Chiatona (TA) – 2^ Corri tra i pini di Chiatona
26 Gennaio 2013Fonte: http://www.magazine.podisti.it
Autrice: Roberto Annoscia
Ancor meglio dell’anno scorso. Non era facile migliorarsi dopo l’ottima impressione destata alla prima edizione, ma Lorenzo Resta e Alessandro Belotti, i due grandi organizzatori di questo cross ci hanno creduto e sono riusciti ad elevare il numero dei partecipanti e il livello organizzativo. Alla fine tutti contenti e il mio pensiero è andato a quando, alcuni mesi fa, parte del bosco di Chiatona si era bruciato, e oltre al dolore per la distruzione di un fantastico paradiso naturale, c’era anche il cruccio di non poter più correre qui…
Lode a chi ha curato con amore la rinascita del bosco, ha ripiantato alberi e tante tipi di piante, ha aggiunto i cartelli esplicativi sulle varie specie. Lode a Lorenzo ed Alessandro, che amano questo bosco, che amano percorrerlo più volte nei loro allenamenti e hanno voluto farlo conoscere a tanti altri podisti…
Organizzazione semplice ma efficace: in una villa attigua si ritirano facilmente i pettorali, poco distante la consegna dei 6 kg di clementine, prezioso “oro” locale, che costituiscono il premio di partecipazione (5€ il costo dell’iscrizione). A disposizione degli atleti due bagni chimici lasciati in prevalenza alle signore, avendo gli uomini a disposizione tanti spazi verdi.
Rispetto alla scorsa edizione è spostato il punto di partenza/arrivo che viene collocato sulla strada principale per due motivi: la maggiore ampiezza della sede stradale, che permette la partenza più agevole, e la possibilità per gli spettatori di assistere a tali fasi, essendo inibito l’accesso al bosco ai non autorizzati dalla Forestale.
Giornata fresca ma non fredda, basta un po’ di riscaldamento per sentirsi meglio e ridurre, magari, gli strati di abiti indossati. Cielo velato, con il sole a cercare ogni tanto di far capolino tra le nubi, non è buio comunque, si corre bene, insomma. 329 gli uomini e 67 le donne, questi i numeri degli iscritti ai quali vanno aggiunti qualche libero e i pochi atleti senza pettorale, ancora alle prese con le pratiche burocratiche del tesseramento.
Alle 9,30 precise la partenza delle donne: le signore percorreranno il giro di 5 chilometri. Sorridenti all’avvio, saranno stanche e affaticate all’arrivo, anche se alcune, come Simona De Stratis, non avranno perso la solita espressione gioviale ed allegra. Da segnalare il malvezzo di alcuni maschietti che, per riscaldarsi e per esplorare il percorso, hanno creato ostacolo alle signore impegnate in gara. Ricordiamoci che se vogliamo rispetto dobbiamo dare rispetto! Tornando alla gara, a presentarsi per prima sul rettilineo finale è la specialista Emma Delfine (Nadir on the road), che ama i percorsi naturali e trail, e porta a casa l’ennesimo successo di una storica carriera. Alle sue spalle giunge Marisa Russo, ma, purtroppo per lei, è senza pettorale, non ancora tesserata per la fusione in atto tra le società di Massafra. E cpsì è seconda l’assoluta Agnese Falco (Olimpia Club) che precede la stakanovista Alessandra De Luca (Atletica Latiano), splendida terza. Resta fuori dal podio – mi ha dato l’impressione che non stesse bene – Maddalena Carrino (Podistica Faggiano) che si piazza al quarto posto davanti alla muscolare Alessandra Ferrucci (Olimpia Club), quinta, e alla tenace Tiziana Sgherza (Free Runners Molfetta), sesta. Settima è l’emergente Maria Fonsdituri (Manzari Casamassima) davanti alla compagna di squadra Barbara Caporusso , ottava; Alessandra Caprioli (Athletic Team Palagiano) e l’impavida Maria Rosa Taurino (Gymnasium San Pancrazio) completano, nell’ordine, la top ten femminile.
61 le finisher, con le ultime giunte tra gli applausi dei maschietti già schierati per la partenza. Maglia nera per Lietta Schirinzi dell’Atletica Galatea di Galatone che, come prevede il regolamento, otterrà anche un premio.
