“Dill'(u)na buscìj”. Una recensione via telefono!
26 Agosto 2010Il telefono squilla, speriamo che MimmoForleo risponda subito.
MimmoForleo: “Pronto, chi parla?”.
Donato78: “Mimmo, sei pronto per la recensione telefonica della commedia?”.
M: “Un attimo, finisco di litigare con qualcuno su Palagiano.net ed arrivo!”.
D: “Te la senti di dire due parole sulla vincitrice del Premio Don Giovanni Pulignano?”.
M: “Certo! Indubbiamente Dora Gesualdo, a prescindere dalle proprie convinzioni religiose, ha compiuto un atto coraggioso nella scelta di proseguire la gravidanza nonostante la malattia che le era stata diagnosticata. Ed in tempi come quelli attuali, sicuramente, rappresenta un esempio positivo di altruismo. Lo ripeto, tutto questo prescindendo dalle proprie convinzioni religiose!”.
D: “Eravamo in prima fila con le Autorità!”
M: “Veramente ho avuto l’impressione che fossero le Autorità ad essere in prima fila accanto a noi!”.
D: “Capisco! Parliamo della Commedia, così evitiamo di consacrare quanto detto da Domiziano sul palco a proposito del MimmoForleo, persona mite nella vita, ma < arrajet ck tutt’ sus a internet>?”.
M: “Se ci penso rido ancora del duetto introduttivo tra Michele e Domiziano! Hanno fatto un pezzo di vera satira, non preoccupandosi di mettere alla berlina le Autorità o altre persone presenti! Questo è il ruolo della satira e loro lo hanno svolto appieno, con stile, mettendo in luce problematiche che nel nostro Paese sono parecchio sentite!”.
D:”Beh, a me hanno creato qualche problema di notorietà. Sono tre giorni che la gente mi ferma per strada per chiedermi se sono io il Donato78 che si sente al telefono con MimmoForleo per concordare le risposte su Palagiano.net. Così ho pensato, perché non fare la recensione per Palagiano.net direttamente via telefono? Comunque, parliamo di Dill’(u)na buscìj?”.
M:”Godibilissima commedia in due atti che, ancora una volta, mostra il coraggio artistico di Luce e Sale”.
D: “Spiegati meglio”.
M:”Parlo di coraggio artistico perché, per una compagnia amatoriale, non è semplice affrontare il pubblico con le incognite di una commedia scritta ex novo. Certamente una delle domande ricorrenti per i componenti della Compagnia è < E se non dovesse incontrare il favore del pubblico?>! Comunque, a proposito del pezzo di satira iniziale, una cosa va detta. < Nel Paese delle mezze verità> c’è chi le cose prova a farle complete ed infatti litiga proprio con tutti!”.
D:”Una commedia avente ad oggetto le ambizioni di un aspirante Assessore agli Affari Generali, Don Ninì, che vive con il culto dell’Autorità rappresentata dal Sindaco a tal punto da tenerne un mezzobusto nel salotto di casa. Ad un certo punto, però, l’Autorità in sogno consegna a Don Ninì quattro numeri 8-13-52-90. Don Ninì li gioca al lotto e vince 10 milioni di euro. A proposito, hai notato la somiglianza tra il mezzobusto ed il Sindaco Ressa?”.
M:”Certo che l’ho notata! Infatti, da quella sera, aspetto che Ressa mi venga in sogno e che mi dia i numeri vincenti! Altrimenti, se non dovesse apparirmi in sogno giocherò il 2-11-21-90″.
D:”Nel caso di Don Ninì quei numeri, oltre ad essere vincenti, erano accompagnati da una terribile premonizione dell’Autorità < Don Ninì morirari tra 8 mesi, alle ore 13, a 52 anni, 90 giorni dopo il tuo compleanno!>. I tuoi numeri hanno un significato?”.
M:”Sono numeri strettamente attinenti alla politica locale. Tuttavia, permettimi di osservare che l’ingresso in scena di Don Ninì, magistralmente interpretato da Michele Mellone, con l’esercitazione del discorso fatta davanti al suo garzone Mimino, interpretato da Francesco Curione, è stato indubbiamente uno dei momenti più divertenti dell’intera commedia!”.
D:”E Filomena, sua moglie, come l’hai vista?”.
M:”Imma Casamassima non è più una sorpresa. Da tempo, ormai, siamo abituati a vederla vestire i panni della donna energica di casa, quella che porta realmente i pantaloni. La caratterizzazione dei personaggi che, di volta in volta, le vengono cuciti addosso risponde ad un clichè che siamo abituati a vedere nelle nostre case palagianesi: la donna che si lamenta del marito, delle sue debolezze e delle sue passioni, quando le cose non vanno cambiando, prontamente, opinione ed atteggiamento non appena la vita subisce una svolta positiva!”.
D:”Vero, chissà quante volte abbiamo sentito risuonare nelle nostre case quel < ci er sentut ad attanm o a mamm!>. Comunque, ci parli degli altri personaggi?”.
M:”Devo dire che tutti gli attori hanno fornito delle interpretazioni più che soddisfacenti. Gianvito Motola, nelle vesti del figlio Antonio, e Domiziana Cumbo, nelle vesti della figlia Lina, hanno saputo rendere alla perfezione sia il ruolo dei ragazzi poveri e speranzosi, pre-vincita al lotto, sia quello dei rampolli un po’ snob e cinici una volta raggiunto il benessere. Lo rivelano alcuni piccoli passaggi della commedia”.
