ANCORA SULL?ESPIANTO DI ULIVI SECOLARI A PALAGIANO

6 Giugno 2005 Off Di Life


Alcune premesse, per?, sono d?obbligo:

1) mi onoro di essere trai fondatori di Legambiente in provincia di Taranto (e in  questi giorni Legambiente ha festeggiato i suoi 25 anni di attivit?) e le mie battaglie in difesa dell?ambiente, le ho sempre condotte a viso aperto ed in tutta trasparenza, assumendomene personalmente la responsabilit? e, talvolta, pagando di persona prezzi anche molto alti;

2) non ho mai confuso il mio ruolo di militante e dirigente politico, con quello di esponente di Legambiente, innanzitutto per una questione di correttezza personale; 3) nel condurre le nostre battaglie in difesa del territorio e dei  beni paesistici ed ambientali, non mi sono mai chiesto se mi avrebbero portato un ?beneficio elettorale?, pur sapendo bene che, nel condurle, si rischia molto e che ci sar? sempre qualche arpia qualunquista pronta ad approfittarne.

Ecco perch? mi pu? solo far sorridere che l?attuale Sindaco Ressa (centrosinistra) per insinuare ed insultare, usi oggi esattamente lo stesso clich? usato dagli ex Sindaci democristiani negli anni ?80 (Scalera in primis) o del suo predecessore Stellaccio (centrodestra). Quest?ultimo, per ricordare solo un episodio molto simile a quello attuale, cio? l?abbattimento di pini d?Aleppo in corso Lenne per ricavarne qualche parcheggio, ci defin? anche lui ?ambientalisti dell?ultim?ora? e ?perditempo passeggiatori di piazza?. Per onest? devo ricordare che,  in seguito, Stellaccio ci chiese scusa.

Ma quello che francamente ritengo insopportabile ? che all?arroganza si associ l?ipocrisia e ?le lacrime di coccodrillo?, nel tentativo di confondere le idee alla gente e salvarsi l?anima. Diciamo subito che, se gli ulivi spiantati torneranno ?a casa? noi ne siamo sicuramente felici : lo riteniamo un risultato ? se pur parziale ? della nostra azione e della nostra denuncia. MA GLI ULIVI ANCHE SE ORMAI IRRIMEDIABILMENTE SFREGIATI, DEVONO TORNARE NEL LORO SITO NATURALE!  Intanto, proprio la serrata trattativa condotta da Sindaco e Giunta (come appreso dalla stampa) sono la pi? convincente smentita alla  pietosa bugia che ?non si poteva fare niente?.  Intanto bisognerebbe spiegare come mai tra alberi, appena spiantati la mattina del 31 maggio, vengono subito ripiantati in paese, in aiuole gi? ben predisposte: evidentemente era stato gi? tutto concordato, visto che il reimpianto non pu? avvenire casualmente. E poi, sar? interessante, quando gli Organi preposti lo avranno accertato, scoprire dove gli altri 15 alberi sono stati portati: ricordo che ?sul mercato? ognuno di questi patriarchi quota da 3.000 a 10.000 euro! Ma andiamo con ordine.

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L?uliveto

1) Come scritto nel nostro esposto, abbiamo appreso la notizia che avevano cominciato a spiantare gli ulivi la sera del 30 maggio. L?indomani mattina, 31 maggio, alle ore 8,15, nel mentre i primi camion con gli alberi gi? partivano, mi recavo personalmente dal Dirigente dell?Ufficio Tecnico di Palagiano per chiedere spiegazioni e di intervenire per bloccare lo scempio: mi diceva di non saperne nulla, ed in mia presenza telefonava alla Polizia Municipale chiedendo di verificare; apprendevo che su quell?area stava per essere rilasciato un Permesso di Costruire. Subito dopo mi recavo dal Sindaco: anche lui cadeva dalle nuvole, non ne sapeva niente, ma immaginava che avessero una  autorizzazione e, comunque, sarebbe andato a vedere. Gli chiedevo formalmente, quale rappresentante di Legambiente, di bloccare i lavori, almeno per qualche giorno, al fine di poter valutare possibili interventi e soluzioni.   Il Sindaco mi telefonava dopo 2 ore per dirmi che non si poteva fare niente, che avevano l?autorizzazione dell?Ispettorato Agrario e che non capiva come mai Legambiente si accorgeva solo di quegli  espianti e non di altri.  Inutile ogni commento, tutti sanno quanti interventi e denunce Legambiente (ed io stesso) ha fatto  in difesa dei nostri ulivi secolari in provincia di Taranto ed in Puglia.  Subito dopo facevo recapitare l?esposto alla locale Caserma  dei Carabinieri, ai quali va dato atto che si sono attivati tempestivamente per accertare i fatti: dunque, sino a quel momento non erano stati chiamati da nessuno.

