano chiedere l’intervento della magistratura. Non si può rimanere inermi davanti al degrado che opprime questa comunità. Inoltre, bisogna, eventualmente, valutare la necessità di una segnalazione alla Corte dei Conti affinchè possa indagare sulla legittimità delle spese pubbliche legate alla raccolte dei rifiuti e contestualmente, sulle capacità tecniche della ditta aggiudicataria dell’appalto.
Comprendo che in tema di pubblici appalti i vari concorrenti, pur di assicurarsi la gara, ricorrono a sistemi poco ortodossi, ma nella fattispecie il gravame non può subirlo l’utente e/o il contribuente.
Ricordate che i nostri suggerimenti testimoniano un alto senso di responsabilità, ma vengono vanificati dall’assenza del sindaco e della sua giunta perchè distratti da impegni di pellegrinaggio.
Concludo segnalandovi che, nell’ordinanza del 09 luglio 2012 relativa alla disciplina dei rifiuti, al secondo punto, il sindaco dopo aver concluso, in modo IMPERATIVO, ad onor del vero legittimo, chiede agli abitanti di grossi condomini di REPERIRE DEGLI SPAZI per collocare, non quelli individuali, ma i grossi contenitori, e riporli nei pubblici spazi, per lo svuotamento ad opera della ditta incaricata, secondo il calendario. L’ordinanza recita altresì che, “nel caso di irreperibilità e/o indisponibilita di detti spazi, il condominio ha l’obbligo di comunicarlo tempestivamente al comando di polizia municipale”. A dir poco ASSURDO, MA VERO.
L’ordinanza de quo è illegittima in tutti i suoi aspetti. Ma mi chiedo. Chi ha suggerito al sindaco di sottoscrivere un atto simile? – E’ vero che siamo in una comunità dove vige l’anarchia. Come si fa ad imporre, al costo che tutti sappiamo, di mettere a disposizione degli spazi privati nell’interesse del PUBBLICO che finora ci ha soltanto maltrattato economicamente? Chi ha esplicitato quel tipo di servizio,in modo maldestro, con quella “esiguità” di materiale umano e meccanici, non può farlo pesare sull’utente e/o contribuente.
Caro sindaco Tarasco, come cattolico rispetto la tua fede, ma come cittadino di questo paese ti invito a trasmettere all’autorità giudiziaria tutta la documentazione inerente la raccolta dei rifiuti, in modo tale che possa, molto probabilmente, rilevare fatti penalmente perseguibili. Le anomalie si rilevano dal capitolato.
Grazie __________VERITAS
salve!!vorrei rispondere agli indignati in primo luogo e poi anche ai sigg. Di pietro e Forleo.. Dunque, la proposta d mettere dei cassonetti nelle periferie d palagiano o nelle strade d campagna come dite voi mi sembra giusta ma altrettanto banale in quanto non c vuole molto a “pensarla”… infatti tempo fa ci era venuta in mente anche a noi ma poi pensandoci bene non era una delle migliori ipotesi.. anche perche’ anzi sopratutto perche’ noi viviamo a palagiano.. ecco.. e’ questo il dilemma!!!! non e’ questione d raccolta differenziata, di porta a porta, di stradale.. qui il problema e’ nella mentalita’, nelle midolla della gente..vorrei ricordare ai sigg. indignati ke anche con la Serveco nelle campagne c’era d tutto.. o ce ne siamo dimenticati??la strada d via matera era piena d finestre,porte, lavatrici, frigoriferi, crstien pur… quindi il problema e’ antico.. tanti erano gli inviti alla gente d portare gli elettrodomestici all’isola ecologica ma niente da fare.. ma perche’?? e’ molto piu’ comodo riempire la macchina di oggetti d qualsiasi tipo e buttarli ovunque..sigg indignati a palagiano c’e’ l’isola ecologica.. io vorrei sapere dalla “Gente”cosa gli costa andare a portare i rifiuti li.. visto ke comunque percorrono kilometri lo stesso x andarli a buttare x le campagne?????non e’ questione d cassonetti fidatevi!!!!!!questo era x rispondere agli indignati.. x quanto riguarda Forleo..(lo ringrazio in quanto ha intravisto il problema di questo capitolato da tempo e cerca d far capire qual’e’ il motivo principale del malfunzionamento del servizio)vorrei farti notare una cosa Mimmo.. la stradale (la raccolta intendo)sarebbe “intelligente”come proposta;sia x i costi, sicuramente piu’ bassi sia x la “facilita’”nel svolgere appunto il servizio.. si.. ma questo puo’ accadere (a Palagiano)tra 20 anni.. quando ormai la gente ha imparato a differenziare sul serio.. mimmo ma vorrei chiederti: ma non hai mai notato quei cassonetti vicino al comune?? c’e mai materiale differenziato li?? te lo dico io.. MAI!!! laddove c sono i cassonetti la gente a Palagiano non differenzia un bel niente.. e’ x questo ke si e’ adottato il sistema del porta-a-porta propio per facilitare gli operatori nello scartare gli eventuali rifiuti che non sono appunto differenziati.. e ti dico che nonostante tutto gia’ con il semplice “secchietto”ci e’ molto difficile controllare, figuriamoci con i cassonetti..c sarebbe di tutto in maniera indifferenziata…quindi secondo me bisogna solamente modificare il capitolato nella maniera migliore e basta.. e continuare cosi visto che il futuro c impone d fare la raccolta differenziata..
Vito, stando a quanto dichiarano dalla Ditta e ripetuto dalla Giunta, Palagiano avrebbe già raggiunto e superato il 50% di differenziata; non mi pare allora che i Palagianesi siano così incivili come li si vuol dipingere. A meno che la Giunta, e non sarebbe la prima volta, non abbia voluto raccontarci una balla.
Comunque, anche ammettendo che il Palagianese medio abbia più del Neadernthal che del Sapiens, forse ti sarà sfuggita la parte più importante della mia proposta, quella in cui parlo di sacchetti personalizzati con codice a barre e lettore ottico.
Si tratta della maniera più efficace e meno costosa che io conosca per ottenere che ognuno depositi il suo sacchetto nei contenitori della stradale; i dati immagazzinati nella memoria di un pc consentirebbero immediatamente di individuare ogni singola varianza statistica e, di conseguenza, chiunque volesse fare il furbo.
