Diamo Luce alle nostre Radici
28 Marzo 2017Non è mia consuetudine accingermi nel trattare argomenti legati al design, all’arte in genere e in special modo all’arte scultorea su legno. Essendone rimasto letteralmente incantato dal lavoro e dalla capacità di suscitare emozioni non solo nell’ammirare la realizzazione di queste opere, ma nel sentirne perfino l’odore, ho voluto condividerne con voi la bellezza oltre che l’espressività dei contenuti artistici dell’autore di cui vi parlerò in questo articolo.
Non sto parlando di un legno qualsiasi, bensì del ricavato di quella pianta che se ne conosce l’esistenza sin dal quarto millennio A.C. Pianta l’ulivo, che ha rappresentato e rappresenta, un’importante fonte di ricchezza soprattutto per i suoi frutti ed il succo che ne scaturisce: l’olio, il cosiddetto “oro verde”.
Un albero del Mediterraneo, tra l’altro con una forte caratterizzazione simbolica, ma anche mitologica. Si narra che al tempo della nascita di Atene, gli abitanti della città affidarono agli dei la scelta del protettore e fu indetta una sfida tra Poseidone ed Atena. Entrambi i contendenti avrebbero fatto un regalo alla città. Poseidone piantò il suo tridente nel suolo facendone scaturire una sorgente d’acqua, bene preziosissimo come sappiamo, ma seppur di grande utilità ne risultò al palato salmastra e quindi sgradevole da bere.
Atena invece pianterà un ulivo sulla roccia dove oggi sorge il Partenone. L’ulivo risultava una risorsa importante per l’olio, il legname e per l’alimentazione. La popolazione scelse Atena come dea patrona della città, a cui verrà anche dedicato il nome stesso: Atene.
In Puglia nella Piana di Fasano ed anche nel territorio di Cisternino si concentrano la maggior parte degli alberi cosiddetti “Monumentali” i quali hanno origine dall’impianto realizzato dagli antichi greci. La pianta dell’ulivo comunque è ampiamente diffusa in tutta la Puglia, compreso il nostro territorio, non a caso nella nostra regione si produce il 37% della produzione di olio d’oliva dell’Italia e il 12% di quella mondiale!
In questi ultimi anni degli ulivi si è parlato non solo per via della sua grande capacità produttiva, ma anche dell’epidemia di Xylella che li ha colpiti, specie nel Salento. Epidemia che ha causato l’abbattimento di piante giovani, ed anche di alberi ultra secolari.
Il caso ha provocato reazioni piuttosto “decise” da parte di molti proprietari nonché coltivatori salentini, poiché vistosi intimare l’abbattimento degli uliveti, considerato un deterrente alla diffusione del parassita. Non ne è rimasta esclusa la teoria del complotto, tant’è la rivista scientifica internazionale Nature sul suo sito ha dedicato un articolo tempo fa sulla vicenda dei nove ricercatori sospettati di avere svolto un ruolo nella diffusione della Xylella, il batterio che ha gravemente danneggiato gli uliveti pugliesi. L’inchiesta della Procura di Lecce è ancora in corso!
Diamo Luce alle nostre Radici
Le sculture in legno di ulivo realizzate dall’amico Giovanni Miraglia, dicevo, si esprimono non solo come arte visiva, poiché con esse, cambia completamente il modo di osservare un’opera d’arte, quel legno si lascia intagliare molto più facilmente rispetto, ad esempio, alla quercia o all’arancio, anch’esso diffusissimo nel nostro territorio. La moltitudine di venature che possiede indica che è un legno “vivo” ed essendo ad alto contenuto di oli, appena tagliato, sprigiona odori che rallegrano l’olfatto e questo aspetto, decisamente, fa la differenza.
E’ impossibile non amare il legno, quale materiale vivente in grado di trasmettere quel calore tipico, di ciò che la natura stessa ha creato. Le sue splendide venature contenute nel tronco o nella radice, arricchiscono d’un fascino particolare ogni singola creazione che risulta durevole nel tempo, dopo tutto, basterebbe dare una semplice lucidatura con olio per ridonare lucentezza alle venature nel caso perdano la naturale luminosità.
L’artista fa emergere ciò che il legno di ulivo custodisce e diventa immagine pur conservando la sua originaria consistenza, segue le linee e la struttura ed estrae la figura come se questa fosse già contenuta quasi gelosamente custodita dalla pianta e dalla radice. Quando il legno viene lavorato le mani si confondono con la materia, da quando afferrano con forza le radici grezze, a quando levigano con dolcezza le ultime asperità. Per tutto il tempo del lavoro le mani diventano di legno, e il legno diventa vivo.
Tuttavia non va dimenticato che nella lavorazione, ci vogliono ore ed ore di “olio di gomito”. Scalpelli e carte abrasive per ammorbidirne i contorni e dare sinuosità al soggetto prima della laccatura finale.
L’ulivo dopo millenni continua a regalarci con la sua generosità tutto di se, anche elementi artistici, grazie alla creatività del nostro maestro Jò Miraglia.
Il laboratorio è situato in un caratteristico locale nel centro storico di Palagiano
Qui una galleria con alcune realizzazioni