Da Sordomuto a sordo – preverbale: cosa cambia?
11 Gennaio 2006Soprattutto negli ultimi quindici anni la categoria dei disabili in generale, ha assistito suo malgrado a numerose metamorfosi linguistiche.
Da handicappati a svantaggiati e poi da disabili a diversamente abili ed ancora da sordi ad audiolesi?vidiolesi….una vera e propria mutazione genetica delle parole.
Si ha quasi l?impressione che questo possa bastare a restituire dignit? e rispetto a dei ?cittadini ancora troppo spesso considerati di serie B?.
A mio avviso, non ? soffermandoci sulle definizioni formali e terminologiche che risolveremo i problemi dell'integrazione globale e delle vere pari opportunit?.
Sono sicuro che le persone affette da deficit vivono il dibattito in corso sulla ?retorica delle definizioni? come vuoto e privo di concretezza.
Qui non si tratta pi?, infatti, di discutere di termini, ma di “ascoltare” le ragioni e le richieste di chi quotidianamente lotta per diritti che dovrebbero essere acquisiti, per avere accesso a questa societ? ma che emargina da s? una parte consistente di cittadini.
Una vera integrazione allora nascer? solo da un ampliamento di prospettiva, dalle pari opportunit?, dall'accessibilit? e dall'abbandono di pregiudizi, dall'accettazione reale della diversit?.
Nascer? solo quando abbandoneremo posizioni arroccate ed ideologiche per venire veramente incontro alle esigenze reali delle persone disabili.
Coordinatore Centro diurno
Pagliara Nunzio