Quanto al controllo della qualità del conferito, sarebbe sufficiente effettuare controlli a campione quotidianamente per convincere tutti a voler conferire nella maniera dovuta.
Tali proposte vennero avanzate da me e da Giacomo già nei primissimi mesi del 2011. Ora, considerato che, nonostante la semplicità di tali proposte e il loro costo contenuto, la nostra “classe dirigente” abbia voluto strenuamente (per non dire altro) difendere un Capitolato a dir poco folle, questo mi porta a credere che la vera inciviltà (intesa come incapacità di seguire e comprendere anche cose banali) ha trovato senz’altro i suoi veri campioni nei sedicenti Sapiens sapiens che si atteggiano ad amministratori.
Mimmo Forleo
Caro Mimmo, la tua proposta e’ affascinante e futuristica. E sai quanto mi piacciono le “innovazioni” e il guardare sempre al futuro!
Ovviamente sai meglio di me che mai qualcuno potra’, nei prossimi 10 anni, sopportare l’extra da pagare per le spese di miliardi di buste, software di gestione, attrezzatura necessaria per il monitoraggio e personale dedicato. Tu che ormai sei un esperto in capitolato saprai meglio di me che la soluzione buste con codice non e’ contemplato. E allora chi pagherebbe?
Ma capisco la tua provocazione e io allora, visto che stiamo sognando, ci aggiungerei anche un dispositivo gps per monitorare la spazzatura fino al suo raggiungimento finale.
Dice bene “PIO XIX”, non solo dobbiamo punire i cittadini maleducati che non differenziano, ma vigilare la differenziata fino al suo arrivo!
Cosi sarebbe giusto.
Intanto mettiamo i bidoni nelle campagne e ripuliamo “per lo meno” le strade che conducono alla Madonna della Stella.
Sabato ci saranno turisti, vogliamo “farci conoscere”?
Life.
Life, forse devi prestare maggiore attenzione a quel che scrivo e usare meno la fantasia. Ho infatti detto che, oggi come oggi, alla Ditta risulterebbe conveniente investire parte dei guadagni negli strumenti proposti.
Non è affatto vero che servirebbero “miliardi di buste”. Anche immaginando 5.000 cespiti, 6 tipologie di rifiuto (organico, plastica, vetro, carta, metallo e indifferenziato) e un conferimento quotidiano simultaneo delle 6 tipologie da parte di tutti i 5.000 cespiti, il computo giornaliero ammonterebbe a 30.000 sacchetti, che moltiplicato per 365 fa 1.095.000 buste annuali.
Immaginiamo adesso per le buste un costo davvero esagerato, 10 centesimi cadauna, e moltiplichiamolo per il loro totale annuo: otteniamo € 109.500,00. Ti pare un costo insostenibile per chi potrebbe fare affidamento su utili superiori alla norma pari a circa € 400.000,00 annui? Ti rammento che il vecchio servizio di raccolta stradale (quello svolto dalla Serveco) costava meno di un milione di euro l’anno, mentre quello attuale sfiorerà il milione e seicentomila.
Aggiungiamo pure altri € 100.000,00 per l’acquisto di uno o più nastri dotati di lettore ottico e di un pc, ammortizzabili in otto anni (il primo è già passato); fanno altri € 12.500,00 annuali. Il totale sarebbe pari a € 122.000,00 per anno. Saremmo ancora ben distanti tanto dagli € 400.000,00 ipotizzati come utile ingiustificato per la Ditta, quanto dai circa € 200.000,00 calcolati da Giacomo per 5 unità lavorative addizionali full time, che io considero insufficienti per avere un porta-a-porta funzionante.
Mimmo Forleo
Caro Mimmo, di certo saro’ “fantasioso” ma sono certo che uno di noi due sia andato in confusione.
La somma ricavata dai tuoi calcoli, secondo me, va aggiunta e non sottratta alla somma ricavata da Giacomo.
Uno ( tu) vuole assicurare, attraverso i codice a barre, che la differenziata sia svolta nel modo giusto.
Uno ( Giacomo) vuole assicurare una raccolta veloce e senza stressare gli operatori, aggiungendo altro personale.
Tutti e due, sia chiaro, avete ragione.
Ma, ripeto, sara’ disposta la ditta in questione a “sopportare” questi costi che ,secondo i vostri calcoli, la somma (totale) sarebbe molto vicina ai guadagni da ottenere?
Tocca a te rifare i conti visto che io mi confondo facilmente tra miliardi e milioni.
Life.
Sono convinto anch’io, Life, che tu stia vivendo un periodo di estrema confusione riguardo alla spazzatura, ma nessuno potrà far niente per dissiparla questa tua confusione fino a quando ti ostinerai a voler “ragionare” per intuito.
Io e Giacomo stiamo proponendo soluzioni per situazioni assolutamente distinte. Mentre Giacomo afferma che sarebbe necessario implementare il numero degli operatori per avere un porta-a-porta almeno decente, io sto sostenendo che quelli attuali – che sono aumentati di un paio di unità rispetto al passato – sono sufficienti per garantire una stradale svolta in maniera ottimale.
È chiaro che abbiamo ragione entrambi, sia io che Giacomo, nel fare le nostre proposte. Quella di Giacomo va bene nel caso si voglia continuare col porta-a-porta, la mia contempla invece la conversione alla stradale. Trovo realmente incomprensibile che tu sia riuscito a confondere cose tanto diverse e giungere a pensare che si debbano addirittura sommare. Ma, come di diceva il buon Gilberto Govi, “Succede, succede… ma poi passa.” 🙂
Mimmo Forleo
http://www.youtube.com/watch?v=eVZevd8cGMk
E certo, chi e’ “confuso” non potra’ mai accorgesene che lo è!
Se segui la via della stradale, come puoi proporre una soluzione “codici a barre” sapendo che nei bidoni chiunque potrebbe riversare buste senza codici?
Life.
Life, non è sicuramente un momento buono questo per te, ti suggerirei un po’ di riposo.
Ho anche parlato, nel commento a Vito Quarato, della possibilità “di individuare ogni singola varianza statistica e, di conseguenza, chiunque volesse fare il furbo”. Il caso che esponi rientra appunto in questa possibilità.
