A chiarimento sulla riunione inerenti i colombari cimitero
15 Aprile 2013Mi sento in dovere di chiarire alcuni punti inerenti l’intervista che Salvatore Petrocelli ha tenuto sul portale palagianonline in quanto, essendo uno degli unici due tecnici presenti al colloquio con il sindaco, riguardante la questione colombari cimitero, mi sono sentito chiamato in causa.
Prima di ogni altra cosa chiarisco che, in quanto tecnico, ritengo di non essere tenuto a conoscere l’intera situazione del Comune di Palagiano, come invece dovrebbe un politico. Se oggi sono intervenuto, l’ho fatto perchè alcuni miei clienti e proprietari dei loculi in questione, mi hanno investito della situazione, chiedendomi di seguirne l’evolversi. Ad onor del vero, l’incarico mi è stato dato all’indomani dell’ordinanza (novembre 2012) ma, non mi sono preoccupato più di tanto perchè, venuto a conoscenza di un articolo pubblicato dall’ex sindaco Rocco Ressa, risalente a novembre 2011, condiviso dall’intera maggioranza dell’epoca che, in buona parte, rimane la stessa di oggi e dallo stesso attuale sindaco che, tanto nelle parole, quanto nei fatti, si pone in continuità con la scorsa amministrazione, dove spiegando le contraddizioni del contratto e quindi del capitolato d’appalto, dichiarava testualmente:
“ la Costruzioni srl, ovviamente, non procederà alla redazione di un progetto definitivo/esecutivo, né all’esecuzione dei lavori, se non avrà ampia garanzia circa l’impegno dei proprietari a finanziare i lavori stessi…”e, lo stesso articolo, tra l’altro, si concludeva con due brevissime riflessioni dello stesso sindaco sulla poca chiarezza degli articoli 10 del contratto e 9 del capitolato, mi era parso più che logico che si sarebbe cercato di chiarire la situazione prima di affidare un qualsiasi incarico. Quanto sopra, l’ho affermato anche nella riunione in questione ma, molto probabilmente, Salvatore Petrocelli, essendo arrivato in ritardo, non ne è a conoscenza.
Il mio interessamento è dovuto solo al fatto che tutto venga fatto nel rispetto dei cittadini: bisogna fare i lavori realmente necessari chiedendo il giusto costo alla povera gente perchè, quando ti capita (come è successo a me), di trovarti di fronte una anziana pensionata che percepisce € 400,00 circa di pensione in lacrime perchè, all’indomani dell’ordinanza gli viene chiesto di pagare per i quattro loculi di proprietà ad una cifra di € 337,22 cad. e che, se non dovesse farlo, potrebbe ritrovarsi equitalia dietro casa, bhè capirete bene che non ci voglia un tecnico od un laureato in economia e commercio per far due conti e capire che questa donna non abbia alcuna possibilità di pagare una tale cifra!
Secondo il mio parere, quest’ordinanza, così come è stata impostata e così come ho avuto modo di precisare in riunione, è parsa più che un voler risolvere il problema, un voler sponsorizzare l’impresa: perchè l’impresa si è trovata a redigere un progetto arbitrariamente? E se invece fosse stato fatto sotto richiesta del Comune, perchè questo, considerando che gli articoli 9 e 10, a detta di tutti, sono poco chiari? Tenuto conto che trattasi di proprietà privata, così come chiarito tanto nella riunione quanto nell’ordinanza, a che titolo il Comune si sostituisce al privato facendo per giunta gravare due articoli che impegnano lo stesso (ammesso che sia così), sui cittadini? A tal proposito mi preme indicare una sentenza che si esprime in merito (sentenza 1685 del 2000): i Comuni quindi, non possono ostacolare “il diritto dei dolenti a rivolgersi alle imprese da essi liberamente prescelte”per lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione.
Tra l’altro, mi piacerebbe capire cosa ci sia di sensato e corretto nel fatto che la stessa impresa nomini il direttore dei lavori e quindi il coordinatore della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione dei lavori, essendo queste, figure a tutela dei committenti per cui prerogativa esclusiva degli stessi. Cos’ha di sensato una tale anomalia?
