DI LELLO: PERCHE’ SCEGLIERE SINISTRA E LIBERTA’
17 Maggio 2009Le ragioni di una scelta per il nuovo progetto politico del rinnovo della sinistra in Italia. Marco Di Lello, candidato nella circoscrizione Sud spiega cosa rappresenta Sinistra e Libertà e i suoi progetti per la rinascita del Mezzogiorno.
Cosa rappresenta ‘Sinistra e Libertà’ nel panorama politico italiano?
Un elemento di grande novità, perché sgombera il campo da un radicato luogo comune, disintegrando finalmente l’artificiosa distinzione tra “sinistra riformista” e “sinistra radicale”.
Una divaricazione forzata che, negli ultimi anni, ha prodotto autentici mostri, facendo arretrare vistosamente le forze di progresso, sia sul piano culturale che su quello elettorale.
Con “Sinistra e Libertà” si afferma a chiare lettere che la sinistra è una sola: laica e plurale, ambientalista e libertaria, progressista ed egualitaria, legalitaria e garantista. Laica perché non sono più possibili compromessi, né etici né di altra natura, sui diritti di nuova generazione.
Plurale perché non spazza via completamente le identità del Novecento, ma si sforza di rielaborarle alla luce delle mutate esigenze, facendone sintesi organica. Ambientalista perché, come insegna Obama, uno snodo essenziale sulla via dello sviluppo è la difesa intransigente dell’ecosistema.
Libertaria perché il diritto all’autodeterminazione del singolo rappresenta un valore assoluto, e perché lasciare il monopolio del termine libertà al centrodestra è come affidare le pecore al lupo.
Progressista ed egualitaria perché la crisi mondiale, causata dal crollo di un sistema economico e finanziario cinico e spregiudicato, riporta in primo piano l’esigenza di una maggiore presenza dello Stato nell’ economia, per riattivare meccanismi redistributivi della ricchezza capaci di ridurre le forti disuguaglianze prodotte da un trentennio di mercatismo senza regole e di liberismo sfrenato.
Legalitaria e garantista perché la lotta ai grandi poteri criminali e ad ogni forma di illegalità va intensificata e resa sempre più incisiva, in un quadro di eguali diritti ed eguali garanzie per tutti, evitando di sacrificare il sacrosanto principio della presunzione d’innocenza sull’altare dei giacobini giustizialismi di maniera.
Perchè un elettore dovrebbe votare ‘Sinistra e Libertà’?
Perché “Sinistra e libertà” in questo momento rappresenta la più credibile delle risposte alla crisi della politica. Ma soprattutto perché c’è bisogno, nell’aula di Strasburgo, di una sinistra con una forte cultura di governo e una marcata impronta europeista. Nel Pantheon di Sinistra e Libertà ci sono Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, sottoscrittori, più di sessant’anni fa, del Manifesto di Ventotene e padri del federalismo democratico, ma anche Willy Brandt, Olof Palme e Francoise Mitterrand, soci fondatori della moderna Europa laica, federale e solidale.
L’Europa continua a rappresentare una straordinaria opportunità per tutti i paesi membri.
Nella prossima legislatura il parlamento di Strasburgo sarà chiamato ad uno sforzo enorme per stabilire le coordinate all’interno delle quali dovrà svilupparsi la ripresa economica: la crisi globale minaccia milioni di lavoratori del Vecchio Continente, che potrebbero trovarsi all’improvviso senza un reddito e privi di certezze per il futuro.
E’ ad essi che bisogna pensare, prim’ancora che alle banche e alle grandi istituzioni finanziarie travolte dal meccanismo infernale da loro stesse messo in piedi.
Per costruire finalmente l’Europa dei diritti e delle opportunità c’è bisogno, insomma, di più sinistra.
Quali saranno le tue priorità programmatiche al Parlamento europeo?
Per nove anni ho avuto responsabilità istituzionali all’interno della Giunta regionale della Campania: assessore prima all’Urbanistica e ai Beni Culturali, poi al Turismo. So bene, quindi, come la spesa dei fondi europei sia essenziale per la crescita economica, culturale e civile delle regioni comprese nell’Obiettivo
1. Non ho alcuna difficoltà ad individuare le mie priorità programmatiche, che si condensano in un unico impegno: riaccendere i riflettori sul Mezzogiorno e sul suo sviluppo sempre rimandato.
Finora le politiche di coesione dell’Ue hanno raggiunto risultati soltanto parziali, in ogni caso insufficienti a colmare il gap esistente tra le diverse regioni del continente: il Sud dell’Italia continua ad essere un pezzo d’Europa alle prese con difficoltà strutturali che ne inibiscono la crescita, spesso mortificando le reali vocazioni del territorio.
In quest’ottica, l’allargamento dei confini dell’Ue rappresenta addirittura una minaccia, perché sulla scena si stanno affacciando paesi tendenzialmente concorrenti del nostro Meridione.
Questo rischio va trasformato in un’opportunità; serve, insomma, un forte impegno sul piano legislativo perché il Sud, con i suoi grandi attrattori culturali, la sua tradizione industriale nel settore manifatturiero, il suo terziario commerciale, ridiventi “terreno strategico” per le politiche di sviluppo a livello europeo.