Se Mimmo Forleo, per esempio, dovesse sistematicamente omettere di conferire rifiuti attraverso i sacchetti identificativi, nel database del pc, al record intestato a suo nome, risulterebbe che ha conferito “zero” Kg di rifiuti. Mimmo Forleo, quindi e senz’ombra di dubbio, starebbe barando e si sarebbe messo nella condizione di essere multato. Prima che si concluda l’anno di esercizio però, poiché Tarasco ha a cuore l’uomo, si potrebbe richiamare Mimmo e avvisarlo che sta percorrendo una strada sbagliata, quella che lo porta a una sicura multa oltre al pagamento di quanto statisticamente gli spetta pagare, data la consistenza del suo nucleo famigliare.
Dato che ci sono, anticipo pure una possibile obiezione che tu o altri potreste muovere a proposito dei controlli a campione. Per evitare che, nonostante i controlli, vi sia la possibilità di conferire in maniera scorretta (mischiando cioè diverse tipologie di rifiuti), si può pensare a sacchetti trasparenti capaci di far notare immediatamente che qualcosa non quadra nel conferito.
Mimmo Forleo
E scia’ Mi….
Ma se “Mimmo” non conferisse “zero” ma 7,2 invece di 12,3 come si potrebbe dimostrare che sta barando?
Il sistema codice a barre sarebbe, invece, innovativo con il porta a porta perche’ l’operatore si accorgerebbe all’istante della mancanza di codice nella busta.
Inoltre i controlli a campione possono verificarsi anche con il sistema attuale senza la necessita’ dei codici a barre.
Con questo chiudo perche’ stiamo parlando di niente allontanandoci come al solito dalla realta’.
Life.
Life, perdonami, ma sei tu a dimostrare di essere completamente alieno a questo tipo di realtà.
Non ti è ancora chiaro perché ho proposto la stradale. Non si tratta di un mio capriccio o di una mia fissazione, non più di quanto lo sarebbe affermare che esiste un solo modo per ricavare l’area di un quadrato insistente sull’ipotenusa di un triangolo rettangolo: quello suggerito dal Teorema di Pitagora.
In altre parole, il porta-a-porta non può funzionare a Palagiano fino a quando non si raggiungono le 25-26 unità lavorative. Se i calcoli di Giacomo sono esatti, e non ho motivo di credere che non lo siano, un porta-a-porta funzionante assorbirebbe almeno 2 milioni di euro l’anno. Non lo dico io, è sufficiente dare uno sguardo a quel che succede in comuni che abbiano caratteristiche simili a quelle di Palagiano e un porta-a-porta efficiente.
Non è un caso che tali comuni siano localizzati quasi tutti a nord della Penisola. Ho già avuto modo di spiegare che al nord tali costi risultano essere competitivi “grazie” al più alto costo di conferimento in discarica o presso gli inceneritori. Da noi tali costi sono ancora sensibilmente più bassi rispetto al nord, ecco perché già “a naso” venne facile sostenere che Ressa stava vendendo fumo di pessima qualità. Successivamente, i calcoli hanno sempre confermato la verità di quanto ci suggeriva il “naso”.
Passiamo adesso all’obiezione che muovi in questo tuo ultimo commento.
Chiedi: – Ma se “Mimmo” non conferisse “zero” ma 7,2 invece di 12,3 come si potrebbe dimostrare che sta barando?
Non c’è bisogno di dimostrare alcunché a questo proposito. Forse non sai che già l’attuale sistema consente a Mimmo di barare attribuendogli “d’ufficio” la sua quota di rifiuti. Mimmo potrebbe benissimo produrre molti più rifiuti di quelli che gli fanno pagare, poiché il sistema di calcolo è basato tenendo conto dell’ampiezza del suo nucleo familiare e della sua abitazione.
La TIA nasce appunto per approssimare in maniera più realistica il prezzo fatto pagare al contribuente con la sua effettiva quota di rifiuti. Se dopo un anno di rilevamenti Mimmo non dovesse dimostrare di essere in linea con la quota media ricavata nei nuclei familiari simili al suo, Mimmo, volente o nolente, sarebbe chiamato a pagare comunque la quota-media che gli spetta. È quanto già accade oggi, senza che qualcuno si sia mai detto indignato da tale cosa.
Ovviamente, il sistema che prevede la quantificazione media operata attraverso i prelievi, piuttosto che sulla base di attribuzioni “d’ufficio”, risulterebbe essere nettamente più equo e maggiormente ancorato alla realtà vera della produzione di rifiuti.
Mimmo Forleo
Ciao Vito, certo che non bisogna essere dei geni per pensare una soluzione ( tampone) cosi semplice!
Il problema,alcune volte, e’ proprio nella realizzazione.
Ho seguito il tuo ragionamento riguardo ai cassonetti fuori paese ma, correggimi se sbaglio, non hai seguito la discussione dall’inizio, cioe’ dalla mia semplice proposta di qualche settimana fa.
Si parlava di “lancio delle buste” e non di altro materiale che come ben dici tu continua ad esserci cosi come e’ sempre stato.
Il fenomeno delle buste,invece, e’ nuovo.
Siamo tutti d’accordo che l’incivilta’ la fa da padrona ma….il problema rimane! E le buste riversate nelle campagne pure!
Cosa fare per tamponare immediatamente questo nuovo problema? ( credimi prima non si vedevano cosi tante buste della spazzatura nelle campagne)
A mio modo di vedere ci sono due soluzioni:
1) centinaia di telecamere sparsi in tutto il territorio, e credo che siamo tutti d’accordo nell’affermare che e’ una soluzione impossibile.
2) Cassonetti fuori paese che possono intanto diminuire il fenomeno “lancio”, in attesa che la mentalita’ palagianese riesca a trovare un buon equilibrio di civilta’.
Tu invece, come risolveresti questo problema?
