Democrazia 2.0

3 Maggio 2009 0 Di Life

L’articolo 60 del decreto sicurezza, a firma D’Alia, è stato abrogato alla Camera dall’ emendamento Cassinelli.Dopo i vari D’Alia e Carlucci, finalmente un Cassinelli… un analgesico dopo una sbronza, una ventata di competenza dopo i tentativi di censura.Finalmente un’ Italia 2.0. Ora si attende una risposta anche dall’ Europa.
C’è da essere un pò ottimisti anche perchè contestualmente a questo evento è nato il “Intergruppo Parlamentare 2.0”, cui lo stesso Cassinelli ha aderito, dal cui blog riporto:“Un intergruppo parlamentare è un organismo associativo spontaneo costituito su base volontaria da parlamentari appartenenti a gruppi parlamentari diversi, o persino appartenenti ai due rami dell’Assemblea, per sviluppare iniziative, studi o attività su una tematica di comune interesse.”
“Scopo dell’Intergruppo 2.0 è quello di promuovere un confronto tra politica, imprese e cittadini sul Web 2.0 ed i suoi strumenti, al fine di sfruttarne al meglio le opportunità per l’intero sistema Italia in termini di sviluppo economico, culturale e democratico: prima di legiferare bisogna capire e dialogare.”
Ma se in Italia c’è da sollevarsi, non altrettanto si può fare in Francia dove è diventata legge la “strategia dei tre colpi”: chi viene scoperto a condividere materiale protetto da diritto d’ autore potrà essere scollegato dalla Rete. In sostanza, la vittoria del diritto d’autore sulle libertà di informazione e comunicazione.
A questo punto potremmo fregarcene di quel che accade altrove perchè tanto il pericolo da noi è scampato.
Non penso però sia possibile così “a cuor leggero”.Il 5 Maggio al Parlamento Europeo è previsto il voto definitivo sul “Pacchetto Telecom” che, seppur non preveda un’ estromissione dalla vita digitale, prevede che i fornitori di accesso alla Rete filtrino e decidano il destino del nostro traffico.
Questa legge sembra avere una certa continuità con le intenzioni manifestate dal provider tedesco T-Mobile di limitare il traffico telefonico attraverso internet, alias VoIP, ad esempio di Skype, avvantaggiando di fatto le proprie offerte di telefonia.
Sebbene questo non mi sembri del tutto ortodosso dal punto di vista di un’economia liberale, non è questo il nodo cruciale.In sostanza, dal momento in cui i fornitori avranno la possibilità di decidere quali contenuti è possibile veicolare e quali no, la Rete perderebbe le sue caratteristiche di neutralità in cui ogni utente sceglie, premia e partecipa alle attività che preferisce. Diventerebbe, invece, una specie di Televisione del nuovo millennio i cui contenuti sono scelti dall’alto.
A mio modesto parere, sebbene le tre leggi menzionate siano disegnate per ostacolare reati diversi, quali l’ istigazione al reato e la violazione dei diritti d’autore, operano in una maniera tale da potervi intravedere un disegno comune.
Tutte infatti interpongono un intermediario tra l’ Autorità e l’ individuo: il fornitore di contenuto, Facebook, YouTube, e/o il fornitore di connettività. Di fatto si autorizza un soggetto terzo al vaglio dei contenuti fino alla censura preventiva.Sarebbe certamente più semplice controllare un numero più ristretto di soggetti!
Saluti.

Riferimenti:Pacchetto TelecomAbrogazione articolo 60Intergruppo 2.0 Nella Rete