La cosa che più mi rammarica sta nel fatto che da quanto emerso tanto dall’intervista di Salvatore Pertocelli, quanto dall’articolo del Sindaco, che ho avuto modo di leggere, ho la sensazione che qualcosa si stia cercando di cambiare rispetto a quanto accordato in riunione e questo non è corretto nei confronti di tutti i presenti alla riunione e di tutti gli interessati alla vicenda per cui, se siamo tutti animati da un unico scopo e cioè, risolvere il tutto nel migliore dei modi, a mio parere, la soluzione migliore è quella a cui si è giunti in riunione, facendo, così come stabilito, un manifesto dove si dichiari la sospensione dei pagamenti, la restituzione delle stesse cifre a coloro che abbiano già versato e quindi, chiedendo il parere di un legale al quale attenersi poi scrupolosamente. Non capisco come si possa dare per scontato, a priori che tutto questo porti ad un ritardo senza prima conoscere il parere legale con la soluzione del problema! Non capisco perchè errori commessi da amministratori, debbano poi pesare sui cittadini! Tenuto conto che, dall’intervista, si evinca che tutto sia fatto nell’interesse dei cittadini, non capisco cosa ci sia di logico nell’organizzazione di una riunione dove sia presente l’impresa “appaltatrice” riconosciuta tale solo dall’amministrazione e non dai cittadini! L’unico interesse che i cittadini abbiano è che qualcuno competente DI LORO FIDUCIA dica quali siano gli effettivi lavori da realizzare e, gli stessi, vengano posti in appalto ed aggiudicati al prezzo più conveniente
Vorrei concludere, chiedendo scusa se sono sembrato troppo prolisso, ma ritengo che certe questioni non possano essere sintetizzate in quattro righe e, dicendo, essendo io l’autore di un’affermazione che Salvatore Petrocelli cita che, un’ordinanza impostata in quei termini ed ancora, il sostenere che la richiesta del parere di un legale con le conseguenze del caso possa apportare dei ritardi, attaccando i carri davanti ai buoi, potrà piacere o no ma, a mio parere, è terrorismo psicologico!
geom. Antonio Catucci
Non ho ascoltato e non ho interesse alcuno ad ascoltare l’intervista dell’assessore Petrocelli, in quanto è ormai risaputo (vedi anche il recente intervento del Sindaco sul medesimo argomento) che l’attuale Amministrazione sa svolgere con efficacia davvero invidiabile una sola cosa: rimangiarsi il giorno dopo quanto promette il giorno prima. Ne avevamo avuto sentore in campagna elettorale, ne abbiamo ricevuto “autorevole” conferma sin dai primi atti amministrativi.
Premesso ciò, voglio ricordare all’amico e geometra Catucci di essere stato il solo, in sede “assembleare”, ad aver quantomeno provato a tenere ben fermo un punto: gli interessi dei “proprietari” dei loculi andavano tenuti ben separati tanto da quelli del Comune quanto da quelli della Ditta. Risulta di un’ingenuità disarmante voler credere che gli interessi di una parte della cittadinanza possano e debbano coincidere con quelli del Comune. Il Comune, rispetto a questa vicenda, dovrebbe solo preoccuparsi di evitare di incorrere in future richieste di risarcimenti da parte o dei “proprietari” oppure della Ditta.
Spetta invece ai “proprietari” – esclusivamente a loro se in grado di coordinarsi da soli o, in mancanza di detta capacità, facendosi supportare dalle forze di opposizione –, laddove coltivino il dubbio di essere stati defraudati di un loro diritto, acquisire un parere legale e poi, sulla scorta di quel parere, agire eventualmente contro il Comune. Consapevoli, tra l’altro, che un parere non è ancora una sentenza e che anche sulla scorta di un parere favorevole, una sentenza può comunque risultare avversa.
Ringranziando allora Sindaco e Assessore, i quali con la loro “coerenza” hanno ancora una volta e in maniera estremamente efficiente lavorato a favore di un mio datato convincimento: la credibilità delle italiche istituzioni è argomento buono solo per le barzellette, adesso si può finalmente prendere atto del fatto che il cerino acceso è nelle mani dei “proprietari”, e spetta a loro decidere il da farsi.
Mimmo Forleo
x CATUCCI Tonio: non mi sembra un atteggiamento professionale quello di dire di essere stato incaricato da vari cittadini e poi dichiarare di non avere svolto il compito affidato non informandoti su tutti gli aspetti della questione -La domanda sorge spontanea-xche’ accetti l’incarico e perché’ poi parli? senza conoscere?
Vedere un consigliere fumare all’interno dell’ ufficio durante l’importante riunione è sintomatico!
Bravi!!!
A chi contravviene e a chi non prende provvedimenti!!!
Questo è l’esempio!!!