Life.
caro life.. i bidoni nelle periferie secondo me possono anke starci ma sono del tutto convinto che il materiale del paese si portera’ nelle campagne seppure nei bidoni e tra l’altro in maniera indifferenziata..noi invece e’ sulla differenziata ke dobbiamo batterci.. non dimentichiamoci che il 2013 e’ alle porte e se non raggiungeremo il 65% di diff. saremo tartassati dall’eco-tassa.. ma a parte questo.. noi siamo convinti che anche se c sono i bidoni la gente buttera’ le buste dentro??guarda io le sto vedendo d tutti i colori.. a parte ancora l’ironia, life bisogna ammettere una cosa molto importante.. i controlli.. mancano.. se propio si deve agire in questo modo, cioe’ optando x dei cassonetti fuori paese bisogna che c siano dei controlli da parte dei vigili i quali si devono accertare che il materiale sia “giusto”,cioe’ nel senso che la quantita’ dei rifiuti sia proporzionale ai cassonetti messi fuori.. ad esempio se si decide di mettere 4 cassonetti sulla via d Matera e poi vediamo che li vanno a buttare 10 cassonetti di roba be’ li devono intervenire con multe a mio parere SALATE.. altrimenti non ne usciamo piu’ da sta storia eh.. credimi ma e’ cosi.. t saluto ciao
Caro Vito, quando in mezzo al mare si scopre che una barca ha un buco e prende acqua, nessuno di noi si ferma affermando ” l’ho sapevo”, oppure si lascia andare pensando cosa fare la prossima volta che il problema si proporra’, o la soluzione piu’ idonea da adottare affinche’ non possa piu’ succedere!
Quando la barca ha un buco e prende acqua…
tutti noi pensiamo a tappare il buco!
Altrimenti affoghiamo.
Una volta toccata la riva, tutte le opzioni elencate diventeranno prioritarie e necessarie.
Life.
Life, una cosa è certa di tutto quel che dici.
Trovo infatti sia altamente improbabile che possa essere io a dire “l’ho sapevo”.
🙂
Io chiederei una cosa: intanto che fine fa quello che noi differenziamo…dove va a finire?? Qualcuno l’ha visto con i propri occhi?? Assunto questo, l’amministrazione comunale dovrebbe iniziare a rivalersi su tutti i punti disattesi del capitolato come qualsiasi persona farebbe per tutelarsi dai disservizi. Per ultimo, ma non per ultimo, la questione “midollo” della nostra comunità..contate il numero dei cestini sani posti in paese e datevi una risposta.l’amministrazione è l’espressione della popolazione che amministra. Quindi non fate troppi voli pindarici quando parlate di palagiano e dei palagianesi.
Saluti
Buongiorno a tutti, intanto differenziare è utile è pulito, è un sistema che in altre realtà italiane funziona come un orologio svizzero. Devo, purtroppo, dare ragione a chi sostiene che siamo un paese abbastanza arretrato e che determinate soluzioni per digerirle ci mettiamo molti ma molti anni, e li dove arriviamo sempre in ritardo. Intanto oggi il numero degli operai risulta davvero esiguo, e lo si capisce osservando che gli stessi abbiano lavorato ore ed ore in straordinario, retribuito??? Stessa situazione per le ore notturne degli stessi, sembrerebbe non retribuite. Si potrebbe cercare qualche soluzione alternativa, e momentaneamente una raccolta stradale farebbe tirare il fiato agli operatori che oggi risultano davvero stanchi nonchè delusi, e sappiamo tutti la delusione da dove viene…Io sottolineo comunque una situazione di cui in campagna elettorale nessuno ha mai accennato e fatto carico, l’alfabetizzazione di nostri cittadini, non tutti chiaramente, ma essendo nel 2012 preoccupa sapere che ci sono ancora nostri concittadini che non sappiano leggere e scrivere, facendoli vivere al buio, all’oscuro di tutto quel che sta accadendo.La mia personale visione dei fatti dice che , se sai leggere e scrivere probabilmente sapresti nella vita fare un po tutto, il differenziare, il non inquinare, il non delinquere, e tante e tante cose positive, soprattutto mettersi a disposizione della società civile.Certo, il problema non viene sempre da coloro che magari non hanno avuto la fortuna di andare a scuola, ma sinceramente la colpa di quasi tutti i mali è di chi amministra, di chi è a capo delle istituzioni, di chi dovrebbe darci l’esempio.Probabilmente abbiamo avuto delle amministrazioni fin oggi che non hanno fatto opera preventiva, non hanno istruito e formato i cittadini a dovere, anche sul differenziare.La bacchettata va data a chi fin oggi non ha portato il sapere in quelle famiglie dove vi era il bisogno di intervenire.Oggi non è possibile vivere in un paese dove c’è ancora gente che non sa leggere e scrivere, uomini e donne che firmano con una X! Non devono esistere cittadini identificabili in una croce umiliante, e il giorno che non esisteranno questi cittadini che vivremo meglio, molto meglio, in una società civile, funzionante..Motivo per cui la colpa di qualsiasi episodio che sporchi il buon costume ed il quieto vivere parte dalle istituzioni.E se ne prenda carico chi fin oggi ha gestito la cosa pubblica, a livello nazionale in primis ed a livello locale.La politica non deve obbligatoriamente cercare soluzioni, ma deve soprattutto prevenire quelle situazioni di degrado, offrire servizi e tutelare gli stessi, che come dice bene il Sig. G. Di Pietro, le tasse le pagano comunque. Si passino la mano sulla coscienza e si VERGOGNI chi ha potuto fin ora fare e ha omesso di fare!A prescindere dal colore politico…Un caro saluto agli intervenuti, nella speranza che si trovi la soluzione giusta a questa situazione che non fa onore alla comunità palagianese…
Buon giorno sig. Raffaele 7°,
non ce ne voglia se oggi dissentiamo dal suo punto di vista per approvare appieno quello del sig. Dommic.
Lei rimarrebbe esterrefatto nell’apprendere che la gente di “alto spessore culturale” che non abbia la benchè minima idea di cosa sia il senso civico sia in numero molto superiore a quanto si possa immaginare. Purtroppo, le parrà un controsenso ma cultura, non sempre è sinonimo di educazione, senso civico, rispetto per gli altri. C’è gente che si pregia di farsi chiamare Dott. Tizio, Dr. Caio, Prof. Sempronio che riempie le sue belle buste di indifferenziato e si accinge a depositarle nei cassonetti di paesi limitrofi o ancora meglio…per strada!
