Abusi su minori: PEDOFILIA
20 Marzo 2006Abusi sessuali Violenza sessuale
Devono essere definiti violenti tutti gli atti sessuali compiuti da una o pi? persone su un?altra persona, contro la sua volont? o in tutti i casi in cui la persona abusata non ? consapevole di quanto stia avvenendo.
Il codice penale Italiano distingue tra Violenza carnale e Atti di libidine violenti.
La violenza carnale avviene quando la vittima subisce una penetrazione anale o vaginale.
Gli atti di libidine sono tutti quegli atti orientati a produrre eccitamento sessuale nel loro esecutore, mediante contatto fisico con parti del corpo della vittima.
Si deve considerare abuso un atto sessuale delle due categorie sopra riportate quando venga compiuto:usando la violenza usando la minaccia su persone di meno di 14 anni su un minore di 16 anni affidato a chi compie l?atto su una persona incapace di capire cosa stia succedendo a causa di problemi fisici o psicologici su una persona tratta in inganno
L?abuso sessuale costituisce una grave violazione dei diritti e della dignit? di una persona, e crea gravissimi problemi a chi la subisce.
Nei casi di abuso, non ci troviamo mai di fronte a qualcosa che abbia a che vedere con la sfera della sessualit?. Infatti la sessualit? ? un momento di incontro piacevole tra due individui che provano reciproca attrazione.
L?abuso ? solo una manifestazione di forza con cui l?aggressore cerca di dimostrare a s? stesso o agli altri il proprio potere.
La violenza carnale sulle donne delle popolazioni sconfitte in guerra era largamente praticata nel passato e, sebbene gli eserciti moderni la vietino, sia durante la seconda guerra mondiale, sia nelle guerre contemporanee che continuano a insanguinare il mondo odierno, ? stata e viene utilizzata come strumento per umiliare e annientare psicologicamente l?avversario.
In ambienti criminali viene usata come punizione e minaccia, cos? come viene praticata nelle istituzioni carcerarie come affermazione di potere della banda dominante.
Associare la violenza sessuale alla forza e al potere ? una tradizione presente in molte culture umane primitive.
Gli atti sessuali vengono, infatti, considerati una manifestazione di energia vitale e l?erezione maschile il simbolo della potenza.
Ovviamente si tratta di una confusione simbolica dovuta a semplificazione, ignoranza e percezione distorta.
C?? da ritenere che in coloro che compiono abusi sessuali, l?eccitazione sessuale e l?aggressivit? non vengano ben distinte l?una dall?altra.
Questo dipende sia dalle convinzioni presenti nell?ambiente culturale di provenienza (ad es. nelle fasce sociali pi? emarginate gli episodi di violenza sono frequenti e tollerati), sia da convinzioni elaborate a livello personale.
In genere l?abusatore ? una persona ostile che si sente sessualmente rifiutato e che manifesta odio e disprezzo verso le sue vittime.
Compiendo l?abuso prova l?eccitazione della vendetta e della sua affermazione personale verso un ?nemico? creato dalla sua mente.
Non ? un caso che molti mariti pratichino gli abusi sessuali verso le loro mogli ritenute ?colpevoli? di mancanze nel rapporto coniugale.
In Italia l?abuso sessuale ? stato tollerato sino a pochissimo tempo fa e i processi per stupro venivano condotti all?insegna del pi? marcato disprezzo verso la vittima, verso la quale veniva scaricata la responsabilit? di aver, in qualche modo, attivato la “naturale eccitazione” del colpevole.
Pedofilia
Come abbiamo visto, il Codice Penale Italiano punisce chi compie atti di natura sessuale su minori di 14 anni o su minori di 16 quando essi siano sotto la tutela di chi compie gli atti.
Gli atti sessuali compiuti verso un bambino, a prescindere che ci sia violenza o meno, rappresentano un grave crimine che segna pesantemente l?esistenza futura di chi ne sia vittima.
Nei primi anni di vita e durante l?adolescenza, le esperienze si fissano stabilmente nella nostra identit?, condizionando tutto il suo futuro affettivo e sessuale.
Va inoltre sottolineato che, se l?abuso sessuale verso persone adulte pu? essere visto con maggior indulgenza in alcune culture primitive e maschiliste, l?abuso di bambini ? universalmente condannato, il che mette l?abusatore in una condizione di perfetta e totale consapevolezza rispetto al crimine che sta compiendo.
Molti pedofili si giustificano definendo la loro condizione ?una malattia?. Questo ? sicuramente vero, ed ? provato che la maggior parte di loro sono persone che da bambini hanno subito le stesse violenze che infliggono alle loro vittime.
Tuttavia c?? da chiedersi come mai, invece di curarsi spontaneamente, sino a che restano impuniti continuano le loro azioni.
Anche nel caso dei pedofili ci troviamo di fronte ad una confusione tra delirio di potere ed eccitazione sessuale, ma in maniera molto pi? grave di quanto avviene nei violentatori di adulti: non ? un caso che le rare volte in cui i bambini tentino di sottrarsi alle sevizie, vengano quasi sempre uccisi.
La pedofilia ?, al tempo stesso, un crimine ed una grave malattia sociale. Chi se ne rende colpevole deve essere isolato e messo in condizione di non nuocere.
La societ? deve reagire a questo male che si porta dietro sviluppando tutte le misure educative e preventive verso le famiglie e l?ambiente scolastico.
Va ricordato che l?80% dei casi di violenza sessuale su minori avviene tra le mura domestiche, da parte di genitori, zii, amici di famiglia e simili, mentre non sono pochi i casi in cui il crimine viene commesso da educatori, insegnanti, personale di collegi e istituti, ecc.