2) Il Sindaco Ressa dichiara alla stampa il giorno dopo che ? mortificato, ? dispiaciuto che ?sradicare gli ulivi ? un atto contro natura?, ma che la colpa ? della Regione ? Ispettorato Provinciale all?Agricoltura che ha autorizzato: lui non poteva farci niente, in assenza di un provvedimento legislativo regionale, anzi si sarebbe fatto promotore di una proposta di legge regionale. E? di tutta evidenza che il Sindaco Ressa, che continua a dirsi pi? ambientalista di tutti e ad insultare i falsi ambientalisti, negli ultimi anni deve essersi distratto un po?. Infatti ? noto che, proprio grazie alle proteste ed alle battaglie di Legambiente e altre Associazioni ambientaliste, circa un anno fa una proposta di Legge di tutela degli ulivi e di altri tratti caratteristici del paesaggio pugliese era persino giunta in Consiglio Ragionale, ma  fu bloccata dall?allora Assessore all?agricoltura Marmo perch? avrebbe bloccato anche gli spietramenti sulla Murgia. Ora questa ? una priorit? che ? stata riproposta al nuovo Governo regionale e il neo-Assessore all?Ambiente Michele LOSAPPIO a gi? dichiarato pubblicamente che porter? il provvedimento in Consiglio subito dopo il relativo insediamento.

Ma al Sindaco Ressa ? sfuggita anche la L.R. n? 14 del 2001 che all?Art. 30 (Tutela paesaggistica alberi) recita:  ?1. E' istituito l'Albo dei monumenti vegetazionali, nel quale sono iscritti, con le loro caratteristiche fitologiche e panoramiche, gli alberi, di qualsiasi essenza, anche in forma isolata, che costituiscono elemento caratteristico del paesaggio. Alla formazione e aggiornamento dell'Albo provvede l'Assessorato regionale all'ambiente su segnalazione degli Ispettorati regionali forestali, nella loro funzione di vigilanza e accertamento, nonch? degli enti pubblici infraregionali, delle associazioni ambientalistiche e di singoli privati. 2. E' fatto divieto di spiantare gli alberi di cui al comma 1, se non per motivi eccezionali, quali la morte degli stessi o gravi fitopatie.?

Ora, gi? sento il sibilo: perch? non l?ha proposto Legambiente? E? vero: abbiamo sbagliato! Abbiamo sbagliato a fidarci di un?Amministrazione e di un Sindaco che, ai sensi dell?art.46 del T.U. n?  267/2000, aveva presentato al Consiglio Comunale con tanta pubblica solennit? ?le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato? che espressamente prevedevano al capitolo Lavori Pubblici  la creazione di due parchi comunali, di cui uno ?..nella fascia di rispetto a sud dell?extramurale e quella adiacente al primo tratto di via per Parete Pinto che potr? essere denominato ?Parco degli Ulivi?;?: cio?, esattamente quelli che hanno sradicato! Questo il Sindaco non poteva non saperlo! Ed un Sindaco che ci tiene tanto all?ambiente, non poteva non dare priorit? ad una tale opera, tanto pi? importante ed indispensabile, perch? raro polmone verde adiacente alla zona centrale dell?abitato, in cui continuano a crescere solo i metri cubi di cemento.