Sig. Raffaele 7°, la maggior parte della gente che, come lei dice, non sa leggere e scrivere, è gente molto semplice ed umile che, proprio per questo ha un grande rispetto altrui e, di conseguenza, un innato senso civico che non deriva dall’aver studiato bensì da un modo di essere che non andrebbe mai a ledere la gente e l’ambiente circostante. Certo, a volte potrebbero avere delle difficoltà nell’imparare ma, pensiamo di poter sostenere che la loro caparbietà li porti ad imparare come fare servendosi dell’aiuto di chi ha studiato quel tantino in più rispetto a loro da poterli essere d’aiuto perchè non si dica mai che Tal dei Tali è maleducato!
L’arroganza, la convinzione che tutto sia dovuto, il non rispetto altrui, appartiene ad altre categorie di persone…ci creda!
con affetto____________________gli indignati
Io volevo tornare a parlare della soluzione codice a barre: pensavo che non solo servirebbe a capire quanto ognuno di noi differenzia, ma (e secondo me SOPRATTUTTO) chi sta differenziando. Infatti se io ho l’abitudine di lanciare la spazzatura in periferia, non userei di certo queste buste con il codice a barre, ma qualcuno (gli incaricati al controllo) si chiederebbe perchè io non ho mai conferito una busta con il codice a barre (e quindi sarei “costretto” a fare la differenziata).
Inoltre volevo dire a raffaele 7° che in tantissimi casi non si tratta di analfabetizzazione dei palagianesi; i miei genitori hanno la licenza media, eppure dividono il vetro,dalla plastica e dalla carta (e vivendo in campagna utilizzano l’organico come concime). So per certo che c’è gente colta, laureata, che non ne vuol sapere di differenziare… troppo complicato….
Secondo me è una questione di abitudine. E’ una questione di CIVILTA’. E’ per il futuro dei nostri figli.
Domenico Miccolis
Toglietemi una curiosità, ma il signor DI PIETRO è stato funzionale all’amministrazione RESSA per un intero mandato e mezzo?
Era lui l’illustre consigliore che tutelava colui che oggi critica?
Qualche anno fa circolò voce che alcuni “imprenditori” palagianesi avevano costituito un cartello per la gestione della spazzatura. Pare che per alcune discrasie tra amministratori e imprenditori non se ne fece più nulla.
Siccome sono straconvinta che lui sa molto di più di quello che dice, bè allora ci spieghi tutto, anche i fatti legati alle suddette voci. Grazie.
Mi fermo qui altrimenti a LIFE gli vengono i mal di pancia.
ADANEGRO
Considerato che sarò chiamato a pagare tasse profumate, da cittadino, esigo e pretendo il servizio porta a porta altrettanto “profumato”.
E’ l’amministrazione, insieme alla ditta, che deve trovare soluzioni.
Se si dovesse recedere al tipo di raccolta precedente (che sarebbe comunque una sconfitta), esigerei di pagare tributi adeguatamente aggiustati al ribasso.
Se qualcuno che ha competenza e visto lungo sà, invece di disquisire, non potrebbe farsi portavoce, in caso di irregolarità e di ipotesi di reato, di iniziativa presso le autorità competenti?
Io lo sottoscriverei all’istante ( mò non venite a dirmi che posso farlo io, perchè…).
Quando la politica sodomizza la legalità non ci sono nè se e nè ma…
Per Adanegro,
solitamnete è mi consuetudine scvivere solo quando si trattano temi interessanti, questa volta faccio un eccezione per cercare di risponderle.
1)Toglietemi una curiosità, ma il signor DI PIETRO è stato funzionale all’amministrazione RESSA per un intero mandato e mezzo?
Ecco risolto l’arcano, Giacomo Di Pietro è stato amministratore di questa comunità per un solo mandato, e circa 4 mesi del secondo, per l’esattezza fino a dicembre 2007, cioè sono passati circa 5 anni. Sul fatto di essere funzionale,mi sembra una cosa ovvia.
2)Era lui l’illustre consigliore che tutelava colui che oggi critica?
In politica di solito si svolge una funzione, pur non avendo nessuna competenza, perchè, per candidarsi e soprattutto per farsi eleggere non è previsto che si abbiano qualità eccelse, per rendersene conto le basterà leggere i nomi dei consiglieri delle ultime 4 consigliature. Solitamente un buon amministratore dovrebbe tutelare in primis, la comunità che amministra, e perchè no, quando si fa parte di un consesso e in più si è anche amici,scatta spontanea e naturale esercitare la tutela e la salvaguardia su qualcuno,ma,come lei ben sa a tutto c’è fine. Criticare è un esercizio molto arduo da porre in atto, per farlo bisogna studiare, documentarsi, elaborare temi il più delle volte sconosciute. Quindi, io, non critico astrattamente, come fa qualcuno, se dico ignorante a qualcuno, per prima cosa, porto le prove della sua ignoranza.
3)Qualche anno fa circolò voce che alcuni “imprenditori” palagianesi avevano costituito un cartello per la gestione della spazzatura. Pare che per alcune discrasie tra amministratori e imprenditori non se ne fece più nulla.
Qualche anno fà, significa 2011, 2010, 2009 o 2008, come le ho detto in precedenza, io sto fuori da queste dinamiche dal 2007, quindi, le consiglio di rivolgersi ad altro interlocutore.
Spero di aver colmato la sua fervente curiosità.
C’è qualcuno che molto tempo addietro disse che c’è un momento per ogni cosa:
un momento per nascere e uno per morire ;
un momento per amare e un per odiare;
un momento per lodare e un pe ” criticare “.
Au revoir
Signor DI PIETRO, non me ne voglia se insisto, ma sarebbe interessante sapere a quale posto colloca “IL MOMENTO DELLE VERITA’ MAI RACCONTATE SULLA INTERA AMMINISTRAZIONE RESSA A PARTIRE DAL PERIODO DI UNA POLTRONA PER DUE”, dove lei svolgeva un ruolo ben definito? – Grazie
ADANEGRO
Signor Adanegro,
voglio farle notare che l’articolo parla del problema del porta a porta che ahimè non riesce ad ottenere i risultati che qualcuno immaginava.
E’ a causa di ciò, molti nostri concittadini si dilettano a lanciare la monnezza nelle periferie e campagne.
Ora le chiedo, pensa sinceramente che la sua fervida curiosità nel conoscere la mia storia politica negli anfratti più scoscesi e irraggiungibili della mia storia politica possa aiutare a risolvere tale problema, non credo sia cosi.
