Alunni Genitori Professori: S.O.S.
18 Novembre 2006L?immagine del prepotente per antonomasia che ? nella mente di tutti quelli che sono cresciuti leggendo de Amicis.
Oggi lo chiameremmo bullo, non giocherebbe certamente a strappare i bottoni dalle giacche, ma farebbe ancora a botte con i pi? deboli, avrebbe un videotelefonino, un computer e saprebbe usare internet.
Anzi, saprebbe abusare di internet.
E, come nel libro Cuore, avrebbe una madre che ogni tanto va a chiedere informazioni e se ne va sempre piangendo ed avrebbe un professore che crollando il capo dice tristemente -Dopo trent'anni che faccio scuola!
Ed ecco la triade: alunno-genitori-professori.
Bullismo: di chi ? la colpa?
E s?, perch? a qualcuno bisogna pur darla la colpa!
Troppo semplice prendersela con ?i ragazzi di oggi?, basta poco a capire che, se pur in contesti diversi, il problema ? vecchio quanto il mondo.
Troppo semplice prendersela con i genitori, la loro buona fede ? innegabile.
Troppo semplice prendersela con i professori, sono spesso frustrati dalla loro stessa incapacit? di gestire tali alunni.
E allora forse ? il caso di non scindere questa triade.
Le colpe, se proprio ne dobbiamo parlare, vanno divise?e forse non proprio equamente.
E? opinione comune che qualsiasi episodio di violenza da parte di minori ? soltanto un ?segnale? di un disagio che va al di l? di ci? che appare.
E? un modo sbagliato, sbagliatissimo, inaccettabile di attrarre l?attenzione su di s? da parte di chi probabilmente non sa in quale altro modo farlo.
E noi vediamo solo figli con atteggiamenti a volte ignobili, capaci anche di filmare e mandare in rete le loro violenze e non ?leggiamo? in ci? il sottile bisogno d?aiuto.
Non ?leggiamo? l?assenza di ruoli importanti, di regole certe nonostante amorevoli genitori ma troppo deboli, incapaci di essere punto di riferimento, forse perch? nemmeno loro ne hanno di punti di riferimento, genitori che non sanno dire di no, genitori che senz?altro direbbero ?ma io non gli faccio mancare mai niente!?
?..non sapendo che ci? che manca non ? l?ultima playstation, il videofonino, il motorino e i soldi in tasca.
Non sapendo che i silenzi dei figli vanno ?ascoltati?.
Non sapendo che a volte ? meglio spegnere la tv.
Non sapendo che internet non si pu? usare da soli.
E noi vediamo alunni bulli e non professori che non sanno ?leggere? i propri studenti.
Professori per i quali il rimedio al fastidio ? ?esci dall?aula!?.
Perch? ? pi? facile insegnare a ragazzi bravi e non ?fare innamorare? della scuola.
Perch? il professore, nonostante i tempi, sta spesso solo in cattedra.
Perch? il professore, ?imbrigliato? nella burocrazia scolastica, non sa volare alto e non sempre riesce a fare a meno di ?finire il programma?.
Oggi lo chiameremmo bullo, non giocherebbe certamente a strappare i bottoni dalle giacche, ma farebbe ancora a botte con i pi? deboli, avrebbe un videotelefonino, un computer e saprebbe usare internet.
Anzi, saprebbe abusare di internet.
E, come nel libro Cuore, avrebbe una madre che ogni tanto va a chiedere informazioni e se ne va sempre piangendo ed avrebbe un professore che crollando il capo dice tristemente -Dopo trent'anni che faccio scuola!
Ed ecco la triade: alunno-genitori-professori.
Bullismo: di chi ? la colpa?
E s?, perch? a qualcuno bisogna pur darla la colpa!
Troppo semplice prendersela con ?i ragazzi di oggi?, basta poco a capire che, se pur in contesti diversi, il problema ? vecchio quanto il mondo.
Troppo semplice prendersela con i genitori, la loro buona fede ? innegabile.
Troppo semplice prendersela con i professori, sono spesso frustrati dalla loro stessa incapacit? di gestire tali alunni.
E allora forse ? il caso di non scindere questa triade.
Le colpe, se proprio ne dobbiamo parlare, vanno divise?e forse non proprio equamente.
E? opinione comune che qualsiasi episodio di violenza da parte di minori ? soltanto un ?segnale? di un disagio che va al di l? di ci? che appare.
E? un modo sbagliato, sbagliatissimo, inaccettabile di attrarre l?attenzione su di s? da parte di chi probabilmente non sa in quale altro modo farlo.
E noi vediamo solo figli con atteggiamenti a volte ignobili, capaci anche di filmare e mandare in rete le loro violenze e non ?leggiamo? in ci? il sottile bisogno d?aiuto.
Non ?leggiamo? l?assenza di ruoli importanti, di regole certe nonostante amorevoli genitori ma troppo deboli, incapaci di essere punto di riferimento, forse perch? nemmeno loro ne hanno di punti di riferimento, genitori che non sanno dire di no, genitori che senz?altro direbbero ?ma io non gli faccio mancare mai niente!?
?..non sapendo che ci? che manca non ? l?ultima playstation, il videofonino, il motorino e i soldi in tasca.
Non sapendo che i silenzi dei figli vanno ?ascoltati?.
Non sapendo che a volte ? meglio spegnere la tv.
Non sapendo che internet non si pu? usare da soli.
E noi vediamo alunni bulli e non professori che non sanno ?leggere? i propri studenti.
Professori per i quali il rimedio al fastidio ? ?esci dall?aula!?.
Perch? ? pi? facile insegnare a ragazzi bravi e non ?fare innamorare? della scuola.
Perch? il professore, nonostante i tempi, sta spesso solo in cattedra.
Perch? il professore, ?imbrigliato? nella burocrazia scolastica, non sa volare alto e non sempre riesce a fare a meno di ?finire il programma?.
Bullismo: di ? la colpa?
E' vero, i bulli ci sono sempre stati, molto tempo prima di De Amicis,da sempre credo, ma questa volta credo che ci siamo “infilati” in una strada di non-ritorno.
Servizi televisivi “demonizzano” internet e telefonini?
Secondo me e' sbagliato!
E' grazie a queste nuove tecnologie che riusciamo a scoprire abusi e violenze rimaste nel buio per millenni.
Lasciamo stare il web, i videotelefoni, la tv, e cerchiamo una volta per tutte di guardarci “veramente” allo specchio.
I nostri figli sono esattamente il risultato di noi stessi.
Un esempio su tutti:
Dragon Ball e' un programma fra i piu' visti del giorno,ogni giorno. E' un cartone animato per bambini di una violenza spaventosa.
Ma e' davvero colpa della tv? Secondo me no!
Se crediamo di parcheggiare i nostri figli davanti a playstation, pc, tv, senza neanche sbirciarne i contenuti….
be' il risultato non puo' che essere questo: una nuova generazione di “mini-dragon”!
E' vero abbiamo i “nostri problemi” e poco tempo per loro…
e allora perche' non adottare a distanza una tartaruga in Malesia invece che “metterli” al mondo?
Giusto… manca il tempo per spedire un vaglia!
“facciamoci caso”.
Life.