Le grida allarmistiche lanciate nell?ultimo anno in Italia con toni esaltati e intenti criminalizzatori di qualsiasi manifestazione di sessualit?, di fatto servono solo a creare il mito dei ?mostri?, lasciando credere che essi si annidino nei giardini pubblici o su Internet mentre si stia al sicuro solo in famiglia. In realt? le campagne sessuofobiche di ispirazione clericale, servono solo ad intorbidire le acque e bloccare qualsiasi analisi consapevole dei problemi della sessualit?, ed ? proprio in queste torbide acque che il crimine sessuale si nasconde meglio e pu? colpire indisturbato.
Molestie sessuali sul luogo di lavoro
Richieste ripetute e insistenti di rapporti sessuali, da parte di persone che possiedono un?autorit? nell?ambiente in cui esse avvengono e sono rivolte a persone di rango inferiore, costituiscono una molestia sessuale anche quando non siano accompagnate da atti fisici.
I molestatori si giustificano spesso adducendo sincero amore verso le loro vittime, ma, in realt?, ci? che fanno ? utilizzare il loro ruolo di capufficio, proprietario, superiore, ecc. , per soddisfare una pervertita equazione:ho potere e quindi posso disporre sessualmente di chi ? gerarchicamente sotto di me.
E? un atto di potere e di umiliazione ben diverso dall?amore, molto simile allo Jus primae noctis (il diritto di passare la prima notte di nozze con le spose novelle) che i signorotti medievali esercitavano come forma di minaccia e oppressione dei loro sudditi.
Purtroppo ? un fenomeno pi? diffuso di quanto non si creda, anche se molte vittime preferiscano minimizzare e subire per non aver conseguenze sulla carriera.
Il fatto che alcuni sottoposti utilizzino tecniche di seduzione per ottenere vantaggi professionali, ? un altro fatto che pu? configurarsi come una forma di prostituzione consenziente.
La molestia presuppone che uno dei due non accetti il gioco, anche se si svolge solo su di un piano verbale, e che, dopo aver mostrato di non gradire certe attenzioni, sia costretto a subire pressioni, minacce o ritorsioni sul piano professionale.
Difendersi dalla violenza sessuale
Non ? vero che siano vittime di violenza sessuale solo le persone che adottano comportamenti a rischio o che non siano capaci di difendersi con risolutezza.
Lo stupro pu? avvenire ovunque, anche di giorno, alla fermata dell?autobus, in un aula scolastica, dentro la propria casa.
Quanto alla possibilit? di difendersi, va detto che alcune situazioni di terrore paralizzano il nostro corpo e ci impediscono di reagire.
Va inoltre considerato che le reazioni possono spesso innescare maggiori violenze che arrivano all?assassinio della vittima: quando il violentatore si vede frustrato il suo tentativo di mostrare la sua onnipotenza si comporta come se avesse di fronte un nemico in combattimento.
Tuttavia si possono dare alcuni consigli utili per stare pi? tranquilli:Non fidarsi mai delle apparenze, il violentatore pu? essere chiunque. Conoscere bene le persone con cui si rimane soli in situazioni a rischio.
Al primo sospetto assumere atteggiamenti difensivi e attirare l?attenzione di altre persone o allontanarsi velocemente.
Se in automobile, staccare le chiavi dal cruscotto e gettarle fuori dal finestrino: il violentatore si vedr? bloccata la fuga.
Attenzione a droghe e bevande alcooliche che diminuiscono la capacit? di vigilanza e riducono la sensazione di pericolo.
Anche se in luoghi isolati, urlare a squarciagola.
Denunciare sempre alla polizia tutti gli episodi di violenza: in genere gli stupratori vengono catturati con pi? facilit? degli altri criminali.
Se si subisce violenza, non tenersi il segreto ma confidarlo immediatamente ad un?amica/o, ai genitori, a chiunque.
Se il trauma subito ? troppo forte, richiedere qualsiasi forma di assistenza psicologica.
Difendersi dai pedofiliIl compito spetta ai genitori, quando non siano essi stessi gli autori della violenza.
Purtroppo molte madri si accorgono che qualcosa non va da parte del loro marito, convivente o di altre persone della cerchia familiare ma restano zitte per vergogna o per complicit?. In questo caso gli insegnanti, i vicini, i parenti non coinvolti, i fratelli e le sorelle, devono controllare bene la situazione e, se necessario, sporgere denuncia: ne va dell?esistenza del bambino.
Le aggressioni da estranei vanno prevenute facendo molta attenzione a coloro ai quali il bambino viene affidato. Va ricordato che, specialmente nelle grandi citt?, i bambini non vanno lasciati mai da soli.
Non bisogna spaventarli rendendoli diffidenti verso qualsiasi estraneo, va per? creata a intorno a loro una cintura di protezione che verifichi le intenzioni di chiunque si avvicini loro, avvertendoli, con parole opportune che non tutti gli adulti che si avvicinano con gentilezza e affetto, siano da considerarsi con fiducia.
Visto che questo ? un sito dedicato ai giovani, invitiamo coloro che abbiano un fratellino o una sorellina pi? piccoli a svolgere una parte dei compiti di custodia che spettano ai genitori.
Difendersi dalle molestie
Qualora si decida di non accettare corteggiamenti indesiderati, mostrarsi risoluti e mettere il molestatore di fronte alle conseguenze del suo gesto.
Sconsigliabile cercare aiuto all?interno del luogo di lavoro: i colleghi o i superiori fanno parte del sistema che permette certe cose, lo accettano e non vogliono rischiare.
Se, una volta avvisato, la situazione continua, rivolgersi ad un avvocato: oggi la legge ? abbastanza severa, nonostante alcune recenti e controverse decisioni della Corte di Cassazione.