Raccontarle la mia storia politico-amministativa è un esercizio che necessità di molto tempo.
Tra l’altro non credo che sia una cosa che affascini molto gli utenti di palanet, i quali preferiscono più semplicemente di essere amministrati al meglio, ponendo fine alle tante problematiche che affligono la nostra comunità.
Per concludere, vista la sua insistenza, cerco di riassumere la mia storia politica dal 1998 in poi, un esperienza che mi ha insegnato tante cose,nel nene e nel male, nella quale ho cercato di agire al meglio,e ahimè il più delle volte non ci sono riuscito. Il giudizio che dò dell’amministrazione di cui io facevo parte è di “quasi sufficienza”, di gran lunga migliore dell’attuale, che merita al massimo un bel 2 in pagella.
Nel 2007 i cittadini hanno premiato quella compagine, io, francamente non ero cosi entusiasta di quella vittoria, perchè, sapevo che molte cose non andavano alla perfezione e non si agiva solo ed esclusivamente per il bene del paese.
Quello che le dico non è una novità per nessuno.
Signor Adanegro, mi permetta di farle io una domanda, mi dica, m’illumini, cosa vuole dire: “dove lei svolgeva un ruolo ben definito?”
In attesa di sapere quale era il mio ruolo ben definito.
La saluto con il mio solito francesismo.
Au revoir
N.B. Per raccontarle la storia a partire dal 1998 in poi, capisce bene che ci vorrebbe un libro, si accontenti di questa sintesi per adesso.
Sono da poco rientrato dalla Slovenia e precisamente da Celje. Ho vissuto presso amici per un mese (tra l’altro Josip è consigliere comunale)e ho potuto “vivere” un po’ di quotidianità di quel paese. Tornato a Palagiano m’è venuto istantaneamente da piangere… con la differenziata siamo distanti anni luce… e pensare che negli anni 90 hanno subito le “paure” della guerra.
Mi ha colpito la massiccia partecipazione della gente ai loro consigli comunali. Devo sottolineare che l’invito viene abbondantemente propagandato anche con grafiche “accattivanti” oltre che con massiccie quantità di manifesti.
Gentili signori,
noi siamo più che certi che una discussione, qualunque essa sia non può che essere positiva per la crescita personale e collettiva di un paese. Detto questo però, chiediamo scusa se diciamo che pare si stia perdendo di vista l’obiettivo principale: trovare una soluzione temporanea ad un grosso problema che tormenta Palagiano.
Gentile sig. Vito Quarato,
è ovvio che la nostra sia una soluzione come lei dice “banale”! Se non lo fosse e se fossimo riusciti a partorire qualcosa di più arzigogolato, potremmo definirci degli esperti nel campo e invece no ma questo, ci pare di averlo detto sin dal principio! Detto ciò torniamo a ribadire che nessuno tra di noi si vanta di aver trovato soluzioni innovative bensì un modesto e misero rimedio al quale far ricorso nel frattempo che questa benedetta soluzione definitiva venga trovata e attuata.
Sig. Quarato, quando Life ha proposto la cosa qualche tempo fa, noi siamo stati i primi a sostenere che la cosa non potesse funzionare, che si sarebbe creata una sorta di pellegrinaggio verso i cassonetti abbandonando del tutto la differenziata. Oggi, valutando bene la cosa, ci siamo ricreduti e siamo più che certi che sia l’unico modo per cercare di temporeggiare nella speranza che il sindaco, il delegato e la maggioranza tutta, si decidano ad intervenire duramente in merito.
Quello che secondo noi va considerato (sempre nella nostra ignoranza) e da questa discussione sembra non essere emerso, è la distinzione netta tra servizio porta a porta e, come direbbe Life, il “fenomeno del lancio della monnezza”. Ora (e che Dio ce la mandi buona nella speranza di non essere divorati virtualmente!), il servizio porta a porta, che pur dall’inizio ha riportato degli intoppi probabilmente dovuti allo scarso numero di personale, tra i due problemi si è rivelato quello minore in quanto, si è vero che alcune volte i secchi non venivano svuotati ma, nella maggior parte dei casi questo non succedeva. La cosa che più non abbia funzionato è proprio la pulizia delle strade urbane (sempre piene di cartacce, cicche, lattine, bottiglie, bicchieri…) ed extraurbane (colme di buste di spazzatura lasciate ovunque). E ovvio che pur avendo due reazioni diverse, abbiamo un’unica azione che le provochi ovvero un cattivo funzionamento del sistema utilizzato dalla ditta ed è altrettanto ovvio che ci voglia una soluzione ottimale per risolvere entrambi i problemi.
Il punto è che per trovare questa “soluzione” necessitano dei tempi tecnici (burocrazia) che come lei ben sa in Italia ha dei tempi discutibili. Alla stessa burocrazia, va aggiunto il letargo del sindaco (trattandosi di essere umano non siamo in grado di dare dei tempi precisi sulla durata dello stesso: primo caso al mondo di uomo che va in letargo!) che, con il suo mettere al centro l’uomo, pensa bene di risolvere tutti i problemi andandosene in pellegrinaggio e lasciando un paese intero in balia delle onde. Se provassimo a ipotizzare dei tempi, sicuramente ci vorrebbero a dir poco dei mesi e allora, nel frattempo, vogliamo mettere o no nà pezza per salvare il salvabile? C’è gente (la maggior parte dei cittadini palagianesi) che ha dei terreni, una volta agricoli, ora diventati delle discariche. Quella gente VIVE da quei terreni e allora li vogliamo mettere si o no “al centro” del problema e dargli una mano? Vogliamo pulire un po’ la periferia? Sig. Quarato, come le diceva già Life, il fenomeno delle buste, nulla ha a che vedere con le lavatrici, finestre…di cui parla lei e che sicuramente sono l’ennesimo schifo, come darle torto! Per risolvere quel problema però, bisognerebbe entrare in un altro discorso: quello della video sorveglianza (altro cavallo di battaglia della campagna elettorale pro Tarasco) che, speriamo vada in porto prima o poi ma nel frattempo salviamo il salvabile!
