Categoria: Archivio storico

  E? sempre festa a Palagiano, si dice, ma questa ? una festa insolita: Palagiano festeggia i suoi cittadini nati nel 1956.Grazie alla bella iniziativa di un gruppo di promotori la giornata, ?Noi siamo quelli del 56?, inizier? con la celebrazione della Messa presso la Chiesa Madre, poi, dopo la benedizione di rito, a pranzo tutti insieme per il proseguimento dei festeggiamenti all?insegna del pi? classico amarcord.

Mi fa sorridere leggere i sermoni sulla correttezza politica e l?onest? intellettuale, professata da alcuni utenti palesi di palnet nei confronti degli immorali colleghi anonimi.
Specie se tra questi, ? facile riconoscere ?ognitanto? persino degli amministratori che spesso e volentieri partecipano con interesse ai tanti balli in maschera proposti sulla community.
Sia chiaro, apprezzo sinceramente tutti i politici di destra e di sinistra che scelgono di servirsi di questo portale per presentare il risultato della propria attivit? amministrativa e politica incontrando l?immediato giudizio  dei cittadini.

Scusatemi, non so che fare, qui vedo che si parla di tutto, soprattutto di argomenti che riguardano la collettivit?.
Non so se opportuno, ma per le anime in pena come non so se ci sar? posto.
Io sono un p? triste, e quindi volevo consigliarmi o anche solamente sfogarmi, con un amico per raccontargli quanta tristezza quanto vuoto intorno a me, e mi giro e rigiro in cerca di un amico, tante persone che mi attorniano, ma nessuno a cui posso confidare la mia sofferenza tremenda un dolore atroce, che mi tormenta.

Hemingway diceva sempre ?Non ho mai usato parole che Shakespeare non avrebbe usato?.
Lo diceva e ci credeva.
In fondo ci crediamo un?po tutti noi, artefici della magica danza delle parole, affacciati ma non del tutto pronti a sporgerci dinnanzi all?occhio indiscreto di chi potrebbe giudicarci.
? dura la vita dell?artista, un universo a se, assai complesso, pi? fantastico che reale e, a tratti, impossibile da visitare e comprendere.
Forse per questo, molti di questa categoria, preferiscono isolare il loro dono e proteggerlo.
Questo pensiero ? un piccolo sguardo su quell?universo.
Una carezza amichevole per festeggiare ogni singola creazione, ogni singola emozione?per celebrare quella straordinaria, eloquente sensibilit? che li contraddistingue e li rende unici e speciali e, per certi versi, soli e vulnerabili, in quella clessidra composta da granelli di immortalit?, prigionieri dell?oggi e del per sempre.