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Vogliamo parlare di ambiente?

Perch? non guardiamo ai viadotti ferroviari che stanno nascendo alle pendici di Palagianello?
Una letterina  potremmo sprecarla pure per questo, inviandola al compagno presidente Vendola magari anche nel becco di uno di quegli uccellini…
O magari un'epistemiologia fotografica andrebbe sprecata sui rapporti tra infrastrutture e paesaggio prima che sulle modalit? di potatura delle palme; che pur rimane argomento di massimo interesse.
Se ci si spende per nobili fini disinteressatamente bisognerebbe anche fare attenzione alle scelte delle priorit? perch?, altrimenti, si pu? essere fraintesi…

“niente ? necessariamente noioso, nessuna nozione o concetto richiede una supponente cattedratticit?”    

quanto la strumentalit?….

Questa volta la favola riguarda ancora un problema annoso che affligge i giovani dei nostri tempi,ovvero quello dell'anoressia, su questo punto ci sarebbero molte cose da dire, dove comincia la malattia patologica e dove invece ? solo una questione di costituzione.

Infatti spesso si tende ad accomunare le cose,semplicemente vedendo una persona particolarmente magra.
Bisognerebbe istituire in italia come nel resto dell'europa dei controlli,bisognerebbe vedere in tv e sulle passerelle donne pi? “formose”,ricondurre tutto ad una sana alimentazione completa evitando i disturbi alimentari,dovuti anche a prodotti poco “genuini”,sicuramente non sono io a poter dire come bisogna affrontare il problema e quali siano le probabili soluzioni,ma credo che considerare l'indice di massa corporea sia ben pi? efficiente che parlare solo di pesi e misure,per evitare che altre vite “sfioriscano” nella fase pi? bella della nostra vita,ed allora mi limito a proporvi un'altra favola.

buona lettura dal vostro utopista.                                            

  Vorrei contribuire alle riflessioni in corso sulla gestione del verde pubblico ed espressamente sulla cura delle palme. Come si evince dall?estratto che allego ( si pu? leggere la versione integrale sul sito ) le palme soffrono delle potature, alle quali si ? obbligati solo per motivi di sicurezza ,ma che devono essere al massimo conservative riguardando esclusivamente le foglie secche che devono essere asportate quando ? passato il periodo pi? freddo dell?anno e non prima dell?inverno.
Una eccessiva potatura ? dannosa per la pianta e rischiosa per i pedoni aumentando il rischio di schianto della pianta sottoposta all?azione del vento.
Il sito riporta una immagine che descrive una potatura eccessiva e sbagliata e che chiarisce visivamente il concetto di potatura eccessiva.
In ordine alla promozione dello sviluppo della pianta che sarebbe favorito dalle potature sgombrerei velocemente il campo da idee desuete citando Michel Odent : ?Un processo fisiologico non pu? essere migliorato , pu? essere solo disturbato?.
Allego inoltre foto scattate in questi giorni a Taranto per descrivere l? atteggiamento che si adotta altrove .
Sperando di avere dato un utile contributo invio cordiali saluti a tutti
Annamaria Moschetti

E' un momento di discussioni a 360? gradi su palnet in questo periodo.
Si parla di sagra, di politica,di musica e di…palme e volatili.
Le Mani ( le stesse di Tano!!) non potevano mancare!!

Gli uccelli, un minifumetto da scaricare e leggere tutto d'un fiato!!

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Rispondo con piacere a questo articolo ( inutili commenti!), certo e sicuro di non essere frainteso, senza fare nessuna polemica o strumentalizzazione, rimanendo in tema, informando i cittadini in merito alla potatura delle palme, quindi un commento pertinente per chiarire eventuali dubbi.
In quanto assessore all'ecologia, sono stato pi? volte interessato e sollecitato dal comando dei vigili urbani, da segnalazioni da parte di cittadini e da molti genitori, che hanno i figli che frequentano la scuola elementare o che giocano la sera a pallone sul piazzale della scuola, sulla pericolosit? del distacco delle palme seccate, durante il normale passeggio di pedoni sul marciapiede, ma soprattutto per quei bambini che inconsapevolmente entravano nell'aiuola per recuperare il pallone, senza rendersi conto del pericolo in cui incorrevano.