Poi è importante capire da chi arrivi l’errore e fare in modo che paghi nella giusta misura. Se la colpa è della ditta che ha pensato bene, pur di accaparrarsi l’appalto, di utilizzare un numero inferiore di operai, allora dovrà subirne le conseguenze senza provocare ulteriori disagi ad un paese e rispondere anche dei disagi causati fin ora. Nessun medico ha ordinato a nessuna ditta di prendere a tutti i costi un appalto pur sapendo di doverci rimettere! E il sindaco dovrà prendere atto di questo o pagare anche lui dei disagi dei quali, causa noncuranza, si rende complice!
MA ORA SALVIAMO IL SALVABILE!
Sig. Quarato, facciamo un gioco: facciamo che si mette un cassonetto in via Matera dove giornalmente 10 palagianesi si allenano al lancio della monnezza. Lei non crede che di quei dieci almeno tre o quattro o anche cinque, vedendo il cassonetto pensino bene di abbandonare i rifiuti lì anziché lanciarli per strada? E ancora, non crede che chi dal primo istante ha accuratamente fatto la differenziata, continui a farla infischiandosene dei cassonetti in periferia e nelle campagne? Sig. Quarato noi siamo certi che, nelle more che si trovi un giusto metodo, se i cassonetti dovessero servire a diminuire il “fenomeno” in questione anche solo del dieci per cento, allora ben venga. Ma ripetiamo: deve essere una soluzione momentanea nell’attesa di quella definitiva.
_______________gli indignati
P.S.: sul fan club “Tarasco Sindaco” dove lei, al contrario nostro, ha l’onore di farci parte, c’è un utente donna che lamenta la presenza di ratti che volteggiano di balcone in balcone su via Piccinni (ma sicuramente non solo lì). Non crede che sia una conseguenza anche questa? E allora? Ritiene di dover aspettare la giusta soluzione e nel frattempo adottiamo qualche cucciolo di ratto? Chissà forse la protezione animali sarà contenta di questa nuova iniziativa!
“Per raccontarle la storia a partire dal 1998 in poi, capisce bene che ci vorrebbe un libro, si accontenti di questa sintesi per adesso”.
Signor DI PIETRO, Le chiedo scusa se insisto, ma sono convinta che, pur avendo origini siciliane, si evince dalla dizione del suo francese, per raccontare la sua esperienza politica amministrativa svolta in Palagiano, le occorrerebbe l’enciclopedia TRECCANI.
Spiace che Lei ha ritenuto evidenziare che le mie asserzioni sono fuori luogo rispetto al tema trattato. Mi sono rivolto alla Sua persona perchè La ritengo navigata e abile, soprattutto nel sapersi districare nei labirinti della macchina amministrativa palagianese. Se non erro, Lei fu il più suffragato della coalizione di centro sinistra nella penultima legislatura (oltre 400 voti). Quindi, presumo che, fosse a conoscenza delle scelte che l’ex sindaco avesse in mente sulla gestione rifiuti. Sono convinta che Lei, con la sua memoria storica,a mio modesto parere, possa fornire adeguati suggerimenti per risolvere il problema legato all’emergenza rifiuti.
In sintesi Le stò suggerendo di lanciare qualche messaggio alle “OMBRE”, visto che Lei li conosce benissimo, in modo tale che possano, poi, girarli all’attuale sindaco, e procedere alla rimozione dell’ostacolo.
“Ora le chiedo, pensa sinceramente che la sua fervida curiosità nel conoscere la mia storia politica negli anfratti più scoscesi e irraggiungibili della mia storia politica possa aiutare a risolvere tale problema, non credo sia cosi”.
Sono ulteriormente convinta che la sua storia, ribadisco, possa realmente contribuire alla risoluzione di alcuni problemi.
“Il giudizio che dò dell’amministrazione di cui io facevo parte è di “quasi sufficienza”, di gran lunga migliore dell’attuale, che merita al massimo un bel 2 in pagella”.
Ed ecco che la Sua intelligenza viene vanificata dal suo ISTINTO. Non è lei che può giudicare se stesso, lo lasci fare ad altri, altrimenti da GRANDE UOMO diventa un piccolo uomo.
“Nel 2007 i cittadini hanno premiato quella compagine, io, francamente non ero cosi entusiasta di quella vittoria, perchè, sapevo che molte cose non andavano alla perfezione e non si agiva solo ed esclusivamente per il bene del paese”.
Vede signor DI PIETRO, con queste sue affermazioni ha ammesso che ci sono le soluzioni per risolvere il problema legato alla questione differenziata. AGIRE NELL’INTERESSE DEL PAESE.
Non Le chiedo perchè non ha segnalato queste defaiance agli organi competenti, da buon siciliano sarebbe stato troppo, ma quantomeno allertare la pubblica opinione.
GAZIE________________ADANEGRO
Signor Adanergo,
noto con piacere che oltre ad essere molto curioso, è dotato di una fervida fantasia, che gli permette di volare ed immaginare cose poco aderenti alla realtà.
Lei tende sopravvalutare le mie conoscenze e capacità.
Alle ultime elezione sono stato eletto con 337 voti, elezioni alle quali partecipai senza nessun entusiasmo.
“Quindi, presumo che, fosse a conoscenza delle scelte che l’ex sindaco avesse in mente sulla gestione rifiuti. Sono convinta che Lei, con la sua memoria storica,a mio modesto parere, possa fornire adeguati suggerimenti per risolvere il problema legato all’emergenza rifiuti.”
Mi permatta di dirle, che lei è completamente fuori strada, frutto forse della sua poca conoscenza della mia persona. Le ribadisco che sono andato via dalla Giunta nel Dicembre 2007, periodo nel quale non si parlava affatto di gara per i rifiuti.
“In sintesi Le stò suggerendo di lanciare qualche messaggio alle “OMBRE”, visto che Lei li conosce benissimo, in modo tale che possano, poi, girarli all’attuale sindaco, e procedere alla rimozione dell’ostacolo.”
Non ho da lanciare messaggi a nessuna ombra, il problema del porta a porta risiede nel numero insufficiente di personale.
Frutto di un Capitolato d’appalti farlocco.
“Ed ecco che la Sua intelligenza viene vanificata dal suo
ISTINTO. Non è lei che può giudicare se stesso, lo lasci fare ad altri, altrimenti da GRANDE UOMO diventa un piccolo uomo.”