3) Ma consideriamo pure, per mero ragionare,  che non ci sia stato tempo, ci siano state altre priorit?, perch? quando il Sindaco ? venuto a conoscenza delle intenzioni dei proprietari di spiantare, non ? corso ai ripari? Non ha convocato d?urgenza il Consiglio Comunale? Ah gi?: il Sindaco non ne sapeva niente! E questa e? un?altra BUGIA ISTITUZIONALE. Il Sindaco stesso, infatti, scopre che in data 1.12.2004 su quell?area ? stata presentata istanza di permesso di costruzione per la realizzazione di fabbricati ad uso residenziale. Certo, non ? detto che il Sindaco debba sapere di tutte le pratiche che passano per gli uffici, ma quella non ? un piccolo intervento qualunque: si tratta di un intervento edilizio che potr? sviluppare fino a 11.310 mc di volumi.  
E poi, dichiara il Sindaco,   in data 10.3.2005 e 23.3.2005 (evviva l?efficienza, come si vede!) la Commissione Edilizia ha espresso ?parere positivo?, ma stranamente dimentica un piccolo particolare: che quella seduta della Commissione Edilizia ? stata presieduta da lui personalmente! Quindi, almeno da quella data, il Sindaco sapeva perfettamente quale delitto ambientale si stava preparando per quegli ulivi: perch? non ha fatto nulla?  Ed ancora: Presidente della C.E.C.  era il Consigliere Comunale dell?Ulivo (ironia della sorte!) Giampiero Tinella, ed ? possibilissimo che il Sindaco, che conferisce la delega a presiedere, possa riprendere in proprio la funzione;  ci? ? avvenuto qualche altra volta, in passato, ma questo ? quasi sempre accaduto o quando in discussione vi erano provvedimenti di particolare importanza, o quando vi era una incompatibilit? a partecipare ai lavori, ai sensi del Regolamento Edilizio, da parte del Presidente.  Qualunque sia stata la ragione,  certamente il Sindaco l?ha ritenuta molto rilevante.
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4) Il Sindaco lamenta che il vero obiettivo dell?esposto di Legambiente (anzi, di qualcuno che confonde l?ambiente con la strumentalizzazione politica) sono le scelte urbanistiche dell?Amministrazione. Anche qui, ci sarebbe da dire tanto, ma non ? questo il momento; stiamo al fatto che ci angustia. Appena insediata (2002) la nuova Amministrazione, si ? trovata con un importante atto tra le mani: l?approvazione, con prescrizioni,  da parte della Regione del P.R.G.: uno strumento atteso da oltre 20 anni e rispetto al quale, al momento dell?adozione, Legambiente aveva avanzato una serie di Osservazioni, alcune delle quali persino accolte dalla Regione. Nel P.R.G., l?area in questione era destinata ad Attrezzature di interesse comune, Parchi, Giochi e Sport. Ma dopo un anno di attese ed indecisioni, l?Amministrazione Comunale decise di revocare quel P.R.G. e ricominciare da capo.  Questo comport?, automaticamente l?aver resuscitato il vecchio P.d.F. del 1978 dell?allora Amministrazione Scalera! Secondo il vecchio P.d.F.  quell?uliveto ricade in parte nella zona omogenea B2-ovest ed in parte in zona agricola (fascia di rispetto dell?extramurale). E? vero che la zona B2 ? edificatoria, ma ? una zona di ?completamento? con un Indice di Fabbricabilit? Fondiaria molto basso (0,64mc/mq) perch? ?..oltre a soddisfare le numerose richieste di edificabilit? dei cittadini, serviranno in massima parte ad integrare i servizi mancanti per il vecchio nucleo. Per tale zona i rapporti tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali o riservati alle attivit? collettive, a verde pubblico, o a parcheggi, saranno inoltre alti per cui le aree utilizzabili per l?edificabilit? si reperiranno in misura ridotta nei piani di lottizzazione che si andranno a redigere.? Ora, se ? vero che nel corso degli anni la situazione ? stata compromessa da alcune zone di abusivismo edilizio poi regolarizzato, ? vero anche che per la parte di B2 ancora libera  occorre presentare Piani di Lottizzazione per l?individuazione degli standard urbanistici: anche questa era una strada assolutamente legittima per salvare il Parco degli Ulivi. Sempre ch?, non si scopra che la volumetria complessiva gi? realizzata sino ad ora nelle B2 abbia esaurito tutta quella prevista dal resuscitato P.d.F. (unico strumento di pianificazione urbanistica vigente a Palagiano). In tal caso, nessun altro permesso di costruire ? possibile in questa zona omogenea prima di apportare le necessarie variazioni degli indici: cosa che ? possibile solo con il P.U.G (Piano Urbanistico Generale). Saremmo, infatti, in una situazione di variante sostanziale al P.d.F., ma questo ? vietato dalla legge, in assenza di P.R.G., tranne che non sia per opera pubblica; appunto.
Ma c?? ancora un?altra macroscopica incongruenza. I proprietari del suolo, i cui nomi sono stati resi pubblici da un volantino dell?Ulivo distribuito in piazza ieri sera, risultano titolari di 4 particelle, per un?estensione complessiva di 81,54 are (tale area, come detto, in parte agricola e in parte rientra in un comprensorio B2 ben pi? vasto), mentre l?Autorizzazione rilasciata dal Dirigente dell?I.P.A (anch?esso reso pubblico dal citato volantino) si riferisce ad una  particella n? 365, evidentemente di nuovo frazionamento, la cui estensione ? di 2262 mq,  e ad un Certificato di Destinazione Urbanistica  ?da cui risulta che il terreno ricade in zona agricola?.  A parte la scarsa chiarezza, una cosa appare certa: l?intera area in questione ? in origine superiore a 2.500 mq, limite oltre il quale il P.d.F. (e persino la delibera del Consiglio Comunale n? 18 del  3 aprile 2003 di libera interpretazione della normativa delle B2) impone la preventiva adozione di un Piano di Lottizzazione. Ed invece, si intende procedere con rilascio di Concessione singola. Com?? possibile? C?? qualcosa che non funziona. Anche per questo, chiedo al Sig. Procuratore della Repubblica di porre sotto sequestro l?area interessata (che risulta gi? con recinzione di cantiere (autorizzata da chi?) perch? non sia ulteriormente manomessa sino all?accertamento dei fatti.  Comunque, anche il riferimento alla normativa urbanistica serviva (e serve) ad indicare le diverse possibilit? che ha una Amministrazione, sol che lo voglia, per realizzare i suoi programmi.

