Don Smacchia: ?insoddisfatti da stralcio giovanardi?
15 Febbraio 2006[07/02/06] ROMA, 7 Febbraio 2006 – Un provvedimento ''che non tiene conto delle indicazioni espresse dalla Fict durante la Conferenza sulle tossicodipendenze di Palermo'': cosi' don Egidio Smacchia, presidente della Federazione italiana comunita' terapeutiche, definisce le nuove norme in materia di droga sulle quali il governo ha ottenuto oggi la fiducia alla Camera.
Forte di un'esperienza ultraventennale, durante la quale havisto passare dai suoi centri decine di migliaia di persone conproblemi legati alla droga, don Smacchia si dice quindi insoddisfatto: a Palermo, sottolinea, era stato richiesto di prevedere per i consumatori minorenni una progressivita' di interventi educativi e/o riabilitativi concordati con un'equipe educativa territoriale che operasse in stretta collaborazione con la famiglia, anziche' lo stesso percorso sanzionatorio dei maggiorenni che, sottolinea, comporta evidenti rischi che s'inneschino ulteriori e piu' gravi forme di devianza.
Inoltre, il ripristino delle Tabelle sulle sostanze ''crea uno spartiacque troppo rigido tra consumo e spaccio e rappresenta uno strumento alquanto macchinoso e per questo difficilmente utilizzabile''.
La Fict esprime poi contrarieta' anche su come e' stata concepita l'equiparazione delle Comunita' terapeutiche ai Servizi pubblici, ''duplicando un servizio invece di puntare sulla piena integrazione del sistema dei servizi tra pubblico e privato-sociale attraverso l'istituzione dei Dipartimenti delle Dipendenze presso le Asl, come da noi richiesto unitamente a Cnca e Federserd'', altre due importanti realta' del settore privato e pubblico delle tossicodipendenze.
E se sul fronte carcerario e' stata, dicono, recepita la richiesta della Fict di modifica della legge ex-Cirielli, permettendo anche ai tossicodipendenti recidivi di accedere alle misure alternative al carcere, ed e' positiva anche l'estensione da 4 a 6 anni della possibilita', per il tossicodipendente in carcere, di usufruire delle misure alternative, la Fict rileva come ''non sia stato sciolto il nodo cruciale del reperimento di adeguate risorse economiche che anche in passato ha costituito un limite all'applicazione della normativa vigente''.
L'auspicio, conclude don Smacchia, e' ''che con la nuova legislatura si proceda nella revisione della legge, con il concorso pero' di tutte le forze politiche disponibili e con il coinvolgimento diretto degli operatori del settore''.