Beh, questo passggio che l’intelligenza viene vanificata dall’istinto, mi sembra un passaggio poco felice, dimentica che esiste anche un intelligenza di tipo “percettivo o intuitiva” oltre a quella concettuale frutto di un procedimendo o più in generale dell’apprendimento di nozioni e concetti. Tra l’altro non giudicavo solo me stesso, ma il lavoro di un gruppo di magggioranza e della giunta, amministrazione che dopo 5 anni è stata premiata dai cittadini, cioè, coloro che lei per brevità chiama ” altri”. Colgo l’occasione per dirle che non soffro di megalomania, per cui non mi è mai sfiorato minimamente di voler essere un ” grande uomo”.
In conclusione, è palese che lei non abbia molta conoscenza delle vicende del 2007, il suo giudizio è frutto di sentito dire o di notizie non aderenti al vero.
Signor Adanegro, mi permetta di farle di nuovo la stessa domanda, mi dica, m’illumini, cosa vuole dire: “dove lei svolgeva un ruolo ben definito?”
Au revoir
Signor DI PIETRO, la conversazione tra noi,, su questo eccellente portale, potrebbe definirsi, con il consenso di LIFE, unico e accativante.
Complimenti per i consensi ricevuti dall’elettorato nel 2007, come lei sostiene:
“Tra l’altro non giudicavo solo me stesso, ma il lavoro di un gruppo di magggioranza e della giunta, amministrazione che dopo 5 anni è stata premiata dai cittadini, cioè, coloro che lei per brevità chiama ” altri”.
Guardi, ci vuole onestà intellettuale quando ci si addentra in argomenti delicati. Prima sostiene che la sua partecipazione, nella coalizione guidata da RESSA, come da Lei asserito, avviene: “senza nessun entusiasmo”.
Poi, disquisisce:
“Tra l’altro non giudicavo solo me stesso, ma il lavoro di un gruppo di magggioranza e della giunta, amministrazione che dopo 5 anni è stata premiata dai cittadini, cioè, coloro che lei per brevità chiama ” altri”.
Signor DI PIETRO, la ringrazio per le risposte, molto esaustive, che LEI ha fornito, non alla scrivente, ma all’intera comunità. Involontariamente ha elogiato la stessa amministrazione, di cui Lei ne faceva parte, che ci ha messo nelle condizioni che oggi viviamo, a partire dalla questione rifiuti,città impresa, debiti fuori bilancio che vi siete trascinati dal tempo dell’alluvione – anno 2003 (la fortuna degli amministratori e l’impoverimento della comunità), ecc., ecc.-
La risposta che lei voleva, E’ insita nella mia convinzione, che INSIEME A RESSA HA SVOLTO UN RUOLO BEN DEFINITO- NEL DOCUMENTO A FIRMA DI GINO FORLEO TROVA LA SUA RISPOSTA E FUGA TUTTI I SUOI DUBBI.
Ahh, dimenticavo. Io la conosco molto bene. Ricordi che Lei aveva la nomea di “PICCHIATORE”.
Grazie per aver avuto modo di scambiare alcune opinioni con LEI. ____________ADANEGRO
SIGNOR LIFE IL SIGNOR DI PIETRO MI HA RIVOLTO UNA DOMANDA ED IO HO RISPOSTO. PERCHE’ NON VUOI PUBBLICARE LE MIE OPINIONI? IL MIO INTERLOCUTORE E’ ADULTO E VACCINATO…., OLTRE CHE TEMPERATO.
Fede.
Bisogna avere Fede e pazienza.
Ed essere in “buona fede”.
Life.
Signor Adanegro,
vedo che i miei scritti non sono molto chiari, penso che sia questa la ragione del fatto quando asserisce che “Guardi, ci vuole onestà intellettuale quando ci si addentra in argomenti delicati. Prima sostiene che la sua partecipazione, nella coalizione guidata da RESSA, come da Lei asserito, avviene: “senza nessun entusiasmo”.
Visto che non riesco a farmi comprendere, le riposto quello che ho già scritto, nella speranza chequesto tentativo vada a buon fine :
“Nel 2007 i cittadini hanno premiato quella compagine, io, francamente non ero cosi entusiasta di quella vittoria(2007), perchè, sapevo che molte cose non andavano alla perfezione e non si agiva solo ed esclusivamente per il bene del paese. Quindi, non ero entusiasta di come era stata impostata e condotta la campagna elettorale del 2007, perchè era presumibile anche agli ignavi come sarebbe andata a finire.
Aggiungo che,il mio giudizio sul lavoro esperito dall’ammistarzione dal 2002 al 2007 non è stato mica eccellente tant è che ho riversato al gruppo di maggioranza e Giunta un ” quasi sufficiente” , quindi un giudizio non del tutto positivo, se fossimo stati a scuola si correva il rischio addirittura di essere ” rimaandati”
Spero di essere stato più esaustivo adesso.
Mi raccomaando legga anche le date altrimenti sarà destinato a far sempre confusione,se scrive sempre d’istinto ;).
Le faccio notare che, l’amministrazione che ha fatto la gara della nettezza urbana (2010) è totalmente diversa da quella in cui ero io assessore , per rinfrescarle la memoria, posso agevolarle i nomi: nel 2002 gli assessori erano Rotolo, Bove, Di Roma, Granata, Dipierro, Quarato e Il ” Picchiatore”.
Nel 2007 gli assessori sono stati molti: Io sono stato assessore per 4 mesi, e a seguire vi erano, Schiavone, Cirillo, Piccoli, Beretta, Cetera, Dipierro, Petrocelli, Rizzi, Montemurro, Caforio e più ne ha più ne metta.
Quindi, ancora una volta lei prende un granchio quando sostiene che ho elogiato la stessa amministrazione che nel 2007 ha provveduto ad arrecare disservizi e danni alla comunità.
Sul fatto che lei sia convinto, non ci piove, la difficoltà vien fuori quando si vuole convincere gli altri, senza argomentazioni credibili e privi di fondamento, io sono sempre stato abituato che se chiamo ignorante o asino qualcuno, prima di ogni cosa mi procuro le prove, lei mi sembra solamente convinto, che già è una gran cosa, se s’impegna vedrà che otterrà buoni risultati.
La saluto cordialmente.
Au revoir