5) E perch? il Sindaco che ? tanto democratico e ci tiene tanto all?ambiente ed alla partecipazione popolare, quando ha scoperto (almeno 70 giorni fa) quello che si preparava, non ha subito convocato, non dico la Consulta Comunale per l?Ambiente (che dopo 3 anni ancora non viene istituita) ma almeno l?ex Forum Civico di Agenda 21 locale di cui tanto si ? menato vanto? Forse per evitare di ricordare che nel ?Rapporto sullo stato dell?Ambiente Urbano di Palagiano? redatto da quel Forum e assunto dall?Amministrazione Comunale c?? scritto della realizzazione di un anello di raccordo di aree verdi e corridoi ecologici a partire, guarda caso, ?..dai terreni adiacenti la S.S. 7, all?altezza di via Per Parete Pinto??

Si ? detto anche che espropriare quell?area sarebbe stato oneroso per il Comune! Ma, allora una Amministrazione non deve mai fare una nuova opera pubblica? E tutti gli oneri di urbanizzazione versati dai cittadini per le Concessioni in B2, come sono stati impiegati? A parte che si parla di solo 300 milioni di vecchie lire! Ma con la pianificazione esecutiva dell?intera area libera della zona B2, i lottizzanti devono cedere gratuitamente al Comune le aree  da adibire a standard, eventualmente anche adottando opportune forme di compensazione ed equa ripartizione.

In conclusione, Sig. Sindaco dimostri concretamente di tenerci al ?nostro? giardino, non al  ?suo? giardino: e si, perch? territorio e ambiente rientrano nella categoria dei ?beni diffusi? della Collettivit?: ecco perch? non basta che qualcuno si compri un terreno, per poterci fare quello che vuole. Legambiente continuer?, qui come altrove, a cercare di tutelare quei beni diffusi, senza lasciarsi intimidire.

Preneste ANZOLIN