E’ il turno degli uomini, solita manfrina per assicurare la regolare partenza dalla linea di avvio, poi lo sparo rapido del giudice e via… Forse siamo troppi per un’unica partenza, qualche piccolo problema all’ingresso del bosco, poi sostanzialmente si cammina, anche troppo velocemente sul primo km ancora quasi interamente asfaltato. Gli odori del bosco e cominciano le difficoltà, ma è il bello del cross, con vari cambi di pendenza, piccoli tratti bagnati, la difficoltà nel superare gli avversari. Il tratto più spettacolare e più duro è nella parte delle dune, dove la terra si mischia a sabbia e anche l’appoggio non è sicuro. L’ultimo tratto è di nuovo sul tratto asfaltato, si vorrebbe sprintare, ma le gambe sono appesantite dallo sforzo precedente. 6,5 km di sofferto-piacere, tutti all’arrivo esprimono la propria soddisfazione per aver corso su questo tracciato e si complimentano con gli organizzatori. Per il sottoscritto, concedetemi la nota personale, prima gara ufficiale, con tanto di canotta verde, a difendere i colori della Gymnasiun San Pancrazio, la mia nuova società.
Taglia per primo il traguardo Francesco Caliandro (Podistica Carovigno), piacevolmente in ottima forma: peccato per lui che il regolamento assegni il titolo al primo amatore-master e così è proclamato vincitore Palmo Lucio Lattarulo della Top Runners Laterza, in realtà secondo. Complimenti al bravo Lucio, che coglie una meritata affermazione che lo ripaga del tanto impegno profuso. Chiude il podio Luca Scarcia (Atletica Capo di Leuca), splendido uomo e valente atleta, davanti a Mimmo Greco (3^ Regione Aerea), quarto in gran spolvero, e al simpaticissimo Vincenzo Zammillo (Atalas San Vito), quinto. Segue un terzetto dove le posizioni si decidono all’ultimo, tra forza e ilarità: è sesto Cristian Bergamo (Cus Lecce) su Cosimo Montemurro (Marathon Massafra), settimo, e Rocco Ancora (Atalas San Vito), ottavo. Giuseppe Grassi (Oriabike), nono, e Giuseppe Leggieri (Don Milani Mottola), decimo, completano la lista dell’odierna top-ten maschile.
303 i finisher, con maglia nera consegnata idealmente a Leonardo Palmisano, ragazzino del 1928, da oggi vestito con il verde dell’Alberobello Running, coccolato come un papà da Carlo Tritto.
All’arrivo ristoro finale con acqua, focaccia e una succosissima arancia e finalmente a cambiarsi!
Sollecito l’avvio delle premiazione ben gestite, come d’altronde, l’intera manifestazione dallo speaker Michele Cuoco: forse per lui uno delgi ultimi impegni al microfono se le imminenti elezioni della Fidal provinciale di Brindisi dovessero concludersi positivamente….
Peccato vada subito via, dovendo essere a Marina Franca per presiedere alla gara assoluta e giovanile, il presidente regionale Angelo Giliberto, per l’occasione accompagnato dal segretario, Mattia Gomes.
Dopo i doverosi discorsi delle Autorità locali e dei rappresentanti della Guardia Forestale, si comincia con la gara femminile, a partire da Emma Delfine, la vincitrice assoluta. Seguono tutte le categorie, con le meritevoli rappresentanti a ritirare premi tecnici, olio e casse di clementine. Le premiazioni maschili cominciano con il giallo Caliandro: come già descritto il trofeo viene consegnato, secondo regolamento, al primo amatore-master, e vince il bravo Lucio Lattarulo. Per Francesco il “solo” premio di categoria, ma di certo non mancheranno tante gratificazioni per lui durante la stagione. Si passa poi alle varie categorie, e anche qui premi tecnici, olio e tante clementine. La premiazione delle prime tre società, Athletic Team Palagiano, Marathon Massafra e Gioia Running, nell’ordine per numero di arrivati, concludono la manifestazione.
Ribadisco i complimenti a Lorenzo, ad Alessandro, all’intera Podistica Palagiano per la perfetta organizzazione, ormai pronta anche per poter organizzare in futuro il campionato regionale….