Cataldo Gravina presenta il suo libro “Anima Bianca”
13 Febbraio 2011Un viaggio nella Depressione, come riconoscerla e tentare di uscirne
Entrare nel baratro della Depressione, e tentare di uscirne.
Cataldo Gravina ne parla nel suo libro, “Anima bianca”, presentato recentemente nell’Auditorium di Corso Lenne, a Palagiano.
“Un mese qualunque, scrive, di un anno qualunque, l’incidente, poi la sofferenza, mi ha fatto schiavo di sé. Tutto iniziò per quell’incidente stradale, dal quale uscito incolume, non avrei mai pensato di finire in un profondo e tormentoso percorso chiamato Depressione. La Depressione ti fa vivere nell’odio, nel lamento, e in un atteggiamento di chiusura, ti fa sempre soffrire: essa è pronta a tutto pur di lasciarti solo, e poi è pronta a colpire. I miei giorni si tingevano di un unico colore ‘nero’, pensavo che togliendomi la vita avrei condannato la sofferenza e alleviata quella dei miei cari, e che avrei inoltre trovato una mia serena e definitiva libertà di eterna pace”.
“Come amministrazione, ha sostenuto il Sindaco Rocco Ressa, dobbiamo creare sempre dei momenti di incontro e di confronto, perché un paese cresce, matura, diventa comunità, nella misura in cui i cittadini e le istituzioni hanno la capacità di incontrarsi e di confrontarsi. Farlo poi prendendo spunto da un lavoro letterario sviluppato da un nostro compaesano, la cosa dovrebbe anche inorgoglirci di più. Molto spesso è facile dire che nei nostri paesi c’è poco, io sostengo invece che c’è tanto, solo che sovente queste persone restano nell’ombra, forse non hanno il coraggio di osare, e molti giovani questo coraggio lo stanno trovando, grazie anche alla consigliera comunale Maria Grazia Mellone.
La sofferenza di Cataldo diventa un ponte ed una speranza per tanti che, vivendo questo male, si chiudono in sé stessi e perdono la bellezza dell’esistenza. Questo libro dà speranza a chi pensa di non avere speranza”.
Per la Mellone, “Il libro apre una riflessione profonda sulla malattia della depressione e, sia pure in maniera talvolta inespressa, pone le domande, i bisogni che tante volte ne sono la causa scatenante. La depressione è un sintomo, ma il bisogno più profondo del nostro tempo è proprio il bisogno di umanità. In questo progetto di pubblicazione di opere sottoscritte non da grandi firme, ma da autori locali, stiamo scoprendo un tesoro prezioso, che rappresenta una importante occasione di crescita umana, culturale e sociale per l’intera comunità”.
Parole di elogio per il lavoro dell’Amministrazione sono giunte dal moderatore ed editore Antonio Dellisanti, perché “sono poche le città del Sud che vivono tale fermento culturale”, aggiungendo che “faremo un percorso nelle scuole, per parlare di questa malattia, di cui di solito non si parla, per captare quei segnali nei ragazzi e negli adulti, ed aiutarli prima che entrino in difficoltà”.
“Ho iniziato a scrivere nel baratro della depressione, ha infine detto l’autore. Affido a tutti il messaggio di lottare, anche nel dolore bisogna credere in un domani migliore, non bisogna mai perdere la speranza. Non avrei mai pensato che l’incidente stradale mi avrebbe cambiato la vita. Chiedevo al tempo di accelerare, affinchè la malattia, la sofferenza, avesse un giorno fine, ma non è stato così, chi mi è stato vicino ha convissuto con me un dramma. Sono riuscito con lo scrivere ad allentare la mia sofferenza, a capire quello che provavo, e quindi anche a trovare un certo rimedio. Sto facendo ancora il mio percorso di guarigione, e se mi trovo qui oggi, lo devo soprattutto anche a quella piccola voglia di speranza che sono riuscito a cercare in me”.
“La nostra è una società che chiede salute, scrive la psicologa Daniela Tondo nella prefazione, benessere e competizione, in cui non c’è molto spazio per i momenti di debolezza; quella in cui viviamo è una società in cui viene dimenticato troppo facilmente che un momento di sconforto può essere l’occasione per pensare alla propria vita in modo critico. La depressione è il male del nostro secolo, ma dobbiamo ancora imparare a capirla sul serio ed accettarla per quello che è. Per questo pensiamo che un libro come questo, in cui si racconta dal vivo una esperienza simile, sia utile perché fornisce un percorso interiore, in vivo, di quello che vuol dire essere una persona in difficoltà oggi nel nostro contesto, e di cosa voglia dire trovare la forza per superare le difficoltà, tra alti e bassi, e voler condividere con coraggio l’esperienza della stessa”.
Giuseppe Favale