D:”Posso azzardare? Antonio, quando Don Ninì scopre di aver vinto al lotto e lo costringe ad abbandonare il posto da salumiere, si preoccupa della perdita del posto di lavoro. Mentre Lina è partecipe delle preoccupazioni della madre. Dopo la vincita, però, i due personaggi cambiano. Lina rientra da una vacanza con un fidanzato nero, Bogongo interpretato da Rocco Forleo, cosa lontanissima dal background culturale della famiglia Cerracchio. Antonio, invece, inizia la carriera di imprenditore nel campo dei salumi. Il culmine del cambiamento dei personaggi si ha quando, con Don Ninì presunto morente, i due ragazzi abbozzano un litigio per questioni di eredità.”.
M:”Esatto! Poi non si può sottacere il ruolo di Lizia Monaco, abilissima nel presentarsi come la vedova Carolina, madre della fidanzata di Antonio, con accenti inquietanti nel momento della diagnosi della pazzia silente di Don Ninì”.
D:”Mimmo, ma una vincita di 10 milioni di euro può cambiare la vita di una persona, anche se aspirante Assessore agli Affari Generali?”.
M:”Personalmente non ho mai vinto al lotto, né aspiro a fare l’Assessore. Tuttavia, l’evoluzione anche linguistica dei personaggi mi pare sia abbastanza chiara. Si passa, infatti, dal dialetto parlato prima della vincita, quando la famiglia aveva una modesta condizione economica, al dialetto italianizzato del dopo vincita. Un esempio? < Erasmo, metti un po’ più di the a bollire, così ce lo ritroviamo nando per nando>. Con questa frase Filomena si rivolge al maggiordomo Erasmo, interpretato da Antonio Petralla (n.d.r. Amalia Anzolin interpretava la cameriera Assunta), il quale ha molte difficoltà nel comprendere cosa la signora gli stesse chiedendo realmente!”.
D:”Così si arriva alla fine, alla soglia dell’avverarsi della premonizione dell’Autorità!”.
M:”Don Ninì è terrorizzato dalla morte che, tra l’altro, arriva quando ancora lui non ha coronato il suo sogno di diventare Assessore agli Affari Generali. E’ così convinto della bontà della profezia dell’Autorità da morire cinque minuti prima, avendo gli orologi di casa non sincronizzati. E’ il Dott. Cipolla (Vito Pesare) che lo riporta in vita, semplicemente comunicandogli l’ora esatta”.
D:”Vuoi vedere che l’Autorità < l’ha ditt’(u)na buscìj>?”.
M:”Che bugia e bugia! La morte arriva, solo che non è quella fisica. Infatti, allo scoccare delle 13 entra trafelato il garzone Mimino che annuncia la caduta dell’Amministrazione, morte politica di Don Ninì. E’ a quel punto che i protagonisti si rivolgono all’Autorità e sbottano, poiché la profezia si è avverata, < ca pur tu, Dill’(u)na buscìj>”.
D:”Immagino gli scongiuri nelle prime due file. Tracciamo un bilancio?”.
M:”C’è poco da dire. Luce e Sale non fa altro che confermare quanto abbiamo detto e scritto nei giorni precedenti. Quando un’Associazione vive per oltre dieci anni, proponendo appuntamenti cadenzati, producendo in proprio quello che propone, aprendo i propri orizzonti alle altre Associazioni presenti sul territorio, non vi possono che essere enormi meriti dei propri soci. Luce e Sale sta sviluppando una vocazione culturale del nostro territorio, quella teatrale, con ottimi risultati sia dal punto di vista qualitativo, per le opere presentate, che quantitativo, per il pubblico presente.
Sicuramente la sua presenza ha delle ricadute positive sul nostro Paese poiché, come visto anche in occasione della commedia presentata dalla Compagnia San Nicola, consente di creare spazi in cui produrre cultura autentica, intesa come cura di una passione.
Altrettanto interessante, nonché con possibilità enormi di sviluppo, mi pare essere l’idea relativa alla rassegna dei cortometraggi.
Dunque, un modo semplice ed autentico per consentire alle tante potenzialità presenti nel nostro Paese di crescere e svilupparsi!”.
D:”Tutto troppo perfetto! Troviamo una piccola pecca, giusto per non dare l’idea degli sviolinanti impenitenti?”.
M:”Beh, a mio modesto parere, c’è solo un piccolo consiglio da dare alla già ottima penna di Domiziano. Rendere i dialoghi un po’ più asciutti e pungenti evitando, per quanto possibile, barocchismi in eccesso. In questo modo, secondo me, renderà ancora più avvincenti le commedie ed eviterà di essere lungo come noi due quando scriviamo!”.
D:”Salutiamo?”
M:”Si, anche perché il contascatti gira ed il telefono costa! Buona Giornata a tutti!”.
D:”Dunque, dopo aver passato una bella serata, dopo averla recensita, dopo esserci divertiti a scrivere, a noi non resta che fare ancora una volta i complimenti a Luce e Sale ed a tutti i suoi soci per quanto, gratuitamente e con passione, stanno regalando alla città di Palagiano! Buon Teatro a tutti!”.