E’ GIUSTO PAGARE IL TRIBUTO A CESARE? DIPENDE, risponde il giudice.
24 Settembre 2014Assolto imprenditore che per pagare gli stipendi agli operai non ha versato l’IVA
di Cleto Iafrate
Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida; e le proteste dei mietitori sono giunte agli orecchi del Signore onnipotente (Gc. 5,4). E’ quanto scriveva Giacomo nella sua lettera indirizzata alle 12 tribù di Israele, intorno alla metà del primo secolo.
Certo, è vero che anche il “non dare a Cesare ciò che è di Cesare” è, e rimane, pur sempre un peccato, oltre che un reato. Ma i peccati non sono mica tutti uguali, ve ne sono alcuni che gridano vendetta verso Dio; da quelli il cristiano – se ha a cuore la sua anima – deve starsene assolutamente alla larga.
E’ quello che deve aver pensato un imprenditore palermitano; e il giudice non gli ha dato torto.
L’imprenditore, che fornisce servizi ad alcuni Comuni siciliani, è finito sul banco degli imputati per aver omesso di versare l’IVA dovuta. La Procura ha chiesto una condanna a 4 mesi di carcere; lui si è difeso sostenendo che se avesse versato l’IVA non avrebbe avuto la possibilità di pagare gli stipendi ai suoi dipendenti.
“I committenti pubblici non mi pagavano, dunque quel mancato versamento dell’IVA non è dipeso da me”, ha dichiarato.
“Erano pagamento prioritari” ha scritto il giudice nella sentenza con cui lo ha assolto “perché il fatto non costituisce reato”.
Il giudice ha stabilito che l’imprenditore non ha versato l’IVA “non per cattiva gestione ma a causa dell’inadempimento di soggetti giuridici facenti parte del settore pubblico allargato”.
Dal momento che analoghe sentenze sono state emesse anche a Milano e a Roma, ritengo che il Governo Renzi debba recepire l’orientamento e concedere dei crediti d’imposta a tutti gli imprenditori che, a causa dei ritardi della pubblica amministrazione, rischiano di diventare evasori per necessità.
Certo il campo è spinoso, non è da escludersi che qualcuno potrebbe approfittarne. Ad ogni modo, con le opportune cautele, ritengo che valga la pena correre quel rischio per il bene dei “mietitori” e non solo.
CLETO IAFRATE